La settimana di Coppe ha sorriso all'Italia. Quattro successi, un pari, una sola sconfitta, quella della Juve al Calderon. Il calcio italiano torna a recitare un ruolo importante nell'Europa che conta, perché se è vero che gli impegni d'Europa League erano sulla carta abbordabili, diverso è il discorso per le sfide di Champions. La Roma che tiene il campo a Manchester è gioia per gli occhi, come la Juve, che per oltre settanta minuti resiste nell'inferno di Madrid. La Serie A, beffarda, propone al rientro lo scontro tra le due squadre che si giocano senza mezzi termini il campionato. Il duello va in scena a Torino, casa Juve. Differenti le sensazioni di avvicinamento. Il record di Totti, una acquisita consapevolezza anche oltre il suolo italico, la certezza di poter sopperire ad assenze importanti, vedi De Rossi, Strootman, Castan. Garcia ha plasmato una Roma vincente. Ed è con questo spirito che i giallorossi vanno a giocarsi non una partita decisiva, ma di certo una partita delicata, in chiave psicologica in primis. Allegri, dal canto suo, ha respinto le critiche di eccessivo difensivismo, ma è innegabile che la Juve, in campo europeo, soffra di un complesso che impedisce di prendere in mano la situazione, di esporsi a viso aperto al nemico. In Italia il discorso è differente e a Torino è attesa una prima risposta. Fischio d'inizio domenica, ore 18.

Ad aprire la giornata i consueti anticipi del sabato. Verona - Cagliari (18.00), stando alle ultime, è gara incerta. Il Verona gioca bene e il 4-3-3 di Mandorlini - in cui fatica a trovare spazio Saviola - è modulo che non sembra avere punti deboli, ma il Cagliari di Zeman ha impressionato a San Siro - complice un'Inter disastrosa - e punta a dare continuità alla prima vittoria in campionato. In serata il Milan di Inzaghi attende il Chievo. Il calendario sorride ai rossoneri, reduci però da due pareggi, con Cesena ed Empoli. Nel Milan, Pippo pensa al rilancio di El Shaarawy, viste le non perfette condizioni di Menez. Il Chievo naviga nella parte bassa della classifica, ma il successo fin qui ottenuto è proprio frutto di un colpo esterno, al San Paolo.

All'ora di pranzo, domenica, il Palermo di Iachini fa visita all'Empoli. Per i rosanero partita complessa, dopo le quattro reti subite al Barbera per mano della Lazio. Empoli e Palermo fanno parte di un quartetto, a quota 3, che chiude l'attuale classifica. Fondamentale quindi conquistare la posta per lasciarsi alle spalle il momento negativo.

Quattro partite alle 15. Udinese e Sampdoria albergano, a sorpresa, nei quartieri alti. Stramaccioni ha ridisegnato i friulani con la difesa a quattro e davanti vive delle invenzioni di Di Natale. Il recente successo sul Parma ha proiettato la squadra al terzo posto e con il Cesena l'occasione è ghiotta. Mihajlovic, dopo i tre punti nel derby, sfida l'Atalanta di Colantuono. I bergamaschi attraversano un periodo buio, almeno dal punto di vista dei risultati. A Marassi gara da tripla. La Lazio, rigenerata da Djordjevic, affronta all'Olimpico il Sassuolo del rientrante Berardi. La seconda vittoria in campionato ha allontanato le nubi dalla panchina di Pioli, ma ora serve un filotto per riacciuffare le posizioni di vertice. Infine il Parma, in emergenza, al Tardini con il Genoa. Donadoni cerca di riparare ai numerosi infortuni, ma la coperta è corta. Tutto ruota attorno a Cassano.

Del big match delle 18 si è detto, restano quindi i due posticipi delle 20.45. Si incrociano le quattro squadre impegnate in Europa League. L'Inter va a Firenze. Mazzarri punta a riavere Kovacic, ma soprattutto a ritrovare le giuste coordinate caratteriali, dopo le scialbe prove con Cagliari e Qarabag. Montella, senza Gomez e Rossi, pensa a Bernardeschi. Al San Paolo va in scena Napoli - Torino. I partenopei, vittoriosi con il Sassuolo e poi in Coppa, tentano di prendere velocità in un campionato che, a parte il treno di testa, procede a rilento, mentre Ventura, caricato dal rigore di Quagliarella, sogna il grande sgarbo.