Allegri e Garcia, sulla scena per forza di cose. Sono loro a presentare una settima giornata che vive ancora di ricordi. Roma e Juve, da oggi fino al termine della stagione. Lo scontro diretto delle polemiche ha lanciato la Signora, ma non fermato la società di James Pallotta. Il giocarsi alla pari, in trasferta, uno scontro diretto ha elevato l'autostima della Roma e da ogni dove giungono conferme di convinzione e certezze. Tre punti, un'inezia, una questione psicologica, più che di campo. Garcia scuote la squadra, alza l'asticella dell'attenzione e prepara il doppio impegno campionato - Champions League.

Così il tecnico "Sono stato fiero dei miei giocatori, hanno dimostrato personalità ed è stata tutto tranne che uno sconfitta. Mi ha fatto capire che secondo me siamo più forti dellaJuve, questo lo dirà poi il campo. E lo dico chiaro: vinceremo lo scudetto, possiamo farlo"

Il recupero di De Rossi tranquillizza una mediana orfana di Strootman e Keita. Così come quello di Astori, nel reparto arretrato, permette al tecnico di sopperire all'assenza per squalifica di Manolas. Resta invece poca chiarezza sul fronte Castan. Un altro mese di stop per il centrale. Davanti scalda i motori Destro, mentre Totti mette nel mirino il Bayern per un'altra notte di grande Europa.

Di fronte il Chievo Verona di Corini. Un solo successo per i clivensi, peraltro inatteso. Tre punti raccolti al San Paolo, frutto di concretezza e cinismo, contro un Napoli sprecone. I gialloblù provano a non partire battuti e si presentano all'Olimpico con il consueto 3-5-2, con Maxi Lopez e Paloschi davanti.

Il probabile undici della Roma:

Da Garcia ad Allegri. A Torino, dopo le uscite poco convincenti di Bonucci, hanno spento il fuoco della diatriba verbale, rispondendo solo in seconda battuta agli affondi capitolini, ultimo quello di De Sanctis. Allegri lascia a riposo Vidal - ufficialmente per le fatiche con il Cile, non per il rientro in ritardo - e a centrocampo conferma la fiducia a Pereyra. Pirlo, tornato in cabina di regia con la Roma, trova posto davanti a una difesa coperta da Ogbonna. Con i patemi di Barzagli e Caceres, l'ex Torino guadagna campo e fiducia.

Allegri "Sarà un mese fondamentale, se non decisivo, di sicuro molto importante per il campionato e determinante per la Champions. La sosta ci ha permesso di recuperare un po' di energie. Chi è tornato è tornato in buone condizioni. Chi è rimasto, pochi: non mi era mai capitato di allenare due giocatori... Si è allenato bene. Col Sassuolo non sarà una partita semplice. Per quanto riguarda le polemiche di queste ultime settimane, dico che ciò che è stato detto fa parte del gioco, e deve rimanere tale. Ma la cosa più importante è che ora si ricominci. Alla gente interessa questo: vedere belle partite. Noi dovremo essere molto concentrati da subito".

Il tecnico punta ad evitare euforiche distrazioni. Il monito è chiaro, non vanificare i tre punti strappati con fatica ai rivali. L'avversario di turno è il Sassuolo di Di Francesco. Berardi e Zaza, due in orbita Juve, pronti a far lo sgambetto a un futuro forse non troppo lontano. L'inizio di campionato non ha portato grandi soddisfazioni ai neroverdi. Sulla falsariga della scorsa stagione il Sassuolo paga troppe indecisioni in questo avvio. Dopo la campagna acquisti onerosa del patron Squinzi era lecito aspettarsi qualcosa in più. Tre punti e ultimo posto in classifica, in coabitazione con Palermo e Parma. Troppo poco. Ecco perché anche una sfida sulla carta proibitiva può essere terreno per cercare punti.

Il probabile undici della Juventus: