La Lazio di Pioli continua a proporre bel calcio, ormai non è più una novità. L'allenatore  di Parma, che ha giocato sei anni a Firenze, aveva chiesto continuità di risultati in conferenza stampa, così è stato. Djordjevic segna il suo quinto gol in 7 partite e trascina una Lazio che supera un bel banco di prova, contro una Fiorentina che, con gli ormai conseuti assenti Rossi e Gomez, schiera in attacco il giovane Babacar, reduce da un ottima prestazione con gol contro l'Inter. Ancora panchina per Bernardeschi, che siederà vicino a Borja Valero, non in condizione ottimale secondo Montella che, in difesa, preferisce Marcos Alonso al capitano viola Pasqual sull'out di sinistra. La Lazio, invece, torna al modulo di inizio stagione, 4-3-3. Assente Keita, Pioli schiera nel trio davanti Mauri (più libero di spaziare rispetto agli altri) e Candreva esterni, davanti il numero 9 Djordjevic. A supporto degli attaccanti il rientrante Biglia comanderà il centrocampo, supportato da Parolo e Lulic.

BELLA LAZIO NEL PRIMO TEMPO - La squadra capitolina inizia in quarta il primo tempo. Subito molto aggressiva, costringe la squadra viola ad aspettare, rendendola incapace di proporre il suo gioco. Le squadre i primi minuti si muovono in 30 metri,  l'intensità del centrocampo della Lazio, supportato dal pressing degli attaccanti, sovrastano la squadra di Montella. All'ottavo minuti, da cross di Radu (tornato dall'infortunio e autore di un'ottima prestazione), Mauri si fa trovare pronto dentro l'area di rigore, in uno dei suoi classici inserimenti, ma spreca sopra la traversa, colpendo di destro, il suo piede debole. L'areoplanino Montella, quasi un derby per lui, visti i precedenti in maglia giallorossa, cerca di cambiare qualcosa al ventesimo, mettendo Cuadrado sulla destra e Mati Fernandez finto nueve, schierando la squadra a specchio con un 4-3-3. Ma i risultati non sono quelli sperati, perchè la Lazio continua ad insistere e al 34° arriva puntuale il gol di Djordjevic, dopo un'azione da manuale. Biglia, servito da Cavanda sulla destra, infila, con un passaggio filtrante la difesa avversaria servendo Candreva che, in corsa e di prima intenzione, fornisce un assist al bacio per Djordjgevic che non sbaglia davanti alla porta. Primo gol subito da Neto tra le mura amiche. Nella seconda parte del primo tempo la viola non riesce ad uscire fuori dalla trama offensiva laziale, infatti, al 44° la Lazio, con Candreva che tira centrale su Neto, spreca una clamorosa occasione.

LA FIORENTINA CI PROVA, MA LA LAZIO SI CHIUDE E PUNGE CON LULIC - La Fiorentina vista nel primo tempo aveva subito troppo il gioco dei biancocelesti, questa volta loro padroni del centrocampo e del fraseggio, quindi Montella decide di cambiare le carte in tavola, inserendo Borja Valero ("difficile da tener fuori", aveva dichiarato prima del match) al posto di un assente Kurtic. La Fiorentina entra nel secondo tempo con un piglio diverso. Non a caso, al 5° Aquilani sfiora il gol in acrobazia e Alonso poco dopo, su azione sorprendente da calcio d'angolo, per poco non sigla l'1-1, incrociando al volo di sinistro. La partita, quindi, la fa la Fiorentina, ma la Lazio tiene bene, sopratutto sugli esterni con Cavanda e Radu, bravi nell'annullare Cuadrado e Babacar. Dopo diversi tentativi della Fiorentina, tuttavia senza più di tanto impensierire Marchetti, al 42° la Lazio ha l'occasione di chiudere la partita con Candreva che si fa 50 metri palla al piede, ma non riesce a servire Onazi libero davanti alla porta, subendo il rientro di Rodriguez che in scivolata salva la sua squadra. Peruzzo concede 8 minuti di recupero, facendo infuriare la panchina della Lazio. La Fiorentina non riesce a sfruttare quat'occasione perchè dopo un contropiede della Lazio, sempre con Candreva che, come pochi minuti prima, si fa 50 metri palla al piede e riesce, questa volta, a servire Lulic che solo davanti alla porta appoggia comodamente in porta. 0-2. Partita chiusa.

La Fiorentina si ferma a 9 punti, non riuscendo a replicare l'ottima prestazione della scorsa giornata contro l'Inter e viene superata da una Lazio sempre più bella e convincente, a quota 12.

IL MIGLIORE: Premiamo Djordjevic, autore di una grande prestazione sopratutto in fase di pressing e di intensità, capace di sfuttare una delle uniche occasioni che gli sono capitate sui piedi. 5 gol in tre partite, meno uno da Tevez, ottimo rullino di marcia per il Serbo, sempre più trascinatore di questa Lazio.

IL PEGGIORE: Cuadrado. Si ci aspettava molto di più da lui, non riesce ad essere incisivo come suo solito, soffre probabilmente la buona prestazione di Cavanda, che è molto bravo a contenerlo in velocità. Non impensierisce mai Marchetti.