Quando l'Inter, nel primo tempo, si impadronisce letteralmente di manovra e palcoscenico, si capisce che davvero, dall'avvento di Mancini, a San Siro ad essere cambiato principalmente è l'atteggiamento, insieme al morale.

Una vittoria quadrata, senza preoccupazioni (a maggior ragione senza Juan Jesus, Kovacic e Ranocchia) e convincente dal punto di vista del gioco non si vedeva da molto: l'Inter liquida senza problemi la pratica Genoa nel lunch match di Serie A. Finisce 3-1 con i nerazzurri dominanti per tutto l'arco della gara sebbene i cinque minuti finali (più recupero), quando il Genoa accorcia con il primo gol in A di Izzo, fanno calare gelo e preoccupazione sugli spalti. Poco più tardi anche Vidic metterà la sua firma sul tabellino, come Izzo, per la prima volta in A, chiudendo i conti sul 3-1 finale.

Una partita godibile sin dai primi minuti, quando l'Inter mette sotto tatticamente il Genoa. Come Burdisso sottolineerà a Gasperini a frittata già fatta, l'Inter gode di una superiorità numerica influente in mezzo al campo. Nel confronto fra 3-4-3 genoano e 4-2-3-1 interista i due mediani liguri non bastano ad arginare le volate di Guarin, Hernanes, Podolski e Palacio (gli ultimi due hanno preferito le vie centrali rispetto a quelle esterne) ed a proporre.

Shaqiri non c'è, in panchina come prevedibile. Ti aspetti Podolski, alla prima da titolare a San Siro e avvistato con buono smalto allo J-Stadium. Invece, a sbloccare la gara ci pensa Palacio, al secondo gol in tre gare dopo 15 match a secco in Campionato. Da centrocampo arriva un bel pallone per Icardi. L'argentino approfitta del ritardo della linea difensiva genoana, che sale troppo tardi per far scattare la trappola del fuorigioco in maniera opportuna, e si attorciglia per una rovesciata (quasi a voler imitare il "nemico" Osvaldo, presente sul palchetto VIP assieme a Kovacic, Ranocchia e Juan Jesus, squalificati) che Perin para. Sulla ribattuta Palacio è più lesto di tutti ed insacca.

Tre minuti dopo arriverà il 2-0: Hernanes su calcio d'angolo mette in mezzo ed Icardi, di testa, provvederà a battere Perin nonostante le proteste di Burdisso, leggermente spintonato sul corner. Prima dell'intervallo altra chance per Guarin: l'Inter va negli spogliatoi consapevole del proprio predominio e pronta al 3-0 per chiudere tutto.

Nel secondo tempo Gasperini non corregge il proprio assetto (vista l'assenza di Perotti rinunciare a Lestienne ed accentrare Iago dietro Matri non sarebbe stata una brutta idea) ma è costretto a togliere Matri per immettere Kucka nel motore: l'unico centravanti rimasto in rosa si fa infatti male e vista l'impasse per arrivare ad un 9 di riserva dopo la partenza di Pinilla è Iago ad andare a vestire i panni del centravanti ("falso") con Kucka in fascia. Di qui a poco saremo spettatori dell'unico lasso di tempo in cui il Genoa parrà capace di rimettersi in corsa. Tre occasioni (Handanovic risponde bene ad Antonelli - inseritosi centralmente ancora una volta - e Iago - bel tiro a giro) con picco di pericolosità al 16° della ripresa, quanto Lestienne, tutto solo, colpirà la traversa in girata. Il Genoa è arrivato allo stadio e Mancini capisce che è ora di correre ai ripari: dentro Kuzmanovic per Palacio (apparso molto bene nel primo tempo ma calato nel secondo) con Guarin che passa esterno destro. 9 minuti dopo dentro Obi per Hernanes con il nigeriano che inverte la posizione con lo stesso Guarin.

Il tempo passa, l'Inter congela la gara, Mancini si prende una pallonata di Andreolli (il video esilarante lo trovate in basso) con risate generali e buonumore interista che torna a sprizzare da tutti i pori. Ottimismo che svanisce all'85° quando Izzo, su sviluppi da calcio piazzato (cross, spizzata che attiva Tino Costa, tiro dell'argentino, Handanovic respinge solamente) farà 1-2. Questione di minuti prima che Vidic archivi la pratica.

Per l'Inter quarto risultato utile consecutivo (2 vittorie e 2 pareggi. 8 gol fatti contro i 4 subiti) e prima vittoria in casa dopo due pareggi ed una sconfitta. Per il Genoa che sta abbassando la china al pari della Sampdoria terza sconfitta (ed un pareggio) nelle ultime quattro e seconda sconfitta di fila fuori casa, dopo 7 partite iniziali da imbattuta lontano dal Ferraris. Le due squadre rimangono ampiamente in corsa per l'Europa.