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Italia da X, ma meglio che a Sofia

Davanti ai 30mila dello Juventus Stadium, gli azzurri si fanno raggiungere nel finale e pareggiano per 1-1 contro l'Inghilterra, offrendo una prova convincente sul piano del gioco.

Italia da X, ma meglio che a Sofia
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Di Gabriele Fonti

L'Italia se desta... o almeno in parte! Perché se lo scialbo pareggio raccimolato contro una Bulgaria ben lontana da quella che fu la straordinaria 4° classificata a USA 94 più che accendere speranze pareva aver già spento i sogni di questa nazionale delle giovani leve, il pari con l'Inghilterra è indicativo di molteplici e suvvia... consolanti fattori.

Lo Juventus Stadium riaccoglie (o quasi) Antonio Conte dopo i saluti estivi del post 102 record in classifica, e, nel suo stadio, il bell'Antonio a far brutte figure proprio non ci sta. In effetti gli azzurri attaccano e lo fanno anche con una certa convinzione, la coppia Pellè-Eder, posta sull'avantreno di casa Italia, funziona a meraviglia, coadiuvata dai palloni smistati e trasformati in oro dall'ottimo Valdifiori, e dalle accelerate di un incontenibile Darmian. 

Dietro ci sono Chiello, Bonucci e The Frog, che per l'occasione si veste da "Maturando": attento e preciso nelle chiusure, del resto, a Conte è sempre piaciuto... 

Se Ranocchia si trasforma in principe, l'Inghilterra fa la bella addormentata per quasi tutto il primo tempo, ed anche quando si sveglia e diventa propositiva e pericolosa, il vecchio guardiano delle reti italiote sembra ancora oggi arrivare da un altro pianeta, e nello scontro fra titani con Wayne Rooney, colui che esce vincitore non parla certo la lingua di Shakespeare.

Alla fine i sudditi di sua maestà il pareggio lo trovano anche in modo abbastanza meritato, ma, il giorno dopo, c'è davvero poco di cui lamentarsi, a Torino è quasi una buona Italia.