"Zeman ancora una volta ha lasciato il segno, un’altra vittima del suo score, questa volta ha colpito in Sardegna. Visto che il campo fatica a dargli ragione, noi lo attendiamo ai microfoni di quanti lo chiamano ancora 'maestro', ma forse più per i suoi gossip che per le sue dissertazioni calcistiche". Non accenna a finire l'eterna rivalità, con annessa polemica, tra Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus, e Zdenek Zeman, ex allenatore del Cagliari, dimissionario da qualche giorno. 

La polemica tra i due protagonisti del calcio degli anni 90 e non solo nasce dalle accuse del boemo sulla Juventus (dei farmaci e di Calciopoli) del dirigente toscano e si è dilungata nel corso di questo ventennio senza esclusione di colpi. Da una parte e dall'altra, alla prima occasione, non mancano battute, accuse e stilettate. L'attenzione dell'intervista, successivamente, si sposta sulla Juventus e sul ritorno dei bianconeri nelle quattro migliori squadre d'Europa. 

La premessa dell'ex dirigente di Napoli ed Avellino tra le altre, è comunque di prudenza in vista delle sfide che decideranno la vincitrice della Coppa dalle grandi orecchie: "Noi, come da nostra abitudine, cercheremo di emettere giudizi solo dopo aver esaminato le varie situazioni delle 4 compagini in lizza, in special modo gli infortuni che potrebbero tener fuori anche quei giocatori che con le loro giocate sanno dare input vincenti alla propria squadra oltre ad alimentare la fantasia dello spettatore".

Moggi analizza così la semifinale che vedrà opposta la sua ex squadra al Real Madrid galactico: "Su Juve-Real si può affrontare il discorso in tutt’altra maniera, essendo le due squadre al completo con il recupero di Pogba che dovrebbe avvenire proprio in questi giorni. L’ago della bilancia sembra spostarsi leggermente verso Ancelotti ma la Juve di Allegri ci ha abituato a vittorie del tutto inaspettate e chissà che questa non sia una di quelle occasioni. Sicuramente i bianconeri opporrano alla maggiore qualità del Real la forza fisica ed agonistica che li contraddistingue: non partono battuti, sarà un bel vedere...".

Infine, un parere anche sull'altra semifinale, che potrebbe esser considerata come una finale anticipata, che vedrà opposte Barcellona e Bayern Monaco. Guardiola contro il suo passato, contro il suo allievo, Luis Enrique: "Osservando Barcellona e Bayern, se Luis Enrique ha avuto a disposizione tutti i migliori, dobbiamo dare atto a Guardiola di aver raggiunto le semifinali con più di mezza squadra in infermeria, privo dei lungodegenti Robben, Ribery, Alaba e Benatia, fondamentali nell’ossatura dei bavaresi. Occorrerà vedere quali potranno essere i rientri e se il recupero medico sarà accompagnato dalla forma sportiva. Al momento, dunque, il pronostico dice Barcellona senza farsi illudere dal facile 6-1 col quale i tedeschi hanno liquidato il Porto".