Se la difesa del Chievo è la quarta meno battuta dell'intera Serie A un motivo ci sarà. Anzi, probabilmente i motivi saranno qualcuno in più. Bizzarri non prende praticamente mai gol (7 clean sheet nelle ultime 11), il credo calcistico prettamente conservatore è ben radicato nei giocatori, Maran ha costruito una muraglia fatta di certezze intorno all'area di rigore. Due linee da 4 ben strette è stato il mantra dal suo insediamento. Oggi pur passando al 3-5-2 in corso d'opera il succo è rimasto quello: il Chievo non prende gol. E se poi riesce a farlo...

Per questa serie di motivi finisce 0-0 la disputa pomeridiana fra Inter e Chievo. Un passo indietro sotto il punto di vista del gioco per la banda Mancini e mezzo in avanti per quanto riguarda la classifica. Per quella di Maran, di banda, la consacrazione a livelli nazionali di una difesa imperiosa a difficile da superare.

Le formazioni:

A differenza di quanto si era cominciato ad ipotizzare ieri, ossia un rilancio di Shaqiri, è ancora Hernanes il prescelto nel ruolo di trequartista dietro la coppia confermatissima Icardi - Palacio. Il Trenza è titolare nonostante con un'ammonizione salterebbe la Lazio. A centrocampo Guarin e Medel sono i titolarissimi confermati mentre Brozovic vince il ballottaggio con Kovacic e Gnoukouri. Lì dietro tornano dalla squalifica Juan Jesus a sinistra e Ranocchia (Santon e Felipe in panca).

Il Chievo deve ancora fare a meno di Zukanovic: Maran preferisce ancora la soluzione Nicolas Frey a sinistra per sostituirlo, con Biraghi bocciato. A destra deve quindi scendere Schelotto con il ruolo di ala destra che oggi va a prenderselo Izco (e non Birsa, titolare con il Cagliari), a sua volta spostatosi dal ruolo di mediano dove va ad inserirsi Christiansen e non Cofie. In attacco coppia Meggiorini - Paloschi e panca per Pellissier.

La partita:

Nel primo quarto d'ora e per tutto il primo tempo sarà l'Inter a dettare i tempi di gioco. I nerazzurri dominano territorio e possesso palla ma la supremazia non crea enormi occasioni da gol, se non al 19°, quando Mauro Icardi - oggi servito poco e male - colpirà il palo andando a staccare su un traversone da sinistra di Juan Jesus. Precedentemente era stato Guarin il più convito nel cercare l'1-0: al 6° un bel tiro a giro da fuori per il colombiano. Quest'ultima sarà la soluzione più adottata dall'Inter sulla via del gol: così ci prova due volte anche Brozovic. Al 26° tiro-cross che quasi non si infila all'incrocio ed al 33° conclusione di prima su torre di Palacio. Pericoloso anche Vidic al 41° con il suo colpo offensivamente preferito: lo stacco su corner.

Dopo 45 minuti è 0-0 con ampi meriti nerazzurri e la sensazione netta - però - che l'Inter possa trovare la porta ancora in preda all'incantesimo difensivo del Chievo al ritorno dagli spogliatoi. La linea arretrata degli ospiti è dura da superare, guidata da Cesar e Dainelli e rinforzata sugli esterni da Schelotto (anche se il Galgo fa spesso imbufalire Maran per l'eccessivo voglia di spingersi in avanti) e quel Biraghi subentrato all'8° minuto per sostituire l'infortunato Frey.

Maran vuole però bloccare ulteriormente una difesa che nel primo tempo qualcosa l'ha subita , nonostante gli errori di misura avversari, e che al 58° sembra distratta sul cross dalla destra sul quale Brozovic mette pressione e quasi costringe all'autogol uno Schelotto svagato. Per farlo, l'uomo del miracolo Chievo, inserisce Gamberini per Hetemaj, passando al 3-5-2 con Schelotto e Biraghi tornanti, tre centrali dietro ed Izco - Radovanovic - Christiansen a lottare in cabina di montaggio. Mancini aveva ricorso invece a Podolski come primo cambio dalla panchina: entrato al posto di un negativo Brozovic, il tedesco positivo con Roma ed Udinese, fa il suo ingresso in campo con il classico "pizzino" manciniano, diretto al leader Medel. Probabilmente sul bigliettino c'è scritto 4-2-3-1. E' il modulo che l'Inter adotterà dall'entrata del Campione del Mondo in poi: Hernanes rimane in posizione di 10, infatti. Scartata l'ipotesi 4-3-3.

L'Inter comincia quindi a sbilanciarsi ed il Chievo, nonostante l'obbligo di registrarsi nuovamente in difesa (dentro Sardo, mezzo-destro, per Dainelli con Cesar che passa centrale) non andrà quasi mai in panico se non nelle ultimissime battute. Anzi, saranno proprio i clivensi i vincitori ai punti del secondo round. Saranno 3 o 4 infatti le chance pericolose con il quale il Chievo andrà vicino al clamoroso smacco. Al 18° della ripresa Izco partorirà un tiro da fuori importante, costringendo Handanovic alla respinta sulla quale Meggiorini impensierirà un po' tutti, visto anche lo score personale contro i padroni di casa. Al 24° è ancora l'ex Bari il protagonista: altro tiro da fuori in contropiede su lancio di Paloschi (solita partita di ripiego e volontà operaia per lui) ma Handa dice no prima di sbottare coi suoi, rei di aver concesso troppo spazio per il tiro all'attaccante avversario. La ramanzina di Handa non funziona: tre minuti dopo Paloschi va due volte vicino allo 0-1 nella stessa azione, con un tocco sotto ed un tiro con poco specchio.

Mancini cambia: dentro Shaqiri per Hernanes (male) e Kovacic per Palacio (bene). L'Inter riprende colorito in attacco e prende le misure con due tiri a giro di Shaq e Poldi prima di maledire le due occasioni fallite capitate sui piedi di Maurito Icardi. L'argentino si prodiga prima in una rovesciata alla Pinilla trovando solo il fondo del campo e poi spreca clamorosamente a pochi minuti dalla fine, quando si fa raddoppiare su cross basso dalla destra. Non c'è verso di sbloccarla per un'Inter poco a suo agio in casa quando si tratta di segnare: nelle ultime 7, con lo 0-0 odierno, sono 4 le partite a secco. E se non fosse per Handanovic, puntualissimo nel fermare l'avanzata di uno scatenato Paloschi al fotofinish, sarrebero ben 5 delle ultime 6 a San Siro con almeno un gol preso.

Il pareggio a reti bianche rappresenta in ogni caso un rimpianto abbastanza grosso: questa era la penultima gara da giocare con una squadra facente parte della parte sinistra della classifica e lo 0-0 casalingo è un passo falso. A conti fatti i nerazzurri perdono 2 punti rispetto alla Fiorentina, vincente 3-1 con il Cesena, dopo aver rosicchiato punti ai viola per sostanzialmente un mese. Guadagnato un punto invece rispetto a Sampdoria (6° a 51 punti, l'Europa League ora dista due lunghezze) e Genoa (7° a 50). Occhio al Torino da dietro: con una vittoria ai danni dell'Empoli balzerebbe addirittura al 6° posto, sorpassando genovesi ed Inter. Prossimo impegno la gara con una Lazio in calando (oggi 1-1 a Bergamo, la Roma è tornata seconda) ma proprio per questa ragione molto probabilmente aggressiva in quel dell'Olimpico.

Per Mancini&co. questo è però il sesto risultato utile di fila (miglior striscia stagionale) ed il settimo nelle ultime 8. Si blocca l'attacco (in rete in 4 delle ultime 5) mentre Handanovic rimane imbattuto dopo due partite e 4 delle ultime 5 in casa con almeno un gol subito. Il Chievo tocca quota 5 risultati utili di fila: una sconfitta nelle ultime 11. La salvezza già in tasca viene rafforzata: i gialloblù si trovano ora al 12° posto con 41 punti.

Gli highlights: