Un giorno un gallo era pronto per essere portato al macello, ma non era un gallo come gli altri: era il simbolo di un’intera città. Allora tutti i cittadini protestarono veementemente per riaverlo indietro, per evitare che finisse su qualche tavola pronto per essere mangiato. Nessuno di loro aveva abbastanza denaro per comperarlo e riportarlo a casa, erano tutti disperati, sembrava essere arrivata la fine. Ma un contadino aveva qualche moneta nascosta sotto il cuscino, e decise di  far contenti i propri compaesani utilizzandole tutte per riaverlo indietro. Lo portò a casa e lo accudì come un figlio. Questa storia ebbe dell’incredibile, si gridava al miracolo, perché questo gallo, ormai malaticcio riuscì a rimettersi in forze e a diventare il più bello della contea. Allora tutti pensarono che potesse fare quello che nessun gallo prima d’ora fosse riuscito a fare: volare. Ogni paesano andava quindi a  casa del contadino per donare un chicco di grano pregiato in modo che le ali potessero rinforzarsi, ormai anche lo stesso padrone era sicuro dell’impresa. Ma quando si riunirono tutti nella piazza del paese, per vedere il gallo volare, rimasero delusi: era diventato troppo pesante.

Questa è la storia dell’FC Bari 1908. La squadra post miracolo, la squadra che ha ereditato le gesta di campioni che nella scorsa stagione hanno sfiorato l’impresa di salire dalla B alla A senza stipendio, senza certezze, soltanto con la voglia di andare avanti, comunque. Il presidente Gianluca Paparesta ha avuto la forte responsabilità di succedere a questa situazione surreale,  in una piazza infuocata, che era stata soltanto spenta dalla secchiata d’acqua dell’era Matarrese. Allora le attese, la sicurezza che l’anno successivo sarebbe stato quello buono, quello della rinascita, l’alba di una nuova era. Grandi acquisti, poche conferme, ma tutti gli addetti ai lavori credevano nella risalita, nella fine del purgatorio: Bari doveva stare nel calcio che conta. Ma così non è stato. La Serie B ha premiato chi in punta di piedi, con umiltà e sacrificio ha saputo sovvertire i pronostici. Così i biancorossi hanno imparato che nulla è dovuto. L’ha imparato mister Nicola, che ieri nel ritiro di Roccaporena ha promesso ai tifosi che daranno tutto per la maglia. L’ha imparato il presidente Paparesta, che non vuol più pronunciare la parola promozione ma solo il termine lavoro: importantissime le sponsorizzazioni di Nike e Balkann Express, l’affidamento del mercato a Razvan Zamfir, ex direttore sportivo del Cluj, la conferma di Nicola. Si riparte dalla passione dei tifosi, che in centinaia hanno seguito la squadra in ritiro e sono pronti a far registrare il record in campagna abbonamenti.

Il mercato è al 40%, come dichiarato da allenatore e DS. Importantissimi gli acquisti di Gianluca Sansone dal Bologna, ala sinistra arrivata in prestito con diritto di riscatto, del terzino sinistro Gemiti dal Livorno,  del greco mediano Gentsoglou, del bomber 24enne del Melfi Salvatore Caturano, dei difensori centrali Donkor della primavera dell’Inter e di Tonucci del Modena. Altrettanto significative le conferme delle note positive della scorsa stagione: Matteo Contini e Giuseppe De Luca. Zamfir però lavora ancora: in partenza Sabelli, promettente terzino destro dell’U21 di Di Biagio che approderà nella massima serie probabilmente alla Lazio, e Galano con destinazione Pescara.  Domani Cristian Sapunaru, 31enne terzino destro ex Porto e Rapid Bucarest, raggiungerà i nuovi compagni in ritiro. Si spinge per far arrivare in Puglia un bomber di razza, dopo l’esperienza fallimentare di Ebagua: la trattativa per il 22enne senegalese scuola Juve Thiam è in fase di stallo, in ascesa invece le quotazioni di Galabinov e Cacia, che può rivelarsi un’ occasione di fine mercato. A centrocampo si punta il livornese Belingheri, in difesa Almici, per i quali ci dovrebbe essere un’accelerata la prossima settimana.