28 aprile 2015. Apparentemente una data come tante altre per la maggior parte delle persone, ma non per quei settantamila che popolano un comune in provincia di Modena, Carpi. Quel giorno verrà sempre ricordato perchè allo stadio Braglia, nel capoluogo di provincia che si trova a una ventina di km dal comune, uno 0-0 contro il Bari ha sancito la storica prima promozione in Serie A del Football Club Carpi 1909, una società guidata sapientemente in panchina da Fabrizio Castori, un tecnico alla ricerca di rivalsa dopo annate nere terminate spesso in malo modo. Un matrimonio perfetto, un sogno tramutatosi in realtà grazie a una splendida cavalcata.

LA STORIA - E pensare che già si parlava di miracolo nell'estate 2013, quando la squadra aveva conquistato una promozione in Serie B ai limiti della realtà, dopo 85 anni passati dalla terza divisione in giù, quella che un tempo era la Serie C1 ed ora chiamiamo Lega Pro. Già, prima di quegli 85 anni il Carpi era una squadra "di vertice" che disputava il massimo campionato, negli anni '20, prima che venisse fondata la Serie A a girone unico come la conosciamo oggi, nel 1930. Tanta Serie D, tantissima Serie C, vari passaggi anche in categorie regionali. Prima di quel 28 aprile 2015, quell'appuntamento con la storia che il Carpi non ha fallito. Già, a proposito di fallimenti. La società che conosciamo oggi con il nome di Football Club Carpi 1909 non è la stessa che ha disputato tutti i campionati di cui sopra, visto che nel 2000 ha vissuto una rifondazione dovuta al fallimento della precedente, il Calcio Carpi. Iscrizione al campionato di Eccellenza e ripartenza verso un sogno, impensabile al tempo. Probabilmente fino a quel giorno la squadra era nota ai più, conosciuta forse solamente perchè ci ha mosso i primi passi un campione del mondo come Marco Materazzi, ma per il resto, oltre a tanta gavetta, non c'è molto da ricordare. La promozione in Serie D arriva nel 2002, quella in Lega Pro Seconda Divisione nel 2010, l'anno dopo immediata in Prima. Nel 2013 la Serie B, un dodicesimo posto che già aveva il sapore di impresa. Prima della vera impresa, quella della scorsa stagione.

L'ALLENATORE - La gavetta nelle serie minori è cosa nota anche a Fabrizio Castori, marchigiano della provincia di Macerata classe 1954. Ha assaggiato per la prima volta il calcio professionistico nel 1995, quando portò il Tolentino dall'Eccellenza alla Serie C2, passando per la Serie D. Dopo un'esperienza negativa nel Castel di Sangro, la chance a Lanciano, con cui conquistò anche la C1, ma la promozione in Serie B arrivò su un'altra panchina, ovvero quella del Cesena. Castori prese in mano la squadra nell'estate 2003, la portò nella seconda divisione italiana dopo solo un anno e lì rimase fino al 2008, dopo tre anni altalenanti con un sesto posto come massimo risultato, prima dell'esonero. Quella fu la prima di una lunga serie di esoneri, interrotta solamente nel 2011, quando subentrò alla guida dell'Ascoli e concluse la stagione, per poi essere sollevato dal proprio incarico l'anno dopo. Lo stesso accadde precedentemente con la Salernitana e col Piacenza, successivamente con Varese e Reggina, sempre in Serie B. La rivalsa doveva arrivare, ed è arrivata sempre in Emilia-Romagna.

LA SQUADRA - Sostanzialmente quella che Castori avrà a disposizione sarà una squadra totalmente nuova, visto che il tecnico avrebbe la possibilità di schierare un undici con solamente neo-acquisti in campo. Andiamo per ordine. Perso Gabriel tra i pali, protagonista la scorsa stagione ma tornato al Milan e poi girato sempre in prestito al Napoli, è arrivato un numero uno affidabile come Zeljko Brkic dall'Udinese in prestito, con Benussi pronto a sostituirlo, preso da svincolato dal Verona. Anche la difesa è stata in gran parte ricostruita, con un tris di prestiti di giocatori estremamente interessanti quali Bubnjic, classe 1992 sempre dall'Udinese, Wallace, terzino destro di spinta passato anche dall'Inter e di proprietà del Chelsea, e infine Gabriel Silva, anch'egli arrivato dal Friuli in cerca di rilancio sulla sua fascia sinistra. Del reparto che lo scorso anno ha dimostrato solidità sono rimasti Letizia, Poli, Romagnoli e Gagliolo, mentre sono rientrati Struna e Suagher, rispettivamente al Palermo e all'Atalanta. La nuova guida dovrà essere Nicolas Spolli, arrivato a parametro zero dopo l'esperienza alla Roma e i tanti anni trascorsi a Catania, dove si è confermato un centrale di buon livello. Novità importanti anche a centrocampo con due giocatori in cerca di rilancio: Luca Marrone vuole spazio dopo i tanti infortuni dello scorso anno e la voglia di rilanciarsi nella Juventus, e il prestito a Carpi potrebbe essere l'occasione giusta. Discorso diverso invece per Andrea Lazzari, eterna promessa mai davvero mantenuta che giunto a 30 anni e dopo aver girato 6 squadre cerca la sua vera identità in Emilia. Del vecchio nucleo rimangono Bianco, Porcari e Lollo, partito invece Simon Laner. Modifiche importanti anche nel reparto offensivo, dove resta inamovibile Jerry Mbakogu (con un nuovo vice, il polacco Wilczek, che dovrà supplire alla mancanza del "dodicesimo uomo" Roberto Inglese): le fasce presiedute lo scorso anno da Di Gaudio e Pasciuti ora saranno verosimilmente territorio di conquista di Matos, in prestito dalla fiorentina, e Martinho, parametro zero dal Catania. Si pensa anche al grande colpo in attacco, il nome più caldo è quello di Gilardino, ma sarebbe un acquisto sì importante, ma comunque non necessario, visto che Mbakogu vuol giocarsi le sue chances, come anche Kevin Lasagna, promettente attaccante messosi in luce in Serie B.

LA PROBABILE FORMAZIONE - Le scelte di Castori vanno in direzione di un 4-3-3 classico, modulo già utilizzato anche lo scorso anno in Serie B. Restano ancora vari dubbi su chi partirà dal primo minuto, ma non tra i pali, dove Brkic è sicuro del posto. Wallace e Gabriel Silva dovrebbero essere i due terzini scelti, mentre Spolli al centro dovrebbe essere accompagnato almeno inizialmente da Romagnoli, ma non è escluso che venga subito lanciato Bubnjic. Mediana con Marrone da vertice basso, Lazzari alla sua sinistra e uno tra Bianco e Lollo sul centro-destra per comporre il trio; Mbakogu sarà l'unica punta, con Matos a destra e Di Gaudio a sinistra.

LA CHIAVE TATTICA - Una squadra così poco rodata e soprattutto al suo esordio in Serie A senza grandi disponibilità economiche ha bisogno soprattutto di tantissima umiltà e di altrettanto contropiede. Nonostante gli innesti di buona qualità, il Carpi attualmente è tra le prime candidate a retrocedere e deve compiere un miracolo, attuabile solamente con molta umiltà e abnegazione tattica. Pensare di tessere una tela di passaggi con i giocatori a disposizione è veramente difficile, manca un vero e proprio palleggiatore in mezzo al campo e sulle fasce, oltre a tanta corsa, non c'è una grande capacità di saltare l'uomo. Mbakogu a centro area però sembra perfetto, cucito su misura per una squadra che deve giocare di rimessa. In questo senso anche la posizione di Marrone (o in alternativa di Porcari) davanti alla difesa assume un ruolo chiave per la copertura, il recupero di palloni e soprattutto il rilancio rapido dell'azione.

LE ASPETTATIVE - L'obiettivo è ovviamente la salvezza, non si può chiedere di più a una neo-promossa come il Carpi. Certo, fare un campionato dignitoso e raggiungere la quota 40 anche con qualche giornata di anticipo sarebbe una grande soddisfazione per tutti, ma bisogna guardare in faccia la realtà: gli emiliani sono probabilmente tra le prime tre candidate a retrocedere, e il fatto che la squadra sia totalmente nuova non aiuta certamente Castori, che probabilmente farà fatica nelle prime giornate, prima di vedere rodati i suoi meccanismi. Difficile pensare che il Carpi possa solleticare le big, sia in casa che in trasferta: la classifica dovrà costruirsela negli scontri diretti con le squadre della parte destra della classifica, provando a strappare qualche punticino alle ultime della parte sinistra. Sarà un'impresa difficilissima, ma ormai è chiaro a tutti: questo Carpi sta riscrivendo la storia, e non vuol fermarsi qui.

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About the author
Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]