Da Marassi a Coverciano, passando per Napoli e per i quattro gol nelle prime due partite che gli valgono il titolo di capocannoniere del campionato. L'inizio stagione di Eder, tra più dubbi che certezze che aleggiavano attorno al suo recupero dopo l'infortunio rimediato nel finale di stagione scorsa, sono stati tutti fugati. L'italo-brasiliano ha messo a tacere le critiche, sfoderando due prestazioni esemplari contro Carpi e Napoli. Gol che gli erano valsi una chiamata dall'Inter, che aveva fatto di tutto ieri per ottenere il suo cartellino. Tuttavia, resterà per un altro anno alla Sampdoria

Il primo a parlare, quest'oggi, dal ritiro di Coverciano è stato proprio l'attaccante doriano che ha raccontato un piccolo aneddoto della trasferta partenopea: "Domenica a fine partita mi ha sussurrato: 'Ti avevo detto di fare due gol e ho sbagliato, dovevo dirti di farne tre, così li avresti fatti...'. Ma queste reti significano poco. Nella scorsa stagione la prima la segnai alla decima giornata, eppure il campionato è stato positivo lo stesso".

Su ciò che sarebbe potuto essere e non è successo, il nativo brasiliano glissa rispondendo con frasi fatte alquanto scontate. La delusione la si legge tra le righe, per la delusione di un passaggio all'Inter che sembrava oramai cosa fatta: "Contento di essere rimasto alla Samp? Non rispondo, parlerò dopo la Nazionale. Amarezza per non essere passato all'Inter? Parlerò dopo la Nazionale. Dico solo che anche ieri è stato difficile mantenere la concentrazione. A parte le due ore di allenamento, ho passato tutto il tempo al telefono. Ero nervoso. Poi abbiamo parlato e deciso con la società".

Riguardo gli altri colpi della Serie A e sul mancato arrivo di Soriano, suo compagno in Nazionale ed alla Samp, al Napoli: "Dzeko e Mandzukic, ma il mercato è stato positivo. Sono arrivati giocatori di alto livello. Soriano? Sono tre anni che siamo insieme, se fosse andato via, mi sarebbe dispiaciuto. Perciò sono contento che sia rimasto, e non solo come giocatore, lui è sereno".

Sui propositi con la maglia dell'Italia, Eder parla così, dopo aver salvato gli azzurri nella trasferta bulgara: "Non so se sono un titolare, ma mi sento italiano al cento per cento. Sono arrivato qui a 17 anni e sono andato nel settore giovanile dell'Empoli. Dare il massimo per la maglia azzurra è il minimo che possa fare. Se poi giochi sempre, è normale che uno stia meglio fisicamente. Questa Nazionale può avere tanti obiettivi. E' una squadra giovane, lavorando seriamente può arrivare a grandi traguardi"

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