Paolo Maldini ha giocato in Nazionale con Gigi Buffon e sa perfettamente quanto sia eccezionale il talento del portiere della Juventus. Inevitabile quindi la sorpresa nel non vedere il nome del numero 1 bianconero nell' elenco per il Pallone d'Oro.

Una scelta incomprensibile come spiega Maldini alla Gazzetta dello Sport: "Soprattutto dopo aver letto gli altri nomi. Dai, come si fa... Non si capisce quali siano i parametri della scelta. È assurdo. Ci sono giocatori che vengono inseriti per il nome. Ma Gigi, al di là del nome, meritava l’inserimento per quello che ha fatto e per come l’ha fatto. A quasi 38 anni è ancora tra i primi tre portieri del mondo. Va bene Neuer e Courtois. Ma Bravo? Ospina? Di solito si considerano anche i risultati della squadra. Gigi è stato tra i pilastri della Juve finalista in Champions e campione d’Italia. La parata su Dani Alves a Berlino l’hanno vista? E' un premio che dipende dalla Fifa e qualcosa già si capisce... Già in passato, quando era in mano a France Football, succedevano cose strane. Ora è peggio. Certo che se devi preoccuparti di accontentare certi club o certe federazioni il premio perde di valore.Gigi è sempre stato un esempio in campo: sereno, sorridente anche dopo le sconfitte, sportivo nelle analisi delle partite. E spero che se ne freghi: nulla deve scalfirlo. È una decisione assurda che deve lasciarlo indifferente. Grazie a Dio, la Juve di Gigi ha riportato l’Italia nel calcio che conta. Però non posso dimenticare che Blatter non ci premiò nel 2006. Voglio sperare che non ci sia livore verso il calcio italiano e la prendo semplicemente come una cosa normale per come viene gestita la Fifa. E' il loro modo di essere. Ed è giusto che se ne parli."

Anche Maldini non ha mai vinto il Pallone d'Oro: "Non è mai stato uno degli obiettivi. Per i difensori era difficile: alla fine si premiano gli attaccanti anche se questo ti porta a mettere in secondo piano il lavoro che c’è dietro ai gol. Non ho pianto per non aver vinto il Pallone d’oro, mentre avrei pianto se col Milan avessi perso la finale di Champions del 2003." Chiusura ancora su Buffon"Di sicuro è il migliore dell’era recente. Intendo per era recente quella in cui ho giocato io... Scherzi a parte, mi sento vicino a Gigi. La continuità ad alti livelli ci accomuna. Il ritorno ad alti livelli? Dopo il 2010 la differenza l’hanno fatta la testa e la classe. Anni fa dissi a Gigi che avrebbe battuto il record di presenze in azzurro. Portarlo a Miami tra un paio di anni? No, sarà troppo vecchio... Però gli auguro di vivere il sesto Mondiale: quello sarebbe un record probabilmente eterno. Deve navigare a vista: se testa e fisico reggono in questo modo, vedremo Gigi anche in Russia."