Tempo di pausa, tempo di primi e provvisori bilanci... a modo nostro. Giorgio Dusi Andrea Bugno, in questa edizione del nostro salotto di Vavel, si sono confrontati nuovamente sulla Serie A, dopo averne parlato per la prima volta alla settima. Situazioni differenti, molto. 

GIORGIO: "Sono passate 10 giornate da quando parlammo l'ultima volta di Serie A qui nel salotto, e direi che ne son cambiate di cose. Direi che il cambiamento più evidente, manco a dirlo, è la posizione della Juve. Non solo in classifica, anche nelle gerarchie del campionato. Possiamo dire che l'avevamo detto...".

ANDREA: "Te l'avevo detto! Per mentalità e costruzione della rosa la Juventus resta la favorita del campionato. Per valori, per precedenti, per abitudine a vincere che non sono mai qualità secondarie in un gruppo, soprattutto quando le avversarie non sono propriamente abituate a lottare per il vertice. La Juve, ed Allegri in particolare, hanno avuto grandissimi meriti in questa rimonta, anche se c'è anche partecipazione delle altre che non sono riuscite ad approfittare dell'inizio a rilento dei bianconeri per mettere più punti di distanza con i quattro volte campioni d'Italia. Inter, Fiorentina, Napoli e Roma (in ordine di classifica), hanno tutte alcune lacune strutturali e mentali, oltre che di personalità, che non hanno permesso loro di prendere il largo e, ad oggi, per me partono dietro. Poi il mercato di gennaio, che sta arrivando, potrebbe cambiare qualche carta in tavola, anche se vedo difficile un colpo talmente importante da far spostare gli equilibri che attualmente ci sono in campo. Che ne pensi? Chi può investire di più nel mercato? Quale squadra, rispetto alle altre, può fare il salto di qualità con qualche acquisto?"

GIORGIO: "Non mi aspetto alcun ribaltone particolare ma semplici aggiustamenti, sia in entrata che in uscita, perciò credo che i valori generali rimarranno invariati, sarebbe stupido secondo me vendere e potrebbe essere inutile spendere cifre troppo consistenti. Qualche aggiustamento ci sta tutto, ma non rivoluzioni o acquisti da 20 e passa milioni. Giocatori come Banega per la Juve, magari Klaassen per il Napoli (un furto con scasso se veramente dovesse chiudere a 10 milioni) non rivoluzionano nulla. Secondo me quelle cinque andranno a braccetto per un bel po', Fiorentina compresa. E pensare che la davano tutti come prima a crollare, eppure è ancora lì..."

ANDREA: "Vero, resiste, ma credo che prima o poi i valori delle altre, maggiormente attrezzate rispetto alla Fiorentina, verranno fuori. Nel senso, continuo a vederla una bellissima realtà, ma non ancora completa, soprattutto difensivamente e come mentalità da grande, per competere con le altre. La classifica degli scontri diretti lo dimostra: nonostante l'entusiasmo, i viola hanno vinto solo contro l'Inter, perdendo da tutte le altre. Sotto questo aspetto, il Napoli è prima davanti a tutte, avendo battuto tutti tranne la Roma al San Paolo (fattore casa che ha aiutato e non poco): ma quanto può durare la rosa di Sarri? Io ci spero, ovviamente, ma continuo a credere che ci manchi ancora qualcosa per lottare fino a fine Maggio".

GIORGIO: "L'unico difetto è la mancanza di alternative, attacco escluso. Non a caso la dirigenza si sta muovendo per prendere un centrale di centrocampo di livello e rinforzare la difesa. In questo senso il mercato può aiutare, anche se secondo me Chiriches meriterebbe un po' più di fiducia, così come Chalobah, giocatore che mi piace molto già dai tempi del Chelsea. Certo, il problema è che la prima alternativa agli interni non può essere David Lopez... Però ripeto, non penso andrà a intaccare gli equilibri in campionato. E poi la vittoria con l'Inter ha messo in luce anche un po' di paura nel finale, merito anche di un'avversaria che ora sto rivalutando, soprattutto per forza mentale".

ANDREA: "Vero, il Napoli ha sofferto un po' del classico 'braccino' del tennista, ma comunque di fronte aveva una signora squadra. Proprio riguardo l'Inter, vorrei rendere merito a Mancini per aver ribaltato completamente la squadra nella costruzione del roster, ma anche per aver compattato la squadra rendendola cinica e discretamente solida. Non a caso, nonostante alcune partite dove Handanovic ci ha messo del suo, sono la miglior difesa del campionato. Credo che a lungo andare il cinismo sia una di quelle qualità che ti permettono di giocarti qualcosa di importante e, unito all'aspetto che fino a maggio Mancini dovrà pensare di fatto solo al campionato, possono permettere agli interisti qualcosa in più di un semplice sogno. Ciononostante li vedo ancora un gradino sotto alla Juventus. In alcune occasioni l'eccessiva fiducia è diventata scarsa concentrazione, vedi Fiorentina e Lazio, quasi supponenza: tuttavia, anche contro i biancocelesti dove gli episodi l'hanno fatta da padrone, l'Inter aveva la possibilità di vincerla. Proprio riguardo la Lazio e le romane più in generale, credi che questi due successi di fine 2015 possano ridare entusiasmo, tranquillità e fiducia alle due squadre di Pioli e Garcia in vista della ripresa?"

GIORGIO: "La Lazio come squadra mi piace, penso si possa riprendere presto perchè ha davvero una rosa completa, specialmente il trio di centrocampo che Pioli sta provando con Biglia, Parolo e Milinkovic-Savic è veramente tanta roba, detto proprio papale papale. Per quanto riguarda la Roma, penso che il problema stia seduto in panchina. Purtroppo Garcia ha avuto la possibilità di vincere il primo anno, ma si è trovato di fronte una Juve imprendibile e ha chiuso addirittura a -17. Da lì, troppi proclami e pochi fatti, le scoppole europee ne sono la prova. Con un altro allenatore (Spalletti, per dirne uno non del tutto a caso) sarebbero secondo me nel circolo delle favorite. Ora sono lì, ma possono crollare da un momento all'altro. Il Milan invece lo escludiamo dalla cerchia delle favorite, direi. Qual è la massima ambizione dei rossoneri per te?"

ANDREA: "Si, senza dubbio alcuno. E' almeno due gradini sotto le altre, soprattutto per valore complessivo della rosa e quadratura del cerchio intesa come spogliatoio, ma anche tatticamente. Postilla doverosa, però: Mihajlovic non è il problema, solo il capro espiatorio di alcuni mali che dalla gestione societaria si rispecchiano in maniera naturale sulla squadra tutta. Certo, il serbo fatica a trovare un modulo che concili le qualità offensive della squadra (tante, con Niang, Bacca, un Cerci ritrovato, Bonaventura), con la fragilità della mediana e della difesa, nonostante le ultime discrete prestazioni. Se dovesse girare tutto per il giusto nella seconda metà potrebbe ambire ad un sesto posto, ma Lazio e persino Sassuolo le vedo meglio dei rossoneri. Che ne pensi delle possibili outsider?"

GIORGIO: "L'Empoli non me l'aspettavo, lo davo già quasi per retrocesso, davvero una gran sorpresa. Capisco l'eredità di Sarri, capisco Saponara e gli altri giovani talenti, ma non pensavo potesse far così bene. Oh, per me poi oltre i 40 punti non vanno. Si stabilizzeranno intorno a quella cifra. Il Sassuolo può essere fastidiosa come avversaria, sa strappare punti alle grandi e lo ha dimostrato. Resto convinto che ci siano squadre più sotto che possano andare più lontano, come la Sampdoria del mio pupillo Muriel. Adesso voglio sentire il tuo pronostico sulle prime 10 a fine anno... E anche le tre che retrocederanno".

ANDREA: "Difficile fare un pronostico ora soprattutto in vista del mercato di gennaio che comunque non solo per le big e per il discorso scudetto è valido e decisivo, ma anche per definire gerarchie e valori delle squadre di metà classifica e della salvezza. Continuo a prendere Juve campione d'Italia, Napoli ed Inter alle spalle, Roma e Fiorentina alle spalle. Lazio sesta con il Milan, poi Sassuolo, Torino ed Empoli. Per la salvezza, sebbene mi piacerebbe una nuova favola come quella dell'Empoli, credo che Frosinone e Carpi accompagneranno il Verona di Delneri nella serie cadetta".

GIORGIO: "Sono d'accordo anche io, ad eccezione dell'Empoli. Io mi gioco la carta Atalanta, una gran bella realtà che sta confermando di avere anche affiatamento a livello di gruppo. Avendo dei giocatori di alto livello, come ad esempio i tre attaccanti Moralez-Pinilla-Gomez, possono restare in alto a lungo. E magari, chissà, realizzare un sogno..."