L'Hellas Verona utimo in classifica da molti mesi, ma ancora in corsa per il miracolo salvezza. Già perchè dopo un'inizio di stagione distrasoso, i gialloblu sembrano aver cambiato rotta: la prima vittoria contro l’Atalanta di due giornate fa, culminata dal pareggio contro l’Inter di domenica scorsa. La squadra scaligera è in striscia positiva da cinque partite e adesso viaggia con una media salvezza.

Luigi Delneri è intervenuto a margine di un evento organizzato dalla Facoltà di Scienze Motorie di Verona: "Dopo aver vinto con l’Atalanta ho visto la squadra scarica, ma anche passiva. Come se aveste lavorato in ospizio, ho detto a tutti. La ramanzina quando serve va fatta. Domenica, dopo la partita con l’Inter, sembrava di aver buttato via un sogno. Invece la nostra è diventata ora una realtà ancora più concreta. Mi sento ancora un giovane allenatore. L’ideale sarebbe diventare vecchio a metà e istintivo a metà. Più pensi, più sbagli. Finita la partita stanno meglio i miei giocatori di me, ma mi piace lavorare. E sono sicuro che il Verona sarà in corsa fino alla fine".

Inizio di stagione piena di infortuni per l' Hellas: "Adesso ne abbiamo pochissimi, ma ai giocatori ho detto che con qualche dolorino si può anche convivere. Il Verona ha carattere e cuore. Solo i numeri dicono che è ultima in classifica, non le prestazioni. Di errori da correggere ne abbiamo tanti, ma i miglioramenti passano dagli sbagli". Chisura sul prototipo del calciatore moderno. Per il tecnico gialloblu è Wszolek: "Perché ha aggressività, fisicità, velocità, capacità di spostarsi velocemente. Sui piedi possiamo anche discuterne, ma la tecnica è sempre migliorabile. Voglio giocatori di fame, con voglia di emergere, apprendere ed ascoltare. È il singolo a dover dare qualità alla squadra, non la squadra a dover darne al singolo. Una volta la tecnica vinceva su tutto, adesso non è più così".