Dopo ventisei partite stagionali, che hanno lungamente delineato le direttrici di una serie B proiettata verso un'emozionante fase finale di campionato, si può affermare con certezza l'assoluta superiorità di due sole squadre rispetto alle altre: Cagliari e Crotone. Rispetto alle restanti venti compagini, infatti, sia i sardi che i calabresi hanno proposto un gioco aggressivo e micidiale, imponendosi quali collettivi forti ed a tratti imbattibili. La domanda che inizia, quindi, a circolare tra gli addetti ai lavori, riguarda proprio l'attesissimo esito finale, ancora incerto nonostante la mini-fuga degli uomini di Rastelli. Chi taglierà per primo il traguardo? E ci sarà sempre questa incertezza oppure prima o poi una delle due compagini scapperà? Proviamo a delineare uno schizzo interpretando i segnali di questa prima parte di Lega B.

Il Cagliari è di sicuro la formazione più completa, un collettivo attrezzatissimo capace subito di ripartire dopo l'imprevista retrocessione dello scorso anno.  Certo, molti talenti sono scappati via, ma contare ancora su gente come Sau, Farias e Joao Pedro, senza disdegnare alcuni 'nuovi' come Storari e Melchiorri su tutti, non è di certo roba da poco. Il Casteddu appare di una spanna superiore a tutti in ogni ruolo, dal portiere alla prima punta, con ricambi di assoluto valore in molte zone del campo: basti pensare al pacchetto offensivo composto da Sau, Farias, Melchiorri, Cerri e Giannetti. Roba da capogiro. Il 4-3-1-2 di Rastelli inoltre, impreziosito dalla brillante intuizione tattica che ha visto Di Gennaro diventare ottimo regista, regala compattezza agli undici di turno che possono, così, attaccare e difendere senza lasciare troppi spazi alle eventuali ripartenze avversarie. I sardi, analizzando la prima parte di campionato, hanno vinto più di tutti, sono la terza miglior difesa e di gran lunga il miglior attacco, con quelle cinquanta reti in ventisei gare che fanno registrare una media gol/partita da prima della classe. Ciò che però rende davvero grandi i rossoblu, al di là del tasso tecnico ampiamente descritto, è la mentalità vincente, capace di farli immediatamente rialzare dopo lo scivolone di Crotone nonché primo impulso verso le quattro vittorie consecutive che sono valse primo posto e mini fuga. Difficile, al netto di tali statistiche, fare meglio di una formazione così.

Ha provato a farlo, e potrebbe ancora farlo, il Crotone. Gli squali, infatti, per buona parte di girone di andata hanno dato filo da torcere ai rispettivi sfidanti, dimostrandosi squadra tambureggiante ed a tratti insuperabile. Il modulo proposto da Juric, un 3-4-3 puro, ha spesso imbrigliato gli avversari, stordendoli fino a farli capitolare. Il Crotone ricorda, con il suo gioco forsennato, quelle orde di barbari capaci di rompere le linee romane con le continue e temibili offensive. Il tutto però infarcito da un minuzioso lavoro tattico, che ha trasformato gli undici leoni in piccoli tasselli di un mosaico vincente, comunque andrà a finire. Punto di forza del collettivo crotonese, gli esterni Martella e Balasa, veri e propri pendolini della traquarti dotati di polmoni d'acciaio, utilissimi in fase di copertura e guizzanti quando c'è da offendere. Dal punto di vista squisitamente statistico, contrariamente a quanto si possa credere, gli squali sono la seconda migliore difesa del torneo, solo ventidue reti subite, proprio a sottolineare l'abnegazione tattica dei calciatori che spesso è riuscita a surclassare formazioni di sicuro meglio attrezzate dal punto di vista tecnico.

A differenza del Cagliari, però, il Crotone ha mostrato alcuni (seppur pochi) limiti, che forse potrebbero essere determinanti in vista della volata finale: i calabresi, infatti, in molte occasioni hanno conquistato i tre punti facendo girare a mille il proprio motore, strappando il successo nei minuti finali grazie alla foga con cui hanno interpretato la gara. Tale atteggiamento richiede attenzione e concentrazione e, quando una delle due viene a mancare, ecco il puntuale sopraggiungere di risultati inaspettati, vedi l'1-1 in casa contro una Pro Vercelli in dieci. Per carità, magari fra tre turni parleremo di un Crotone in fuga o, come sperano i tifosi, a fine stagione sarano gli squali a finire primi ma, al netto di quanto visto fino ad ora, gli uomini di Juric si confermano bella realtà che, però, di certo non può superare una compagine meglio attrezzata come quella del Cagliari di Rastelli. 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.