Ogni squadra vorrebbe avere un giocatore come Giuseppe De Luca (21 anni): giovane, di talento e con un atteggiamento positivo sia in campo che fuori. Eppure, dopo una prima stagione a Bergamo in cui non è stato impiegato a sufficienza, vuole conquistarsi un posto importante nello scacchiere di Colantuono. Lui è uno di quei pochi giocatori che, quando viene chiamato in causa, incide in misura determinante: tutti gli atalantini ricordano il suo gol dello scorso campionato alla Sampdoria, quando subentrando dalla panchina ha regalato ai nerazzurri un'inattesa vittoria a Marassi. L'altra rete siglata a Udine alla penultima giornata, quando la salvezza era praticamente acquisita. L'Atalanta crede molto in lui e quest'estate ha riscattato la metà del suo cartellino (l'altra appartiene al Varese).

"Siamo tutti carichi non vediamo l'ora di iniziare", chiosa la Zanzara, "e speriamo di migliorarci rispetto all'anno scorso, facendo sognare i tifosi. Il nostro primo obiettivo è salvarci, quello che verrà in più sarà tutto di guadagnato". Lo stesso De Luca pretende molto da sé stesso, riconoscendo che la scorsa stagione non è andata secondo i suoi piani: "L'anno scorso mi ero prefissato due obiettivi che però non si sono esauditi: quest'anno voglio fare più gol e contribuire alla salvezza anticipata, poi vedremo cosa potrà riservarci il campionato". L'unico modo per ottenere questi risultati è il lavoro, già molto intenso nella prima settimana di ritiro che va a concludersi. "Ci alleniamo sempre al massimo perché vogliamo arrivare alla prima giornata subito pronti di gamba, dobbiamo continuare così senza fare troppi programmi". Intanto il gruppo atalantino si sta progressivamente completando: stamane si è aggregato anche Livaja, di ritorno dalle vacanze dopo il Mondiale Under 20 giocato con la sua Croazia. De Luca e Livaja potrebbero far molto comodo a Colantuono, intenzionato quest'anno a passare al 4-3-3: i tifosi già sognano il tridente con Denis per una stagione da ricordare.

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Fabio Capovilla
Classe 1989. Mi sono laureato in Scienze della comunicazione a Bergamo, dove mi sto per specializzare in editoria. Vavel è la mia prima collaborazione giornalistica che spero in futuro possa diventare una professione. Scrivo di Atalanta e di calcio francese.