La settimana di sosta del campionato può essere utile in casa Atalanta per cominciare a ragionare su quanto accaduto nelle prime partite ufficiali, mettendo in evidenza cosa ha funzionato e cosa invece necessita di correzioni per il futuro.

Attacco in bianco e difesa da registrare

Il primo aspetto negativo che salta subito agli occhi è l'assenza di gol da parte degli attaccanti: eppure Colantuono ha a sua disposizione giocatori del calibro di Denis, Livaja e De Luca. Le tre reti sin qui realizzate sono arrivate dai difensori centrali: Stendardo, attuale capocannoniere della squadra, in gol sia contro il Cagliari che contro il Torino, e Lucchini, in rete nella sfida con i granata dopo un'astinenza lunga ben nove anni. La buona volontà e i movimenti non bastano: alle punte si chiedono soprattutto i fatti, in particolare da chi come Denis ha siglato ben 31 reti nei suoi primi due anni a Bergamo e da chi come Livaja è considerato uno dei futuri talenti del calcio europeo. Gli unici reparti esenti da critiche in questo avvio di Serie A sono il portiere (Consigli), decisivo in entrambi gli impegni, e il centrocampo (flagellato da troppe assenze, su tutte quella di Migliaccio).

Come detto la difesa è stata l'arma in più in queste prime due giornate, però non ha fatto il suo dovere: che è quello di difendere, mentre a segnare dovrebbero pensarci gli attaccanti. La coppia di centrali Yepes-Stendardo, anziché garantire la solidità che serviva per migliorare i numeri impietosi dello scorso campionato (Atalanta quart'ultima peggior difesa), ha subito due reti dal Cagliari ed è uscita miracolosamente imbattuta dalla gara contro il Toro. In particolare Yepes, il quale ha già rimediato due ammozioni: alcuni errori di gioco, visti già nelle amichevoli di preparazione, denunciano un giocatore che al momento non dà garanzie di tenuta. In questi termini l'acquisto di Gouano, benché giovane e praticamente mai impiegato tra i professionisti, potrebbe dargli un po' di tregua.

Fatica a inserirsi anche il suo coetaneo Nica, però Colantuono non se la sente di esporlo sin dall'inizio alle critiche e preferisce che prenda gradualmente confidenza con il calcio italiano. Un altro grosso limite della retroguardia nerazzurra sono le troppe punizioni concesse da zone pericolose: occorre limitare i falli negli ultimi 25 metri, dai quali possono nascere enormi pericoli, soprattutto con avversarie tecnicamente più forti che hanno tiratori scelti per i calci piazzati.

Questione di modulo?

Uno dei crucci che stanno tediando Colantuono in questi giorni di riposo (relativo, visto che ci si allena lo stesso) riguarda il modulo. Per tutta l'estate si è parlato incessantemente della scelta di passare al 4-3-3, pregustando una squadra da "calcio totale" che facesse divertire, ma adesso ci si è resi conto che la leggerezza a centrocampo espone a troppe ripartenze e impedisce di prendere in mano il pallino del gioco. Cigarini e Carmona da soli non possono fare molto, soprattutto con il giovane Koné che sta soffrendo l'impatto con la nuova categoria. Nemmeno il ritorno di Migliaccio potrà bastare a ridare solidità: l'Atalanta non ha ancora acquisito quegli equilibri necessari per mettere in pratica questa strategia di gioco. L'unico allenatore che giocava con il 4-3-3 in Serie A è Zeman e sappiamo bene che fine hanno fatto le sue squadre.

Certo, il 4-3-3 non è un modulo da interdizione perpetua: può essere utilizzato benissimo, però a partita in corso e in certe situazioni di gioco. Soprattutto, nel caso specifico dell'Atalanta, impedisce la valorizzazione di molti buoni centrocampisti che Colantuono ha a sua disposizione: Giorgi, Brienza e Cazzola rischiano di trovarsi esclusi dalla formazione titolare, dovendo competere con gli altri colleghi di reparto (giovane Gagliardini incluso) per appena 3 posti in campo. Ipotizzando le possibili soluzioni alternative, si potrebbe rispolverare il sempre buono 4-4-2 con due esterni larghi che supportino le punte e diano anche copertura dietro oppure provare il 3-5-2, modulo lanciato dalla Juventus di Conte che molte squadre stanno mettendo in pratica quest'anno (Fiorentina e Udinese su tutte).

Atalanta 4-4-2 football formation

Atalanta 3-5-2 football formation

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About the author
Fabio Capovilla
Classe 1989. Mi sono laureato in Scienze della comunicazione a Bergamo, dove mi sto per specializzare in editoria. Vavel è la mia prima collaborazione giornalistica che spero in futuro possa diventare una professione. Scrivo di Atalanta e di calcio francese.