Colantuono: "Abbiamo giocato una grande partita"

Il tecnico elogia i suoi al triplice fischio. L'Atalanta sogna l'impresa, ma è rimontata dal duo Llorente - Pirlo.

Colantuono: "Abbiamo giocato una grande partita"
Stefano Colantuono
johnathan-scaffardi
Di Johnathan Scaffardi

Stefano Colantuono si presenta ai microfoni della stampa con il volto disteso, soddisfatto. L'Atalanta esce dallo Juventus Stadium senza punti, ma con la consapevolezza di aver svolto per 90 minuti quanto studiato e preparato in settimana. L'uno-due bianconero sul finire della prima frazione cancella la gioia del momentaneo vantaggio e obbliga i bergamaschi a guardare la classifica, ora veramente difficile. La zona retrocessione è a un passo e il tecnico è costretto a fare i conti con infortuni e scarsi risultati. La fiducia resta però intatta, perché la squadra gioca e raccoglie meno di quanto proposto in campo. 

"Abbiamo giocato una grande partita così come l'avevamo fatta nel primo tempo con l'Inter e per 90 minuti a Firenze, ma in tre gare non abbiamo portato a casa nulla. Continuando a giocare così, prima o poi arriveranno i risultati".

Il calendario, fin qui nemico - in rapida successione Fiorentina, Inter e Juventus - offre ora un'àncora di salvataggio. Una serie di scontri diretti utili per risalire la china e restituire respiro a un gruppo ora in ambasce "Tolti gli ultimi anni e qualche altra eccezione, l'Atalanta ha sempre fatto campionati di sofferenza. Certo, con me no e magari ci riusciremo anche quest'anno con un filotto di risultati positivi. Siamo stati penalizzati anche dal calendario, ma da domenica prossima comincerà un altro campionato per noi, avremo 6 partite su 10 in casa. Vogliamo fare come nelle scorse stagioni e dare lo strappo sulla quart'ultima prima del rush finale".

Chiosa finale per l'espulsione rimediata nel corso del match. Colantuono chiude il caso e volge lo sguardo al prossimo impegno "Avevo mandato il mio preparatore atletico a chiedere come stava Dramé perché era al rientro, gli faceva male la spalla e aveva i crampi; il team manager della Juve è intervenuto e ha detto al quarto uomo che il mio preparatore era in campo. Così mi sono arrabbiato, gli ho detto che non era una cosa da Juve, magari con una parola non troppo carina. Ma è già tutto chiarito".