Per raccontare la storia di Davide Zappacosta partiamo da Sora, cittadina laziale in cui il ragazzo è nato, anche calcisticamente. È qui che il giovane Zappacosta inizia a dare i primi calci ad un pallone, sotto la guida tecnica del padre Roberto, allenatore e persona molto esigente tanto da non schierarlo mai titolare per evitare che si parlasse di nepotismo. Davide impiega poco a capire che, nella vita, nessuno ci regala niente e tempra quel carattere così maturo, che adesso, a 22 anni, gli permette di giocare con una maturità insolita per uno della sua età. Quando il padre lo mette in campo, però, dimostra fin da subito di avere un talento fuori dalla norma. Viene schierato come trequartista e in 20 partite mette a referto la bellezza di 30 gol. Va all' Isola Liri, inizia a giocare da esterno puro, e, dopo sei mesi, dalla Berretti è già in prima squadra. È qui che nasce il mito di Davide Zappacosta: tutta l'ltalia pallonara va in C2 a vederlo ogni settimana. Ci sono sempre talent scout diversi a seguirlo. 

È l'Atalanta, però, la più veloce di tutti ad aggiudicarsene le prestazioni. Fu il tecnico Colantuono a provarlo terzino trovandosi a corto di uomini. Va a mettere minuti nelle gambe nell'Avellino, dove Mister Rastelli gli insegna tutto quello che un buon terzino deve sapere. Raggiunta la promozione con gli Irpini, torna alla Dea e, al primo anno in serie A, sta già dimostrando di essere il migliore interprete italiano nel ruolo. Terzino o esterno di fascia poco importa, in entrambe le posizioni, infatti, il ragazzo si dimostra un infaticabile lavoratore dai piedi buoni. In questa stagione ha già segnato 3 gol ed attirato le attenzioni del Ct Antonio Conte. È solo questione di tempo e, prima o poi, inizierà ad arare la fascia anche con la maglia della Nazionale maggiore. Questa ltalia ha bisogno di uno così. In un' intervista rilasciata qualche settimana fa, ha raccontato la sua fede juventina e che, se dovesse arrivare una proposta dai bianconeri, lui la accetterebbe senza batter ciglio. D'altronde il suo idolo è Pavel Nedved, ma tutti parlano di lui come il nuovo Zambrotta. Due che della Vecchia Signora hanno fatto le fortune. Un giocatore come lui merita sicuramente certi palcoscenici. Furia cavallo del west!