Pierpaolo Marino lascia l'Atalanta, una scelta sua, se ne va senza problemi e rimpianti. Oggi, sul sito dell'Atalanta, è comparsa la nota che ufficializzava la separazione con il dirigente. Nel comunicato compariva questa nota: “Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta, nel ribadire i sentimenti di grande stima ed amicizia nei confronti di Pierpaolo Marino, che resteranno intatti per sempre, lo ringraziamo per il fondamentale lavoro svolte in oltre quattro stagioni sportive di eccellenti risultati”.

Verso le 15, l'ex direttore generale ha convocato una conferenza stampa per salutare tutto l'ambiente, spiegando le ragioni del suo addio: “Non ho niente di particolare da dire, se non i ringraziamenti e saluti, mi sembrava del resto brutto andarmene senza salutare. Voglio ringraziare il Presidente Percassi e suo figlio Luca che sta crescendo molto come dirigente. Tutti i collaboratori dell'Atalanta che mi hanno dato una grandissima mano. Grazie a Bergamo, a tutta la città, alla Curva Nord che è stata collaborativa e nei momenti peggiori è stata vicino alla squadra. Percassi mi ha convinto a venire qui tre anni fa per la sua necessità di aiuto, mi fa piacere aver contribuito. Quella di andarmene è stata una scelta mia, alla fine di questo campionato ho capito che era finito un ciclo e nel rispetto di una mia carriera professionale ho preferito farmi da parte. Hanno cercato in diversi modi di convincermi a rimanere, ma sono riuscito a convincerli che era la strada giusta. E' stata una scelta dolorosa perché a Bergamo sono stato bene. Per un po' starò fermo, non ho intenzione di cambiare società.”

Il 23 giugno del 2011, Pierpaolo Marino è stato scelto dall'Atalanta come responsabile dell'area tecnica, l'anno dopo ne è diventato il direttore generale. In questo ruolo, il dirigente ha portato a Bergamo giocatori come Denis, Moralez, Gomez e Cigarini. Una parentesi più che positiva per il campano, che ha sempre costruito delle buone squadre per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi. Solo in quest'ultimo anno l'Atalanta ha sofferto e ha mancato di poco la retrocessione. Adesso starà fermo, chissà per quanto, visto che al passionale dirigente non manca di certo la voglia di lavorare.

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