Prima gara ufficiale per il Bologna di Delio Rossi, che alla vigilia della sfida valevole per il terzo turno di Coppa Italia ha parlato del match che la sua squadra giocherà al Menti di Vicenza contro il Pavia. La prima chiacchierata stagionale con la stampa ha riguardato svariati temi: oltre alla sfida in sè, l'allenatore rossoblù ha analizzato lo stato di salute della sua squadra oltre a parlare del mercato che riserva ancora numerosi colpi. 

Il tecnico riminese non vuole assolutamente sottovalutare la Coppa Italia, competizione che può dare un primo riscontro all'allenatore ex mister della Lazio sullo stato di salute della sua rosa: "È importante perché è una competizione, in più domani vediamo a che punto siamo. Ho lavorato più dal punto di vista fisico, meno sulla brillantezza perché è un periodo di grandi carichi. Voglio vedere come è stato metabolizzato il tutto, anche il lavoro tattico che è stato fatto fin qui. Molto probabilmente troveremo una squadra che in questo momento è più brillante di noi, che viene da un risultato eclatante a Latina (vittoria per 4-1, ndr), però voglio vedere a che punto siamo, anche per capire dove possiamo migliorare".

Il mister punta molto sulla voglia di mettersi in mostra dei suoi giocatori: "Hanno la possibilità di dimostrare in una partita ufficiale di che pasta sono fatti. Personalmente tengo anche alle partite anche del giovedì, a quelle di allenamento. Dovrebbe essere lo stesso anche per la squadra: se uno sceglie quanto impegnarsi in base all’avversario che si trova di fronte o alla competizione a cui partecipa, significa che ha capito poco del proprio lavoro. Se abbiamo un animo o un carattere lo dobbiamo dimostrare in campo: qui vi posso raccontare quello che voglio, anche le mie impressioni, ma là, sul campo, non si possono raccontare bugie, o ci sei oppure no".

Un occhio al campo, sulla gara di domani, un altro al futuro, e su quello che si aspetta dal mercato: "Lo so che non siamo completi, come lo so io penso lo sappia anche la società. Io però sono abituato a ragionare su quello che è, non su quello che potrebbe essere. So che domani gioco con questi giocatori, poi se arriveranno degli altri parlerò anche degli altri, ma adesso mi interessa di quelli che ho. Per mia forma mentale, sono abituato a cercare di tirar fuori il meglio da quello che ho".

Dalle sensazioni complessive sulla squadra e sulla preparazione, alle condizioni dei singoli, partendo da Ferrari, che potrebbe giocare sulla fascia, ad Acquafresca: "Ferrari mi sembra un ragazzo interessante, ancora in formazione, penso abbia corsa e capacità dinamiche, quindi può fare anche il terzino, anche se il suo ruolo rimane il centrale di difesa. M’Baye ha perso qualche allenamento, soprattutto a causa di qualche guaio fisico e di qualche contrattempo. Robert capitano? Il capitano non lo scelgo io, la sceglie la squadra. È una scelta fatta con criteri come la militanza, l’età, il carisma. Uno solo si deve mettere la fascia, non dieci, ma tante volte nel corso della mia carriera mi è capitato di avere uno con la fascia anche se i veri capitani erano altri. Mi spiego: non vorrei che il capitano fosse un graduato, è uno che se la deve mettere, punto e basta, poi magari io faccio più riferimento ad altre persone nello spogliatoio che la fascia non se la mettono".