Prima: 6 punti in 10 partite.
Dopo: 16 punti in 8 partite.
Basterebbe questo per raccontarvi l'effetto Roberto Donadoni al Bologna, proiettato ora verso nobili zone della graduatoria, mentre in basso si addensano club pesanti fra cui Genoa e Palermo. All'organico rossoblu, l'ex calciatore porta una ventata di freschezza e rinnovamento, un 4-3-3 di difesa e ripartenze efficaci, tanto da strappare punti al Milan e alla Roma, far soffrire persino la capolista Inter. Ma dove stanno i segreti della neo-squadra di Donadoni che, come momento di forma, qualità del gioco mettiamo dietro solo alla Juventus, al Napoli e alla Fiorentina? Scopriamolo insieme.

Anthony Mounier dopo il gol all'Udinese, 28 anni.

TECNICO - Cerchiamo di riassumere il Bologna di Donadoni in 3 foto. Una analizza l'aspetto tecnico appena citato, una quello tattico e una quello mentale.

Per il primo dei tre optiamo per il talento di Anthony Mounier, che a livello realizzativo non ha la stessa prolificià della gestione Delio Rossi ma che, come prestazioni, col nuovo allenatore propone un alto livello di gioco: passaggi e dribbling aumentati a scapito proprio dei tiri. Il francese adesso scende in campo con maggior spirito di sacrificio e tutta la squadra ne beneficia.
Ma in generale, senza toccare le statistiche dei singoli, il Bologna sbaglia meno col nuovo allenatore e fa più gioco. Mai scordarsi che l'aspetto tecnico dipende meno dal mister, però il palleggio del Bologna è sicuramente migliorato.
 

Emanuele Giaccherini dopo il gol al Milan ieri, 30 anni

TATTICO - Per la tattica non si può che scegliere l'uomo del momento, Emanuele Giaccherini. Dopo il gol al Milan torna di moda il soprannome affibiatogli da Conte, del quale è pupillo, Giaccherinho. Scherzi e soprannomi a parte, l'aspetto tattico di questo ragazzo è fenomenale: abnegazione, capacità di giocare quasi ovunque, un vero e proprio jolly per gli emiliani.
E poi, col 4-3-3 di Donadoni, il Bologna scopre di poter pure schiacciare gli avversari in situazioni di risultato scomode, come nell'incontro con la Roma. Ma per un match come quello contro i giallorossi dobbiamo chiamare in causa un altro ragazzo...

Mattia Destro esulta assieme a Giaccherini dopo il 2-2 alla Roma, 24 anni.

MENTALE - E questo uomo ha nome e cognome: Mattia Destro. Il vuoto totale nelle prime 12 giornate, poi l'exploit e 5 gol in 8 partite sotto la guida Donadoni. Se non è un'evoluzione psicologica questa...
Proprio l'aspetto mentale è la chiave di tutto il momento di forma del Bologna: guardate l'ultima partita col Milan, vinta 0-1. I rossoblù soffrono da grande squadra e ottengono con un gol pesante, cattivo, una vittoria meritata su un campo storico che è sempre  difficile per le piccole. Ed è proprio qui che il 52enne lavora di più. Cambia le aspettative di questa squadra: se chiedete ad un giocatore del Bologna se si sente in una piccola, lui ti risponde che si sente in una big, anche di più di tutte le altre. E il Bologna vola su un aereo firmato Donadoni, che porta... in Europa?