Finisce con la vittoria del Bologna di Roberto Donadoni per due reti a zero un derby emiliano non bello, che vede per la prima volta in questa stagione il Sassuolo crollare al Mapei Stadium, un tempio che fino ad oggi era rimasto inviolato. Soprattutto, finisce, o quanto meno si ridimensiona, l’ambizione dei neroverdi di Eusebio Di Francesco di poter lottare per le posizioni di alta classifica. Dall’altra parte, un Bologna ordinato ed agile, che ha saputo essere più cinico nelle occasioni e più abile nel mantenere per quasi tutti i novanta minuti un controllo assoluto sulla partita.

Bisogna aspettare 14 minuti per assistere alla prima occasione dell’incontro, con Destro che parte dalla fascia sinistra (necessario il gioco di parole) e conclude basso a giro. Consigli, il migliore dei suoi, si deve superare in corner. Dopo 21’, grande doppia occasione per gli ospiti: prima Destro prova il tiro, rimpallato dalla difesa, e poi, sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, ancora Destro di testa costringe Consigli al miracolo balistico. Il Sassuolo è impreciso, sbaglia i passaggi più elementari, e riesce a raggiungere la porta soltanto con tiri velleitari dalla distanza. Dopo i primi quarantacinque minuti di una partita spenta, a meritare di più è il Bologna, mentre il Sassuolo non riesce ad onorare la sua classifica.

La ripresa inizia più o meno con lo stesso canovaccio: al 5’, occasione clamorosa per il Bologna, con Giaccherini che dalla sinistra scodella in mezzo per Taider, che di testa, a botta sicura e a Consigli battuto, la butta fuori di un soffio. Il Sassuolo prova una timida reazione, affidandola ai piedi di uno spentissimo Domenico Berardi, ma alla fine è il Bologna a passare in vantaggio. Siamo al minuto 22, Giaccherini si libera, forse con una spallata, di Peluso, si accentra in area e gonfia la rete con un sinistro potentissimo che Consigli può soltanto benedire. A questo punto, i padroni di casa cercano immediatamente di pareggiare, ma la spinta propulsiva, manifestate con due iniziative di Berardi e Sansone, si smorza quasi subito. Dopo 37’, Di Francesco è costretto a sostituire proprio Berardi, protagonista, se così si può dire, di una prestazione decisamente anonima. Al suo posto, Trotta, che al 44’ ha una buona chance con una girata in area, che Mirante addomestica non senza grattacapi. Ma al 48’, il Bologna la chiude, con Sergio Floccari, che a difesa sbilanciata è bravo a liberarsi del marcatore e ad incrociare battendo Consigli per la seconda volta. 0-2, e triplice fischio del signor Cervellera che arriva quasi immediato.

Nel complesso, il Bologna esce con una prestazione maiuscola dai malumori che si respiravano dopo la rimonta subita ad opera della Lazio. Il Sassuolo invece si blocca proprio nel suo momento migliore. A tennis si chiama il “braccino”, anche detto paura di vincere. Ora, sta a mister Di Francesco ritrovare le giuste motivazioni e la necessaria cattiveria agonistica.