“Costruiremo un Cagliari che faccia divertire i tifosi”. Esordisce così Zdenek Zeman nella conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore del Cagliari. Il Maestro boemo torna su una panchina di serie A ad un anno e mezzo di distanza dall'esonero alla Roma, sulla quale tornerà stuzzicato da qualche domanda. Come al solito, mai banale l'allenatore di Praga, che è stato convinto dalla nuova società del presidente Giulini e dal nuovo progetto Cagliari : “Ho scelto questa società perché c’è entusiasmo. Avevo raggiunto l’accordo con il Bologna, ma mi sono spaventato per la situazione societaria. Il Cagliari fa la Serie A da tanti anni, ora e’ cambiata la proprieta’ e penso che cambiera’ molto, perche’ Cellino e Giulini sono due persone completamente diverse. Cellino lo conosco da tanti anni, e’ uno vulcanico, uno che si fa sentire e vedere, mi sembra invece che Giulini sia un tipo tranquillo, che ama stare piu’ dietro le quinte”.

Sembra quasi sorpreso dall'accoglienza che gli hanno riservato sull'isola. Il popolo non sardo sembra essere deluso dagli ultimi "fallimenti" del boemo, piuttosto sono euforici all'idea di vederlo subito all'opera sperando di rivivere il calcio spettacolo ammirato a Foggia e Pescara. Atterrato all'aereoporto tra l'abbraccio della folla, si è detto subito entusiasta di tale scelta, arrivando in Sardegna con grandi stimoli: "Stiamo cercando di costruire una squadra che possa darmi soddisfazioni e riesca a divertire. Cosa mi ha spinto ad allenare? A me piace stare sul campo, più invecchio e più mi piace allenare i giovani".

Le domande, ovviamente, riguardano proprio i protagonisti che faranno parte della rosa, da quelli che resteranno a quelli che invece, partiranno. La squadra è ancora un cantiere. Zeman ripartirà da due punti fermi: Daniele Conti e Cossu. Il primo lo aveva conosciuto ai tempi della Roma (la prima volta) e lo ritrova ora a 34 anni: “Aveva gia’ grande personalita’ sin da giovanissimo, sara’ ancora leader, anche se qualche espulsione se la potrebbe evitare (sorride n.d.r.)”. Per quanto riguarda il secondo : ‘’E’ un giocatore che ha fatto sicuramente bene: bisogna vedere quali motivazioni ha”. Molto probabilmente non potrà lavorare con Astori, in partenza: “E’ un giocatore importante e ha richieste importanti. Saremmo contenti se rimanesse con noi, ma non vogliamo tarpare le ali a chi ha prospettive”. Ed ancora : "Per Ibarbo vale il discorso di Astori, non esistono giocatori incedibili. Sau ha fatto benissimo con me a Foggia (20 gol in 33 presenze), ha dimostrato che ha dei valori. Si giocherà il posto da titolare con i compagni. Così come Burrai, lo continuo a seguire. Problema portieri? Nessun problema, uno lo troveremo". In entrata si parla di Tachsidis, con lui alla Roma, e dell'imminente acquisto di Simone Benedetti, difensore dall'Inter. Sempre dall'Inter potrebbero arrivare gli attaccanti Ruben Botta e Samuele Longo. Talenti che con la mano del boemo potrebbero esplodere definitivamente. In uscita Pinilla, potrebbe sostituirlo Mancosu. 

C'è una domanda che probabilmente si aspettava di ricevere, dopo un anno e mezzo di silenzi e frecciatine mai davanti alle telecamere, che riguarda la Roma; come al solito, niente peli sulla lingua : "Sono convinto di aver fatto bene alla Roma. Penso che valorizzare giovani calciatori che hanno portato 90 milioni nelle casse, sia stato anche merito mio". Sul rapporto travagliato con De Rossi : "Forse lui ha sofferto me, non io lui... Io ho sempre cercato di lavorare. Lui e Totti hanno fatto tanto, sono giocatori importanti ma non sempre tutto viene bene. Non sempre si riesce a fare quel che si vuole".

In chiusura di conferenza una dichiarazione in pieno stile Zeman : “Oggi si parla di cambiare tutto, ma se l’Italia avesse vinto un’altra partita non staremmo qui a parlarne. Ora mi sembra chiaro: il calcio italiano non e’ piu’ dov’era prima. Chi metterei alla guida della Figc? chi ama il calcio e non i soldi. E comunque chi vuole cambiare qualcosa”. Il Maestro è tornato.