Una svolta, decisa, il ritorno di Zeman, ora la parola al campo. Con l'Empoli un pari amaro, con il Milan, a San Siro, una sconfitta segnata da uno sfortunato episodio arbitrale. Il Cagliari non può aspettare, a dieci giornate dal termine la classifica non sorride, sono quattro le lunghezze che separano i sardi dalla salvezza. Penultima posizione, a quota 21, in compagnia del Cesena, l'Atalanta, di Reja, a 25. Il calendario non aiuta, in rapida successione Lazio, trasferta al Ferraris col Genoa, poi Napoli e Fiorentina. Occorre far punti, anche con avversari sulla carta più forti. 

Sabato riprende il campionato e il Cagliari attende la Lazio di Pioli, impegnata nel duello per la seconda piazza con la Roma di Garcia. I biancocelesti sono in striscia positiva e giocano il miglior calcio d'Italia, frutto del lavoro intelligente del tecnico e dell'esplosione di alcuni effettivi, su tutti Felipe Anderson. 

Serve una partita perfetta, dal punto di vista tattico ed emotivo. A presentare l'incontro l'ex di giornata, Modibo Diakitè. Il centrale vanta un trascorso alla Lazio, dal 2006 al 2013, 86 presenze con la casacca biancoceleste, prima dell'addio e della fuga in Inghilterra, al Sunderland. Dopo la parentesi inglese, Fiorentina e Deportivo La Coruna. In gennaio, nel mercato di riparazione, il rientro in Italia, al Cagliari. Tre gare da titolare nelle ultime quattro uscite per il colosso francese, pronto a tutto per salvare il Cagliari, anche a battere una squadra che rappresenta il punto più alto della carriera.

"Alla Lazio ho vissuto anni splendidi, sabato non sarà facile. Loro stanno facendo molto bene, sono in forma e hanno tanta qualità. Per noi non cambia, dobbiamo avere lo stesso atteggiamento, la vittoria è un obbligo. Personalmente metto da parte sentimenti e ricordi, quel che conta è vincere per la salvezza del Cagliari". 

Quando si lotta per non retrocede, con qualità tecniche inferiori, occorre uno spirito diverso e Diakitè indica la via "Siamo stati poco cattivi in tutti i reparti. In A questo si paga. Ai giovani dico di giocare con la testa giusta, senza non si va da nessuna parte. In più mostrino tanta voglia di dare il massimo". 

Commento positivo su Zeman "Parla poco ed è un gran lavoratore. Nel suo gioco offensivo mi esalto: se sei veloce, forte nell'uno contro uno, puoi solo crescere". 

Crederci, fino alla fine, questo il messaggio "Siamo convinti e fiduciosi. Bastano due vittorie pesanti di fila per ribaltare la visuale. Al Sunderland, dove ho iniziato lo scorso anno, erano spacciati, poi hanno vinto con Chelsea e United e si sono salvati".  

Fonte Gazzetta.it