Andrea Sottil, attuale guida tecnica del Cuneo ed ex difensore con un passato in Serie A con le maglie di Torino, Fiorentina, Atalanta, Udinese, Reggina e Catania, è intervenuto telefonicamente nel corso di Catania Vavel News.

Mister Sottil, qual è il suo parere sulle difficoltà che sta incontrando quest'anno il Catania?
 
"Beh, è difficile commentare da esterno quando non si vive lo spogliatoio quotidianamente e non si conoscono le vicissitudini e le situazioni specifiche. Non è facile dare giudizi da fuori e chiedersi perché questa squadra non riesce ad avere lo stesso atteggiamento dell'anno scorso, è meno brillante e ha più difficoltà. Posso dire chiaramente che questa squadra ha perso dei giocatori importanti e parecchio considerati. Gomez era un punto di riferimento in attacco, Lodi un cardine dello scacchiere tattico e Giovanni (Marchese ndr) ha fatto grandi campionati e garantiva equilibrio in difesa. Va detto che ci sono dei meccanismi che una volta innescati danno continuità e solidità. Sono andati via dei giocatori importanti ma ne sono arrivati altri bravi. Poi tutte le stagioni non sono uguali.
 
Adesso c'è stato il cambio dell'allenatore e la società ha deciso di cambiare la guida tecnica. Questa decisione l'ha presa il presidente con i suoi collaboratori. È arrivato De Canio che è un allenatore che io conosco bene perché l'ho avuto tre anni in carriera (quando ha militato nell'Udinese e nel Genoa ndr). Ci sono tanti infortunati e non è facile assemblare la squadra. La sconfitta con il Torino ha lasciato l'amaro in bocca, è difficile da digerire perché quattro gol non sono pochi, però bisogna reagire. Io credo che De Canio abbia tutte le qualità per tirare fuori il Catania da questa situazione e credo anche che l'ossatura tecnica della squadra sia molto buona".
 
Non pensa che questa squadra deve ritrovare l'umiltà e la personalità con cui giocavate voi qualche stagione fa?
 
"Quel gruppo che riportò il Catania in Serie A e conquistò delle salvezze sudate era un gruppo di grandi valori umani, questo va detto. Non vivendo il quotidiano, lo spogliatoio non posso sapere che aria tira. Io posso dirti che il nostro gruppo aveva dei grandissimi valori umani, c'era empatia, anche chi non giocava era partecipe della situazione e c'era spirito di sacrificio".
 
L'impressione è che al momento stiano mancando proprio le componenti di cui ha parlato. Sembra che il Catania sia quasi ''bloccato''...
 
"In queste occasioni tutti devono fare di più. Bisogna prima di tutto che la squadra sia in sinergia prima di tutto con l'allenatore, questa è una cosa importante, bisogna restare uniti. Questo è un momento in cui i ragazzi devono mettersi a disposizione della società. Devono tirar fuori tutto quello che hanno dentro, solo così ci sarà quel salto di qualità che permetterà di uscire da questa situazione. Il Catania deve giocare con grinta, grande determinazione e cattiveria agonistica. Questi numeri poco confortanti ci danno dei segnali ben precisi. Ai nostri tempi magari non c'erano tanti stranieri come oggi, forse conta anche quello...".
 
Ha avuto modo di sentire i suoi vecchi compagni di squadra Izco e Alvarez per commentare il momento di forma della squadra?
 
"Con Mariano Izco ci sentiamo qualche volta e mi dice che loro sono molto concentrati, compatti, uniti e vogliono cercare di tirarsi fuori da questa situazione. Momenti del genere possono capitare a qualsiasi squadra, non è stata la prima volta e non sarà neanche l'ultima, l'importante è essere vicini alla squadra. Catania è una grande piazza, i tifosi sono molto passionali e sanno sicuramente dare la giusta spinta nei momenti difficili. Credo che il ''Massimino'' sia il valore aggiunto del Catania, lo è sempre stato e lo deve essere anche quest'anno. È chiaro che in questo momento bisogna tirar fuori gli attributi. Io non voglio giudicare dall'esterno perché non è corretto, posso esprimere il mio pensiero da ex calciatore. In questo momento sicuramente le cose non funzionano e tutti devono dare qualcosa in più. A livello tecnico la squadra è competitiva e quindi io sono convinto che si tirerà fuori".
 
Nella sua carriera ha affrontato grandi attaccanti come Vieri, Batistuta, Ronaldo e Ibrahimovic. A suo avviso come si riesce a fermare un giocatore come Balotelli?
 
"Balotelli è un grande campione, sicuramente è un giocatore giovane, ha forza, velocità e tecnica. È un giocatore da tenere sotto controllo, bravo ad attaccare in profondità e quindi negli spazi diventa devastante. Bisogna stare attenti, cercare di limitarlo, raddoppiarlo con i centrocampisti perché ha grande fisicità".