Sulla Lazio si abbatte un altro ciclone. Dopo quello del Bayer Leverkusen in settimana, 3-0 e mancata qualificazione ai gironi di Champions League, arriva anche quello del Chievo Verona. Un risultato che non lascia spazio ad appelli: 4-0 secco, rotondo. Tre solamente nel primo tempo da parte della squadra di Maran che si ritrova a punteggio pieno dopo aver espugnato anche il fortino dell'Empoli settimana scorsa.

PRIMO TEMPO - Uno show offensivo, condito da solidità in difesa, anche se la Lazio sciupa troppo e da il suo contributo, sbagliando subito un paio di grandi occasioni con Candreva e Keita nei primi 10 minuti. Al 12' arriva lo shock, il gol del vantaggio di Riccardo Meggiorini, preferito a M'Poku dal primo minuto: sinistro deviato anche da Parolo che non lascia scampo a Berisha. Comincia male, ma continua peggio per la squadra di Pioli: ancora l'attaccante col 69 sulla schiena si inventa un assist degno del miglior Ibrahimovic, colpo di suola/tacco sul secondo palo per rimettere al centro un pallone che sembrava destinato a finire sul fondo. A pochi passi è un gioco da ragazzi per Paloschi segnare il raddoppio. Un quarto d'ora dopo, all'ultimo minuto del primo tempo, mette la firma d'autore anche Valter Birsa, punizione mancina deliziosa che va diretta nel sette.

LA RIPRESA - La gara non cambia di una virgola nonostante i cambi di Pioli, che sceglie di inserire Patric e Morrison. Gli avanti non pungono, Kishna non si ripete dopo il buon esordio e la squadra è in difficoltà. Il quarto gol del Chievo è destinato ad arrivare, ed è appunto solamente questione di tempo: Paloschi prima calcia alto, poi si vede annullare un gol regolare, ma finalmente al 68' si toglie un'altra grande soddisfazione, concretizzando un contropiede ben condotto da Birsa. Anche il palo ostacola la Lazio, su un colpo di testa di Parolo. Il momento è negativo per i biancocelesti, mentre il Chievo vola.

PIOLI: "Dobbiamo rialzarci" - La delusione si legge sul volto del tecnico biancoceleste: "Oggi non siamo stati squadra e non ho avuto le risposte che mi aspettavo. E' chiaro che abbiamo subito il contraccolpo psicologico ma siamo la Lazio e dobbiamo rialzarci. Ora c'è la sosta e dobbiamo ritrovare quella personalità che ci appartiene e che non abbiamo messo in campo in questa gara. Al di là del mercato e degli infortuni, la squadra in campo era competitiva e non possiamo giocare così, la mentalità non va bene e noi non siamo così. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, in primis io che guido la squadra. Abbiamo avuto un calo subito dopo il primo gol preso, dobbiamo reagire perché le difficoltà possono arrivare e non possiamo diventare così fragili dopo un gol. Dobbiamo cambiare registro immediatamente, altrimenti andremo incontro a diverse delusioni. Abbiamo tanti impegni e dobbiamo cambiare rotta subito".

MARAN: "Merito ai ragazzi" - La soddisfazione del tecnico dei gialloblu è tanta, e la esprime nel post-gara: "Non è stato facile, abbiamo vinto con merito, sullo 0-0 la Lazio ha avuto l'occasione del vantaggio. Poi siamo stati bravi a creare buone palle-gol e metterne dentro tante. I ragazzi sono stati ripagati della generosità e dell'attenzione tattica. Il tacco di Meggiorini? Sono stati bravissimi. Grande merito ai ragazzi, stiamo raccogliendo i frutti di quanto messo in campo".

PALOSCHI: "Non dobbiam montarci la testa" - Il protagonista del giorno è però l'attaccante gialloblu, autore di una doppietta da sogno. E i paragoni arrivano in poco tempo: "Preferisco essere meno tecnico e avere le caratteristiche di Inzaghi, è il mio idolo sin da bambino. Ce n'è uno al mondo e tutti dobbiamo ispirarsi a lui. La Nazionale? Sono le prime due partite, le abbiamo fatte benissimo, sei punti che non ci devono montar la testa, dobbiamo continuare così".