La spensieratezza del Chievo, i dubbi della Fiorentina. Alterne fortune all'alba di stagione. Il Chievo stronca l'Inter, si infila nelle incertezze di una squadra in costruzione per firmare una vittoria di prestigio. La Fiorentina sceglie gara d'attesa, regge l'urto bianconero, ma capitola vittima di disattenzione ed errori. La seconda giornata - per Sousa - è già di vitale importanza. Mercato difficile, al momento un manipolo di promesse alla corte del tecnico, nulla che possa stuzzicare l'animo elegante del pubblico viola. Via G.Rossi, diretto al Celta Vigo, in arrivo Jovetic, il grande ex. Tutto ruota però attorno a Kalinic. L'attaccante è nel mirino del Napoli, scambio difficile con Gabbiadini, possibile offerta solo economica. 

Meno interrogativi per Maran. Il Chievo è una splendida realtà, pochi concetti, ma chiari, grande applicazione, sacrificio e un'ordinata interpretazione della partita. Spartito da replicare a memoria, senza voli pindarici. La squadra conosce la sua dimensione e non cerca di volare oltre acclarati limiti. Questa è la forza della compagine gialloblu. 

Pesante, nella Fiorentina, l'assenza di G.Rodriguez. De Maio - innesto estivo - prende quindi la zona centrale di difesa, con Tomovic ed Astori esterni. Vecino e Badelj cerniera centrale, in corsia Bernardeschi ed Alonso (attenzione al possibile assalto del Chelsea in chiusura di mercato). Ilicic e il rientrante Borja Valero alle spalle di Kalinic. Fondamentale il rientro dello spagnolo - per qualità ed esperienza il punto di riferimento - nello scacchiere di Sousa. 

Maran non può disporre di Mpoku e Floro Flores. spazio al consueto 4-3-1-2, con Birsa ad ispirare Meggiorini ed Inglese. Pellissier a disposizione. Di enorme importanza il lavoro delle punte nell'economia clivense. Moto perpetuo per ostruire la costruzione di gioco avversaria. Con l'Inter, un operato oscuro decisivo. Radovanovic perno di centrocampo, Hetemaj e Castro mezzali. Davanti a Sorrentino, Cacciatore, Dainelli, Cesar e Gobbi. 

La conferenza di P.Sousa

Maran: "L'errore più grave sarebbe quello di accontentarci. Il nostro obiettivo era partire bene, battere l'Inter è stata solo la prima tappa di un lungo cammino. De Guzman? Il Chievo è la squadra giusta per chi come lui ha bisogno di lavorare dopo un campionato sfortunato. Bastien? Per lui la situazione è diversa, avrà bisogno di tempo per conoscere la Serie A"