Strepitoso Empoli! La squadra di Maurizio Sarri sorprende ancora una volta e sbanca l'Olimpico di Torino, mettendo sotto scacco dopo Benitez anche Giampiero Ventura. La maggiore freschezza atletica, unita alla fortuna dello sciagurato autogol di Padelli ad inizio gara ed alla solita organizzazione tattica maniacale quanto perfetta confeziona la matematica salvezza per i toscani, che festeggiano con quattro giornate d'anticipo. Il primo tempo degli ospiti è da antologia ed oltre al vantaggio sfiorano in più occasioni il raddoppio. Ripresa in controllo, con il caldo ed i ritmi che si abbassano che favoriscono la gestione del possesso e del risultato. Sarri festeggia, l'Empoli resta in Serie A!

Ventura sceglie Martinez dall'inizio al posto di Maxi Lopez, con Molinaro sulla sinistra e Darmian dal lato opposto. Difesa classica con Maksimovic, Glik e Moretti davanti a Padelli, Gonzalez esordisce dal primo minuto. Sarri attua due cambi rispetto alla gara contro il Napoli: fuori Croce, al suo posto Zielinski, e fuori Tonelli, squalificato, con Barba in coppia con Rugani.

Gara che inizia col botto: Moretti chiama in causa dopo tre minuti Padelli, che per velocizzare il giro palla, col sinistro, liscia la conclusione, mettendo alle sue spalle quello che sarà il gol partita. Il gol a freddo spiazza i padroni di casa, entrati in campo con intenzioni bellicose di giocarsi l'aggancio al sesto posto. Invece è l'Empoli a fare la partita, come al solito stretto tra i reparti e veloce nelle verticalizzazioni: Vecino mette paura all'Olimpico quando 60 secondi dopo, col destro, colpisce il montante alla destra dell'estremo difensore granata. Tempo due minuti e Saponara si sveglia: il tema tattico del primo tempo s'incentrerà sulla sfida che l'ex Milan intraprende con Gazzi, che non riuscirà mai a marcarlo a dovere. Il figliol prodigo inventa, fa da raccordo tra centrocampo ed attacco, si fa trovare puntuale alle spalle dei centrocampisti granata per puntare l'area avversaria. Padelli si riscatta sul suo destro prima, su quello di Zielinski, sempre dalla distanza, successivamente. L'Empoli è padrona del campo, col Toro che riparte in contropiede: Gonzalez riesce a trovare un buco sulla sinistra, prima di servire El Kaddouri che stoppa e calcia di prima intenzione sul palo opposto. Sepe vola. Saponara è scatenato dalla parte opposta e sugli sviluppi di un corner, dopo la sponda al centro di Rugani, coglie la traversa. Non è finita: lo show del romagnolo continua, e dopo un tunnel a Glik prova lo scavetto in uscita su Padelli. Maksimovic sventa prima che sia troppo tardi.

Il tema tattico di Sarri e compagni non cambia nella ripresa, anzi. L'Empoli si stringe ancora di più tra le linee di difesa e centrocampo, anche se non riesce più a ripartire come nel primo tempo con Maccarone, stremato, e Pucciarelli che non si rende mai pericoloso. I toscani bucano, nonostante le difficoltà, centralmente, dove Vecino ingaggia dalla distanza una sfida nella sfida con Padelli, vinta dal portiere granata. Ventura mischia le carte mandando in campo Maxi Lopez e Bruno Peres, ma le difficoltà centrali del Torino non cambiano, con la manovra che resta farraginosa ed improduttiva. Quagliarella si sveglia a venti dal termine, ma il suo destro da buona posizione finisce a lato. Insiste su punizione, ma Sepe è attento a proteggere la sua porta. La squadra di Sarri s'arrocca, nell'ultimo quarto d'ora, nella sua metà campo, rinunciando di fatto a ripartire, ma pensando più alla concretezza del risultato che al bel gioco. Il Toro sbatte le corna sul muro eretto da Rugani, un gigante in area, con Quagliarella che riesce a trovare un guizzo su Barba, con Sepe che gli dice ancora no. E' l'ultima occasione della gara, che sancisce la definitiva permanenza, meritatissima, della squadra di Sarri in Serie A. Un premio più che giusto ad una stagione stratosferica.