È arrivato il tempo di bilanci anche in casa Fiorentina. Il 2013 viola è stato l’anno della consacrazione di un progetto vincente che ha riportato il sorriso al Franchi dopo due anni di rabbia e sofferenza.

Dopo una convincente chiusura dell’anno solare precedente la Fiorentina cominciò tuttavia col piede sbagliato il 2013: un inaspettato e clamoroso KO interno contro il Pescara di un super Perin alla befana e un mese di gennaio zoppicante con pochi risultati e un’eliminazione in Coppa Italia, fanno sorgere alcuni dubbi sull’effettivo valore della squadra. A cancellare ogni ipotesi di crisi ci pensa prima la società che mette a segno il colpo Giuseppe Rossi nel mercato di riparazione in ottica stagione successiva, poi la squadra stessa che ritrova in poche settimane lo smalto di inizio stagione e scala la classifica sognando l’accesso in Champions League.

Il girone di ritorno della Fiorentina è sensazionale e i viola sono tra le primissime squadre della Sere A complici l’esplosione di Cuadrado e un Ljajic finalmente in stato di grazia come non si era mai visto in tutte e quattro le stagioni a Firenze; Borja Valero e Gonzalo Rodriguez sono ormai delle certezze nell’undici titolare di Montella e guidano la squadra da veri leader assieme a Pizarro. La stella della squadra, Stevan Jovetic, è il giocatore che entusiasma di meno: i tanti infortuni e la testa già proiettata ad un futuro altrove ne condizionano il rendimento lasciando trasparire solo a sprazzi il suo vero talento.

I viola cominciano a fare tanti punti anche in trasferta ma è il rendimento interno a spedire la squadra di Montella ai vertici del campionato. L’apice viene raggiunto nelle gare interne contro le milanesi: all’Inter viene rifilato un sonoro 4-1 in cui viene espresso forse il miglior calcio della stagione; contro il Milan arriva una incredibile rimonta in inferiorità numerica da 0-2 a 2-2 in un vero e proprio spareggio per il terzo posto. Il rush finale per accedere ai preliminari di Champions è un testa a testa proprio con il Milan di Mario Balotelli che con un girone di ritorno strabiliante si è impossessato della terza piazza.

All’ultima giornata Fiorentina e Milan sono distanziate soltanto da un punto e affrontano due squadre già retrocesse per la matematica: il Pescara e il Siena. Mentre la Fiorentina domina gli abruzzesi, il Milan arranca al Franchi di Siena ed è in svantaggio a pochi minuti dal termine; anche un pareggio regalerebbe alla Fiorentina l’accesso in Champions League coronando un’annata eccellente. Tuttavia nel finale il Milan trova il modo di ribaltare il risultato e di aggiudicarsi la terza piazza.

Il mancato accesso in Champions lascia l’amaro in bocca a giocatori, società e tifosi che però possono essere ben contenti di aver visto la trasformazione di una squadra da rottamare come quella della stagione precedente in una corazzata di dimensione europea in così poco tempo. Con questo rammarico comincia l’estate viola, accompagnata dai malumori di Pizarro, Ljajic e Jovetic intenti ad abbandonare Firenze. L’unico a rimanere dei tre è il cileno che trova un accordo di massima con la società per rimanere un ultimo anno in maglia gigliata. Jovetic dopo aver strizzato l’occhio all’acerrima rivale Juventus, conquistandosi così anche il disprezzo dei tifosi, accetta la mega offerta del Manchester City; il suo addio tuttavia non agita gli animi dei tifosi che in fretta si consolano con il primo grande acquisto della sessione di mercato: Mario Gomez. Il bomber ex Bayern arriva applaudito da 30.000 tifosi al Franchi per una cifra record di 18 milioni.

Parte anche Adem Ljajic, direzione Roma sponda giallorossa dopo un pre accordo con il Milan snobbato dalla famiglia Della Valle. Per rimpiazzare il serbo arriva lo sloveno Josip Ilicic dal Palermo accompagnato dagli altri acquisti di livello quali Joaquin e Ambrosini, più Alonso, Iakovenko, Rebic e Munua. A lasciare Firenze invece sono Migliaccio e Viviano non riscattati dal prestito.

La nuova stagione comincia bene con il preliminare di Europa League, sofferto ma vinto, contro gli svizzeri del Grasshoppers in cui si intravedono un Giuseppe Rossi recuperato e un Cuadrado devastante. Anche in campionato le cose vanno bene e nelle prime due giornate arrivano altrettanti successi con ben 7 gol all’attivo. I problemi arrivano alla terza giornata quando al brutto pareggio interno contro il Cagliari si sommano l’infortunio alla spalla di Cuadrado e il grave infortunio a Mario Gomez che lo tiene ancora ai box. Da lì arrivano risultati altalenanti in campionato con tanti pareggi ed una situazione che rischia di sfuggire di mano. In Europa League invece le cose vanno benissimo: il cammino internazionale della Fiorentina è pressoché perfetto ed arrivano 5 vittorie e un pari in 6 partite che valgono il primato nel girone; in coppa si mettono inoltre in mostra dei giovani, su tutti Ryder Matos, brasiliano classe ’94, autore di 3 gol in 5 apparizioni.

La svolta arriva finalmente anche in campionato con un clamoroso successo in rimonta per 4-2 contro la Juventus che permette alla Fiorentina di accodarsi nella rincorsa alla terza posizione. La squadra ritrova il calcio spettacolare che l’ha contraddistinta nell’ultima stagione ed è un piacere vedere giocare gli uomini di Montella. Il trascinatore in questa prima parte di campionato è Giuseppe Rossi, campione ritrovato, già autore di 14 reti e capocannoniere della Serie A; ben figurano anche i soliti Cuadrado, Pasqual, Borja Valero (secondo assist-man del campionato) e Gonzalo Rodriguez sempre più trascinatori di questa squadra. Fanno bene inoltre Massimo Ambrosini, fondamentale per la sua esperienza, il ritrovato Mati Fernandez e Aquilani.

A stentare sono l’esterno offensivo Iakovenko ed i terzini Roncaglia e Marcos Alonso: l’ucraino non riesce a trovare una collocazione negli schemi di Montella e viene utilizzato sporadicamente; l’argentino Roncaglia non è più il guerriero concreto della scorsa stagione ed inceppa in errori banali; infine Alonso, sicuro partente in questa sessione di mercato non si è dimostrato un’alternativa valida a capitan Pasqual.

Sorprendono invece le storie di Neto e Vargas: il portiere brasiliano cominciò la stagione con un pessimo rendimento che è costato più di qualche punto alla squadra; poi è uscita la sua personalità e ha guadagnato una sicurezza interiore che lo rende un portiere degno di un top team. Il peruviano dopo un quasi sicuro addio i estate ha cominciato la stagione ai margini della rosa ma si è sempre dimostrato disponibile ad aiutare la squadra riuscendo a ritagliarsi anche un ruolo da protagonista negli ultimi mesi con ben 4 reti.

Il 2013 viola si chiude con due successi importanti contro le emiliane Bologna e Sassuolo che valgono il provvisorio quarto posto a sole 3 lunghezze dalla zona Champions League. La Fiorentina è la terza squadra del campionato, a pari merito con la Roma, ad aver totalizzato più punti in questo anno solare. Unico rimpianto rimane quel mancato accesso in Champions a maggio sfumato per un solo punto.

Il rientro di Gomez e qualche colpo mirato sul mercato potrebbero dare alla Fiorentina quella marcia in più per conquistare il terzo posto, ma questa è un’altra storia. Buon anno Fiorentina!