Il 2014 è l'anno in cui la Fiorentina cerca conferme di quanto di buono aveva fatto nelle ultime stagioni, l'anno che vede i viola perdere il proprio bomber, non una, ma due volte. Già, perchè Giuseppe Rossi è così: bomber di razza pura, dotato di quel "killer instinct" che a quelli che giocano nel suo ruolo è richiesto sin da bambini. 14 gol in 17 partite, questo è il bilancio di uno che segna facilmente e ancor più facilmente si fa male, di uno che con quel Mario Gomez, acquistato apposta per fargli da spalla, formerebbe un coppia d'attacco da "attenti a quei due", e che invece è spesso costretto ad osservare tutto da lontano.

L'ultimo anno vede i viola farsi strada sia in Italia che in Europa, trovando sul proprio cammino, nella strada del vecchio continente, proprio gli eterni rivali della Juventus, che passano al Franchi nei minuti finali, ringraziando il solito Pirlo, che regala una delle sue prodezze, una di quelle che riesci a prevedere ma non a fermare, e la Fiore torna a casa senza colpa e senza poi troppi rimpianti. In Italia, lato coppa, il cammino è lungo e quasi trionfante, con la squadra di Montella che arriva dritta al galà dell'Olimpico, dove gli unici a vincere sono gli ultrà, e l'unico a perdere qualcosa di veramente importante è Ciro Esposito, che trova sulla propria strada la più infima delle follie, che non ha nulla a che vedere col tifo e col calcio. La Fiorentina perde la Coppa Italia, ma, in quella sera maledetta, gioco e risultato sono solo un dettaglio. In campionato, i toscani ottengono un quarto posto, che vuol dire Europa League con ingresso dall'entrata principalle, senza preliminari, quelli toccano all'Inter.

In estate, i viola acquistano Basanta, reduce dal mondiale, ma il colpo più importante lo fanno trattenendo Cuadrado, resistendo alle lusinghe dei top club europei.

La stagione in corso, vede la squadra di Montella andare a corrente alternata, senza Rossi ma con un ottimo Babacar e la sorpresa Bernardeschi, ottava in campionato e regina assoluta nel girone d'Europa League. Il 2014 viola è un anno tutto sommato positivo, che merita un 7 in pagella, per il lavoro fatto da Montella e la tenacia di un gruppo che, seppur falcidiato dagli infortuni, resta in corsa per il terzo posto in campionato e ha grandi propspettive in Eurpa League, dove se la vedrà col Tottenham.

Il 2014 tra poco andrà in archivio, e a Firenze si aspetta il ritorno di Rossi, per un 2015 ad alti livelli, perchè  Pepito segna e Firenze sogna.