La vittoria all'ultimo respiro con l'Atalanta, la quarta piazza in classifica in coabitazione con la Sampdoria, la sensazione di aver trovato il giusto mix con gli innesti di gennaio. In casa Fiorentina si respira aria positiva, anche l'addio di Cuadrado è ormai qualcosa che appartiene al passato, offuscato dall'impronta immediata dei nuovi arrivi, Diamanti e Salah. A testare le ambizioni dei gigliati, nell'anticipo delle 18, il Sassuolo di Di Francesco. Due proposte di calcio simili, due modi di pensare calcio affini. Si assomigliano Fiorentina e Sassuolo, si piacciono "E’ un calcio simile, anche lui fa un gioco propositivo. Ha idee chiare, veloci. E’ un allenatore preparato e si vede. Il mio rapporto con lui nasce tanto tempo fa, io facevo fatica ad Empoli, lui era già in prima squadra. Lui e Caccia sono stati dei tutor per me, anche a livello economico. Poi ci siamo ritrovati a Londra da adulti e la cosa si è affinata ancora di più. Ho voglia di batterlo, perché ultimamente si sta parlando troppo di lui".

Il modulo prescelto da Montella è il 4-3-3 e a fornire spiegazioni a riguardo è proprio il tecnico in conferenza  "Il modulo conta relativamente, conta l'intensità, contano le idee. Il 3-5-2 è molto più dispendioso a livello fisico e non credo ci possiamo permettere di spremere molto giocatori che non hanno sostituti".

Un elogio per Pizarro. Al cileno, il tecnico affida le chiavi di un centrocampo completato da Mati Fernandez e Aquilani "E' un giocatore particolare, se ne trovano pochi così. E' un giocatore fortissimo, in Europa non ce ne sono. Finché avrà voglia di divertirsi e sacrificarsi..." 

A spaventare è soprattutto la fase offensiva del Sassuolo, un tridente in grado di abbinare talento e forza fisica "Sono completi, non sono stati scelti a caso. Berardi è molto abile, Sansone attacca la profondità, Zaza è più completo anche se anarchico. Sa far salire la squadra e attaccare gli spazi. Sarà una gara difficile per noi".

Nella viola è invece ballottaggio tra Gilardino e Babacar, questo il pensiero di Montella sul ragazzo "Sicuramente ha grandissime potenzialità, ma in questo momento ha cose da migliorare. E' un bravo ragazzo, deve sforzarsi un po' di più per migliorare. Sul contratto non ho problemi, prima si abitua a certe difficoltà e prima diventa un campione. Se non firma, rischia più lui di noi. Deve capire i consigli giusti".

La chiusura è sul futuro prossimo. Dopo la conferma di voler proseguire il rapporto con la Fiorentina, arriva il commento su un possibile addio di Pradè "Ormai siamo abituati alle voci, non so cosa deciderà la società ma credo sia un valore per noi e lo potrà ancora essere. Io allenatore-manager? In Italia no, perché non saprei a chi dare la colpa. Sul mercato la condivisione è importantissima, sopratutto per la nostra dimensione. E' importante capire dove coprirti e dove no, non puoi avere il meglio di tutto".