Vincenzo Montella saluta il Franchi - forse per l'ultima volta - con un successo. La Fiorentina chiude la stagione con un sonoro 3-0, rifilato al Chievo di Maran. Partita aperta nella prima frazione dal genio di Salah. L'egiziano semina il panico nella difesa clivense, ispirato da Borja Valero, mette palla dietro per l'accorrente Ilicic e il vantaggio è servito. Conclusione col piattone e 1-0. Il Chievo non rinuncia a giocare la partita, Tatarusanu deve esaltarsi su Pellissier. Il capitano del Chievo è sfortunato, perché un suo diagonale incoccia, poi, sul palo e nella ripresa, la Fiorentina, dopo il rosso a Cofie, allunga. Bizzarri è maldestro sulla conclusione di Mati, Bernardeschi lesto a ribadire in rete. Al 90', Badelj allarga la forbice.

La caduta del Napoli, nel pirotecnico 2-3 del San Paolo, porta i viola al quarto posto in campionato, alle spalle della Lazio di Pioli.

Al termine, l'omaggio della Curva a Vincenzo Montella. La fiesole rende omaggio al tecnico, per il lavoro svolto in questi anni, per lo sviluppo del progetto Fiorentina. L'addio dell'aeroplanino è a un passo, nei giorni scorsi l'annuncio di una stretta di mano virtuale, di un divorzio imminente. Montella vede la sua azione a Firenze ormai compiuta, la squadra non può spingersi oltre la quarta piazza, è al culmine della crescita, date le basi di partenza. 

Il tecnico, per l'ultimo salto, chiede una cambio di direzione, uno scossa importante, ma la sensazione è che la società segua un'altra lunghezza d'onda, probabile quindi, dopo i dissidi dei mesi scorsi, una chiusura netta del rapporto. Per la successione, diverse strade, si parla di Donadoni - allenatore stimato in uscita da Parma - di Ventura, di P.Sousa.

Sullo sfondo Montella, una speranza. La piazza chiede all'Aeroplanino un passo indietro, il pubblico è con l'attuale guida.  

"Abbiamo fatto una grande stagione, il quarto posto è un grande traguardo. Dopo essere usciti dall'Europa League, abbiamo fatto 5 vittorie consecutive. Questo è un gruppo di spessore, ho ritrovato le sensazioni del primo anno. Una gioia vera, una condivisione con staff e tifoseria, la voglia di stare insieme. Le emozioni possono condizionare, ma devo cercare di rimanere pratico". Sull'incontro con la dirigenza "Ci siamo detti tutto, prendendoci qualche giorno".