A Firenze le chiamerebbero bischerate. Fatto sta che nella serata di ieri è andata in scena una curiosa pantomima tra il presidente della viola Della Valle ed il suo allenatore Vincenzo Montella. Alle accuse del primo, che avrebbe messo alle strette l'allenatore di Pomigliano d'Arco, sono seguite infatti, alquanto sorprese e forse indispettite, le parole del mister. Un episodio alquanto curioso però, che testimonia la mancanza di comunicazione in casa Fiorentina tra le parti. 

Questa la risposta del tecnico riportata dall'Ansa: "Sono disponibile ad essere ancora con entusiasmo il tecnico della Fiorentina. Rimango sorpreso perché sono mesi che stiamo parlando dei contenuti del progetto tecnico futuro e credo che, proprio in virtù del rispetto nei confronti dei tifosi e della maglia, bisognerà essere chiari al riguardo indipendentemente dalla mia presenza o meno, fermo restando che sono l'allenatore della Fiorentina e do disponibilità per continuare ad esserlo con professionalità ed entusiasmo". 

C'è qualcosa, forse, che non quadra. Può il presidente di una squadra non essere a conoscenza della volontà del proprio allenatore? Può un allenatore non essere stato chiaro nei confronti del proprio datore di lavoro? Ed infine, non bastava una telefonata per mettersi d'accordo? Qualcosa potrebbe bollire nel pentolone viola, oppure le parole dell'aeroplanino decretano la fine della querelle in casa Fiorentina? Ai posteri l'ardua sentenza.