Non è bastata la vittoria di ieri sera della sua Fiorentina contro il Barcellona, seppur orfano di Lionel Messi, a placare e render più buono l'animo di Andrea Della Valle, che al termine della sfida contro i blaugrana aveva già lanciato il guanto di sfida verso l'egiziano: "Salah? E' voluto andare via convinto dal procuratore. Noi qui costruiamo carriere, ma se gli altri sono tranquilli contenti loro".

Una prima pietra, lanciata in uno stagno che attendeva seconda e terza stilettata, che non si sono fatte attendere. La vicenda del quartetto Roma-Chelsea-Salah-Fiorentina non è ancora chiusa, in quanto i contratti in possesso della dirigenza viola potrebbero ancora decretare il calciatore di proprietà della Fiorentina qualora lo riscattasse per la cifra pattuita con i blues (anche se il tutto potrebbe e dovrebbe finire con un indennizzo per la squadra gigliata). 

Il presidente della viola, come riportato in giornata dalla Gazzetta dello Sport, è tornato sull'argomento, più carico e voglioso di impugnare i contratti che sembrerebbero parlare in loro favore, attaccanto la dirigenza della Roma per aver annunciato prematuramente l'acquisto dell'egiziano: "Non è stata una bella cosa veder arrivare a Roma Salah. Non so se è stato presentato, anche se di fatto lo è stato fatto ufficiosamente. Forse tutto questo la Roma se lo poteva risparmiare. Ci sono di mezzo gli avvocati su questa vicenda: i nostri, i loro e quelli del Chelsea. Noi cercheremo di far rispettare certi contratti e poi vedremo. Non ci piace litigare con nessuno".

L'unica certezza in tutta questa vicenda è che i rapporti tra la Fiorentina e Salah sono oramai del tutto rotti: "Non c'è né un sì, né un no su Salah alla Roma, è una materia molto delicata, non posso dire mezza parola di troppo. Tutto quello che potevamo fare, l'abbiamo fatto. Se gli altri sono tranquilli in altre città, noi diciamo che abbiamo un contratto in mano. Contenti loro... Il giocatore se ne è andato convinto dal suo procuratore e sono il primo ad essere amareggiato per come si è evoluta questa vicenda. Quando è arrivato qui Salah era quasi sconosciuto. Io però adesso devo pensare al futuro e a riaprire un nuovo ciclo".

Nuovo ciclo che ripartirà senza Vincenzo Montella, pupillo del patron per molti anni, con il quale i rapporti si sono interrotti burrascosamente dopo un'era di successi: "È una ferita ancora aperta. Forse il mio errore, l'unico con Montella, è stato provare a convincerlo a rimanere quando invece nella sua testa l'esperienza a Firenze era già terminata. Sono stato costretto ad esonerarlo. Ora ripartiamo, cerchiamo di aprire un ciclo. Paulo Sousa è un buon tecnico, le impressioni su di lui sono buone, parla molto coi giocatori, è una persona molto seria, poi sarà il campo a parlare. Scetticismo nei nostri confronti? Lo leggo ma poi vedo trentamila persone allo stadio per il Barcellona e se quei pochi scettici hanno dei dubbi su di me, che metto anima e corpo per questo club, mi dispiace".

La sfida contro il Barcellona ha messo in mostra l'astro nascente di Federico Bernardeschi, autore di una doppietta clamorosa che ha affondato i campioni d'Europa in carica. Da lui, il numero 10 viola, e da Babacar, ripartirà il nuovo ciclo gigliato, assieme ovviamente a Giuseppe Rossi: "Sta bene, gli mancano ancora dei minuti sul campo, però il ragazzo sono convinto che tornerà quello che era. Abbiamo i rimpianti per non averlo avuto negli anni passati perché da certe giocate capisci davvero che è un fuoriclasse".