Kalinic, arrivato all'ombra del Duomo cinque giorni fa, ha subito mostrato grande entusiasmo per questa sua nuova avventura in Italia. Chiamato a sostituire Mario Gomez e reduce da una grande stagione con la maglia del Dnipro, con il quale ha raggiunto la finale di Europa League e totalizzato l'importante bottino di 19 reti in 47 presenze, il calciatore croato vuole confermare anche in Italia il suo importante repertorio.

Non a caso ha preso il numero 9 di Batistuta, che nel capoluogo toscano è tuttora considerato una leggenda. Inoltre, è già andato a segno nell'amichevole di domenica contro i greci dell'Iraklis, terminata 2-1 per la Fiorentina.

Ecco alcuni stralci delle sue prime parole da giocatore della Viola: "Ho scelto Firenze perché volevo l'Italia a tutti i costi, il gioco di Sousa poi è congeniale con le mie caratteristiche". Riguardo ai suoi modelli di riferimento, Kalinic è molto chiaro: "I giocatori che mi piacciono di più sono Ibrahimovic e Drogba. Per me la nazionale croata è molto importante e farò di tutto per conquistarla. Tra il campionato italiano e quello ucraino c'è una grande differenza: giocando bene qui sono certo che il CT della nazionale potrà convocarmi".

Anche sull'eredità di Mario Gomez, l'ex Dnipro ha pochi dubbi: "Sappiamo tutti che tipo di giocatore è Mario e io sono qui per sostituirlo. La Serie A non gli era congeniale e per questo ha lasciato la Fiorentina. Anche io avrò bisogno di tempo per adattarmi ma sono qui per dare tutto. Non penso a quante reti farò, voglio aiutare la squadra: conterà la vittoria." Circa la tipologia di gioco del tecnico Paulo Sousa: "Il mister mi chiede alcune cose che sono sicuro che andranno bene per questa stagione: un gioco in cui si passi molto la palla, che sia concentrato verso l'attacco. E' un tipo di gioco congeniale per noi attaccanti, sarà solo un stimolo in più".

Un'ultima battuta sulla scelta della "pesante" maglia numero 9 e sulla tifoseria viola, Kalinic esprime convinzione: "La maglia numero 9 la porto sin da quando ero bambino, ma non sento pressioni di alcun tipo. E' normale che ci si aspetti che faccia tanti gol ma nessuno stress aggiuntivo. Abbiamo dimostrato in queste amichevoli che possiamo fare bene in questa stagione, bisogna proseguire su questa strada. So che a Firenze c'è una grande tifoseria che dà un grande supporto alla squadra. Ma noi siamo concentrati su gioco e tattiche adesso".

A parlare saranno solo le prestazioni sul campo, ma ora la Fiorentina può contare su un nuovo attaccante con grande fame di gol e di vittorie. L'impatto è stato innegabilmente ottimo.