Buona la prima. Decisamente buona. Perchè le amichevoli estive contano ma fino ad un certo punto. E' vero, battere Barcellona e Chelsea fa morale (e aiuta la campagna abbonamenti) ma non porta punti in campionato. Quelli, invece, sono arrivati grazie al gioiello di Alonso su punizione e ad un Ilicic versione "monstre" che ha chiuso la partita su calcio di rigore da lui stesso procurato. Probabilmente l'espulsione di Ely dopo 36 minuti di gioco ha aiutato la squadra viola ma ciò non può valere come giustificazione per la sponsorizzatissima truppa di Mihajlovic che non è riuscita a fare neanche un tiro in porta nell'arco dei novanta minuti. Decisamente troppo poco per chi dice di non voler firmare per il terzo posto. Bacca e Luiz Adriano sono stati serviti poco e male mentre dall'altra parte, il nuovo numero nove viola, quel Kalinic arrivato tra lo scetticismo generale, si è rivelato fondamentale nel gioco di sponda e per aprire spazi per gli inserimenti di Ilicic e Bernardeschi. Era giusto un paio d'anni che la Fiorentina non giocava con una punta centrale "vera". Bello ricordarsi l'effetto che fa.

Come lo è aver rivisto un Borja Valero in grande spolvero con, al suo fianco, Badelj come fedele scudiero. La retroguardia, guidata da capitan Gonzalo ha fatto bene ciò che doveva fare, ad eccezione di un Gilberto da rivedere. Come accennato in precedenza, la prestazione incolore del Milan ha reso più facile il compito ma era comunque importante partire bene così da portare a casa i tre punti e alimentare l'entusiasmo. Componente fondamentale e benzina di una città come Firenze che anche domenica sera non ha perso occasione per far sentire il proprio calore alla squadra, all'allenatore e anche a quel Montolivo, partito qualche anno fa per cogliere in quel di Milano i successi che, a suo parere, non poteva raggiungere in maglia viola.

Chiacchiere da bar, è vero, come quelle che il campionato è appena iniziato e che l'appetito vien mangiando ma basterà aspettare qualche settimana per vedere davvero se la squadra di Paulo Sousa saprà trasformarsi in una realtà o rimarrà soltanto il sogno di una notte di mezza estate.