Primato in A, rotonda affermazione in Europa. La Fiorentina ritrova i confini nazionali, dopo la scorpacciata portoghese. Quattro reti per nobilitare il progetto P.Sousa, un'idea che prescinde dagli interpreti in campo. Il tecnico ruota vorticosamente gli effettivi a disposizione, senza perdere l'identità di base. La Fiorentina è compatta, concreta, a tratti diverte e via via ritrova pedine utili nella lunga corsa che conduce alla prossima primavera. Al tramonto della gara con il Belenenses, il piatto chirurgico di Giuseppe Rossi, uno schiaffo alla malasorte, il segno tangibile di un rientro a tutti gli effetti.

Domani, nel posticipo con l'Atalanta, Rossi torna ad accomodarsi in panchina, al suo fianco Babacar. Sul verde del Franchi, Kalinic, re di notte alla Scala del calcio. Tre sberle all'Inter per confermare la bontà dell'operazione estiva. Alle spalle dell'attaccante, un connubio di qualità e sapienza. Borja Valero gioca un passo avanti alla mediana, è il filo conduttore tra centrocampo e zona gol. Sulla stessa linea, Ilicic, ritrovato.

In mezzo, Alonso e Kuba sulle corsie esterne, con Vecino e Badelj al centro. L'inserimento graduale di Suarez procede, ma P.Sousa preferisce al momento un'altra coppia di mezzo. Avvicendamento anche nel settore arretrato. Tomovic lascia il posto a Roncaglia. Conferma per Astori, con G.Rodriguez. In porta, Tatarusanu rileva Sepe.

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Johnathan Scaffardi
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