L'Italia Under 21 di Luigi Di Biagio che ha pareggiato in Serbia per 1-1 ha particolarmente sentito la sua mancanza. La verve di Federico Bernardeschi, qualità necessaria per l'Italia come per la Fiorentina, è oramai indispensabile per i risultati degli azzurrini e dei viola. Sousa e Di Biagio l'hanno scoperto, lanciato, in un ruolo inedito, quello da esterno di centrocampo, con licenza di offendere, ma anche di dare un'occhiata a ciò che gli succede alle spalle. Quello che sorprende di questo giovane talento gigliato è lo spirito di sacrficio, immenso, di abnegazione, di aiutare la squadra non solo con un assist, ma anche con un ripiegamento din difesa. 

"L’esterno di centrocampo? Io sinceramente faccio quello che mi chiede il mister, ho delle caratteristiche e cerco di sfruttarle al meglio, poi i risultati stanno arrivando quindi bene così, vuol dire che sto lavorando nella maniera giusta, sto facendo bene. Speriamo di continuare anche perché la squadra ed io stiamo facendo bene, quindi la strada è quella giusta e va bene così".

Così, facile, senza pensarci su due volte, per il bene della squadra. Bernardeschi ha rapito i due allenatori e non solo, che se lo coccolano ed ai microfoni dell'Agenzia Impress mette in mostra tutta la sua maturità, unita ad una sfacciataggine che gli è valsa, a soli vent'anni, una maglia da titolare con la Fiorentina che lotta per lo Scudetto.  

"Paulo Sousa non ha segreti particolari, siamo un gruppo forte, determinato, andiamo in campo per cercare di vincere tutte le partite, spesso ci riusciamo, speriamo di andare avanti così. La strada è quella giusta e bisogna dare solo il 100% e poi i risultati arrivano. Lo scudetto? Io non mi sono mai tirato indietro, siamo una squadra forte, determinata, per ora siamo lì a giocarcela, finché saremo lì, è giusto crederci".

Personalità da vendere, nonostante la giovane età, che gli ha permesso di prendere in dote una maglia importante e discretamente pesante. 

"Ho scelto la maglia 10, una responsabilità che mi inorgoglisce, un numero importante per tutte le squadre però a Firenze ha un valore speciale perché l’hanno indossata grandi calciatori come Baggio e Rui Costa, e spero di portarlo al meglio possibile perché per me è un orgoglio indossarla ogni volta, ti dà stimoli e responsabilità ad ogni partita ed ogni allenamento. Spero di indossarlo sempre al meglio".

Da un 10 ad un altro, parlando dei paragoni, ancora scomodi, e dell'esempio che può dare un simbolo del calcio italiano come Francesco Totti alle nuove leve come lui. 

"Totti? Per lui parlano anche solo con i numeri che ha fatto in carriera. E’ un esempio per noi giovani, perché ci stimola. Se penso che un giorno posso scendere in campo contro di lui sicuramente è un’emozione che sento già ora. E’ un bene per il calcio italiano e mondiale che abbia voglia di giocare ancora per tanto tempo, lui è un esempio da seguire".

Dalla Fiorentina alla Nazionale, che per ora è quella Under di Di Biagio, con quella maggiore come sogno nel cassetto. Bernardeschi alla vigilia della sfida contro la Lituania ha così parlato a Rai Sport. 

"Sulla carta la gara contro la Lituania è più facile di quella con la Serbia di venerdì scorso però le partite vanno sempre giocate e non sarà facile perché loro già nelle ultime due partite sono migliorati tanto, hanno anche vinto tre a uno contro l’Irlanda, una squadra che ci ha messo in difficoltà. Sono pronto a riprendermi la maglia dell’Under 21. Con la Serbia ho sofferto un po’ a stare fuori per squalifica e spero quindi domani di giocare, fare bene, ed ottenere soprattutto i tre punti. Già fare parte di questa Under 21 è un onore e ne vado fiero. Se poi arriverà una chiamata della Nazionale A ne sarei ancora più orgoglioso".