Cinque squadre in cinque punti. Il campionato di serie A, almeno negli ultimi anni, non è stato mai così avvincente e combattuto. Paulo Sousa lo sa, così come sa bene che la sua Fiorentina non può fare passi falsi al Renzo Barbera di Palermo, se vuole restare sul carro delle prime della classe. Una trasferta aspra e insidiosa, che vede chiaramente la Viola favorita, su una rappresentativa siciliana dalle prestazioni altalenanti.

Per la squadra del capoluogo toscano, seconda piazza in classifica, ad appena un punto dall’Inter di Mancini capolista. Chiaramente, gli ultimi istanti di calcio giocato del 2015, con il folle spettacolo di Felipe Melo, sono stati un vero toccasana per Paulo Sousa e per i suoi uomini, che ora non possono però sprecare questa enorme occasione che le contingenze hanno fatto verificare. Sull’opposto versante, un Palermo gramo di soddisfazioni: appena diciotto punti, due in più della posizione di classifica, che al momento è salda per la salvezza (distante quattro punti) ma troppo incerta per permettere a Ballardini & co di dormire sonni tranquilli. Nelle ultime cinque gare disputate al Barbera, due vittorie dei padroni di casa e tre della fiorentina: l’anno scorso, trionfo della Viola per 3 reti a 2.

Qui Palermo

Dopo essere stato messo fuori rosa, Rigoni è stato finalmente ceduto al Genoa. Una preoccupazione in meno per la dirigenza rosanero, che dovrà comunque fare i conti con una situazione in campionato tutt’altro che esemplare. Poche news dalla rosa, con la conferma del 3-4-1-2 di Ballardini; in difesa, pronto Andelkovic dal primo minuto, grazie alla squalifica di Gonzalez. In attacco, ancora tutti da definire i titolari, con Gilardino e Trajkovski leggermente favoriti su Djurdjevic e Brugman. I rosanero sono costretti a cercare il bersaglio grosso contro la Fiorentina, per non rischiare di sentire il fiato alla gola delle inseguitrici. Il 2016 dovrà essere l’anno della salvezza, ma anche di qualcosa in più: manca il gioco, mancano le idee, scarseggiano i giocatori. Ballardini lo sa. Dovrà provare a fare il possibile. Ma il 6 di gennaio, è ancora lecito sperare che le cose possano cambiare in meglio.

Qui Fiorentina

Il 3-4-2-1 di Paulo Sousa ormai lo conosciamo bene, e in questo l’arrivo del 2016 non smentisce le aspettative. Tornano a disposizione Blaszczykowski e Pasqual, ma non dovrebbero partire da titolari: Alonso e Bernardeschi in quei ruoli hanno fatto una splendida figura, e l’allenatore portoghese non ha ragioni logiche per scartarli, se non un certo blasone dei nomi, che il tecnico della Viola ha dimostrato in più di una occasione (e direi a merito) di tenera in scarsa o nulla considerazione. Per il resto, pronti a vedere ancora una volta il bel gioco made in Fiorentina, con i fari puntati, come di consueto, sul duo Ilicic-Borja Valero a supporto di Kalinic unica punta. Poche storie: alla Fiorentina questi tre punti di Palermo sono indispensabili. Se quella parola impronunciabile che inizia con la S e finisce con la O potrà mai essere pronunciata, tutto dipende dalla fine di questo girone di andata. E dall’inizio dell’anno nuovo. Sarà l’anno della Fiorentina?

Occhio a…

Per il Palermo, serve qualcuno che prenda sulle spalle le redini della squadra. Ancora manca un’identità, e l’unico che sembra potersi caricare la squadra sulle spalle al momento è Vaquez. Per la Fiorentina, il tipo di partita potrebbe dare forte impulso ad una prestazione maiuscola di Borja Valero. Lo spagnolo è una delle carte in più di questa squadra che sta regalando tanto bel gioco e tante aspettative.