M'Baye Niang si prende il Genoa. E forse inizia anche a prendere consapevolezza di quelle che sono le sue potenzialità. Un talento spropositato, un fisico maestoso, ma anche un carattere difficile, introverso, spesso sopra le righe. Perchè i geni, lo si sa, sono molto spesso sregolatezza e gesti fuori dalla norma. Bisogna saperli prendere, accudirli e coccolarli. Il Niang che si è presentato a Genova, sponda rossoblu, sembrava essere l'acquisto meno blasonato del mercato della stracittadina ligure rispetto a quel tanto osannato Samuel Eto'o dei cugini doriani, ed invece. Invece il francese che è arrivato in maglia genoana sta facendo ricredere quasi tutti quelli che lo etichettavano come un bambino viziato che cercava soltanto di far parlare di se fuori dal campo. Ed invece... 

Un mese dopo il suo arrivo, Niang ha conquistato tutti, Gasperini in primis. Il tecnico del Grifone è particolarmente attento a queste situazioni e dopo avergli parlato in disparte, convincendolo forse delle sue squisite potenzialità, gli ha affidato il suo attacco. Centravanti? Esterno? Non importa, c'è da mettere altro in campo; grinta, cuore, oltre ai soliti strappi in velocità, la sua straripante fisicità e quella tecnica che non ha mai fatto dubitare nessuno. Nelle tre stagioni rossonere (una in prestito al Montpellier per provare a svezzarlo), Niang si è sentito maltrattato, bistrattato. Certo, se vuoi giocare in un grande club come il Milan, ed hai una giovane età sono due le strade: o ti imponi da subito con la prepotenza dei grandi, oppure, in quelle poche occasioni che hai devi provare a dare il massimo. Non sembrava la strada giusta per M'Baye, al Milan come al Montpellier. 

Allora qual è la strada giusta? La gavetta. Non se ne risentano gli amici genoani per questa bollatura, usata in accezione del tutto positiva. Nella carriera di Niang l'occasione Genoa sembra essere la rampa di lancio giusta per spiccare il volo. Un posto dove sentirsi addosso la fiducia di tutti: tifosi, società, compagni di squadra e staff tecnico. E allora sembrerà tutto più facile. Entrare in campo con la voglia di fare di tutto il necessario per far vincere la squadra e mettersi in mostra. Detto, fatto. Genoa-Fiorentina la prima: Niang scatta, sprinta sulla sinistra, supera un paio di avversari e mette al centro il cross decisivo per il gol di Sturaro. Non è solo l'assist, ma la presenza, viva, di un calciatore finalmente convinto, dei suoi mezzi come di ciò che lo circonda. Sensazioni positive, che ti entrano nel sangue e ti permettono di sentirti quasi onnipotente, come quando a Roma, sponda Lazio, agganci un pallone che solo alcuni possono metter giù. Finta su Marchetti, rigore e tre punti. La firma di Niang è ovunque nelle prime due gare in Liguria. 

Può mai esserci due senza tre? Manca l'acuto, manca il gol. E Niang non sbaglia l'appuntamento. Genoa-Verona, c'è da sigillare un mese perfetto, di prestazioni e di rinnovata fiducia. C'è da mettere la zampata, la firma. M'Baye esagera: oltre alla prestazione arrivano due gol. Una doppietta che gli fa esplodere dentro una sensazione mai provata: essere amato e benvoluto, come in famiglia. Marassi lo osanna, lo reclama. E lui risponde, con due colpi, ma anche con parole che riecheggiano fino a San Siro, dove qualcuno già si sta pentendo di non avergli dato la necessaria fiducia. Il francese è anche un pò presuntuoso ed orgoglioso, come del resto la maggior parte di quelli nati oltralpe e si toglie un piccolo sassolino dalla scarpa: "Qui sento la fiducia di tutti, il mister mi fa lavorare tanto davanti la porta. Anche a fare i gol di testa. Cerco sempre di migliorare per fare bene. Ho avuto un pò di pazienza come si dice nel calcio, e grazie ai miei compagni sono riuscito a segnare due gol. Cerco sempre di farlo ogni partita giocando per la squadra, ho fatto due tiri e ho fatto due gol. Sono contento".

Manca la prova del nove, quella che nel cuore di un tifoso del Grifone è La Partita. Una settimana al derby, Niang vuole prendersi Genova tutta: "E' una gara da vincere. Abbiamo una settimana per prepararlo, dovremo essere seri negli allenamenti per vincere questa partita". La ricetta sembra facile, basta "avere la fiducia di tutti". Bien trouvé, M'Baye.