Gasperini non può sorridere, il successo interno col Cesena rilancia il Genoa in piena lotta per un posto nella prossima Europa League, ma toglie dalla volata finale Diego Perotti. L'infortunio occorso all'argentino nel week-end è cosa seria, lesione di secondo grado al flessore della coscia destro, con interessamento del bicipite femorale e del semitendinoso, in sostanza due mesi circa di stop.

Il Genoa occupa, attualmente, la settima piazza, a quota 49, in coabitazione col Torino, a due lunghezze dalla Fiorentina e a tre dalla Sampdoria. L'apporto di Perotti è enorme, non tanto in termini di efficienza offensiva - il nativo di Moreno vanta in questo senso un bottino normale, 4 reti e 5 assist - quanto nella capacità di infondere alla manovra qualità e idee. Perotti è il regista avanzato di Gasperini, parte dall'esterno per rientrare e creare a favore dei compagni, può calciare o cercare di innescare punta centrale e centrocampisti inclini all'inserimento, non a caso, in 32 giornate, il tecnico mai ha rinunciato a Perotti, se non all'andata col Verona e nelle quattro giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo.

Sostituire l'ex Siviglia è complesso, perché Perotti è fonte di equilibrio, uomo capace di garantire anche in mediana il giusto contributo, evitando di sbilanciare il 3-4-3 di Gasperini. Con il Cesena, Lestienne, lanciato al posto di Perotti, ha palesato qualche difficoltà. L'idea è di affidarsi nuovamente a Niang, dopo l'ultima esclusione, proprio contro il Milan, in una gara da ex che potrebbe esaltare il ragazzo. Niang è profilo diverso da Perotti, di certo più improntato all'offesa. Da qui il dubbio: Niang da riferimento di mezzo o da esterno?

Sicuro del posto Iago, ballottaggio Pavoletti - Laxalt, a seconda della scelta di Gasperini in seno alla posizione di Niang.