"Se mi guardo indietro, tutto è arrivato al momento giusto. La Lazio fu la mia occasione per diventare grande, l’Inter la squadra a cui dire di nuovo sì dopo un corteggiamento lunghissimo. Il Napoli identificava la passione per il calcio, di cui avevo bisogno per ricominciare dopo il Triplete. Il Genoa ha molti punti in comune con l’esperienza partenopea. Stessa passione popolare, ma pure la consapevolezza di essere stato a lungo voluto, inseguito. E, ora, amato". 

Si apre con queste parole l'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport di uno dei nomadi di maggiore successo del calcio italiano. Goran Pandev, attaccante macedone che nella sua carriera ha militato prima nella Lazio, poi nell'Inter e nel Napoli, ha analizzato senza rimpianti e con moltissima soddisfazione, la genesi della sua carriera, fatta di tante squadre e di altrettanti successi, prima di approdare dopo una corte durata anni al Genoa di Preziosi

Nessun rifiuto ai rossoblù, soltanto una scelta ponderata, maggiormente consona rispetto a quelle che potevano essere le sue esigenze: "Dissì sì al Napoli, ero contento di andare là, con Mazzarri e Benitez mi sono veramente divertito. In quel momento era ciò che ritenevo giusto fare. Genoa è una piazza importante, con un tifo fantastico. Per questo dico grazie a Preziosi e a Gasperini che mi hanno voluto. La mia famiglia si è subito ambientata, questa è una città fantastica". 

Pandev ha sempre stregato tutti i suoi allenatori per la duttilità tattica che offre e per lo spirito di sacrificio che mette in tutto ciò che fa. Da Rossi a Gasperini, passando per Mourinho e Benitez: "Le vittorie nascono così. Il Triplete di Mou è figlio della forza del gruppo, della classe dei singoli, di un allenatore fortissimo, oltre che di tanta buona sorte. Dopo quell'anno l'Inter è cambiata ed io ho cercato nuovi stimoli. Ho vinto un Mondiale per Club con Benitez, poi la Coppa Italia con il Napoli: vincere lì ha un sapore speciale. Gasperini? Per lui parla la sua carriera. La sua preparazione mi ha colpito. So bene che ha ridato fiducia ai giocatori importanti. Mi sono messo a disposizione e mi ha massacrato, ho perso cinque chili". 

L'analisi di Pandev si sposta successivamente sulle tante componenti che sono cambiate nel calcio italiano: "Sono cambiate tante cose. All'inizio il calcio italiano aveva giocatori molto forti. Dopo un periodo di flessione ora i club più prestigiosi sono tornati a spendere. Juve in fase discendente? Non credo, anche se sicuramente ci sarà più equilibrio. La Roma ha fatto un buon mercato, l'Inter si è rinforzata".  

Infine, come da prassi, la chiacchierata si chiude con gli auspici per il nuovo anno, magari con la speranza di essere un talismano porta fortuna anche a Marassi: "Vorrei vincere un altro trofeo, portare a casa la Coppa Italia come ho fatto con Lazio, Inter e Napoli. Ho una certezza: ci divertiremo. Da tempo non mi emozionavo com'è successo quando sono uscito con il Verona. Questa gente è speciale, bisogna farla felice".