Mazzarri "Napoli? Ora sono l'allenatore dell'Inter"

Ieri, alla cena di Natale organizzata dall'Inter, in molti si sono resi disponibili per spiegare le condizioni della squadra e per le proprie previsioni in vista della gara tra Napoli e Inter.

Mazzarri "Napoli? Ora sono l'allenatore dell'Inter"
chiara-bertoldo
Di Chiara Bertoldo

Ieri sera si è tenuta, a Milano, la “Sponsors' Christmas Dinner”: la cena di Natale organizzate da FC Internazionale per i partners commerciali. Presenti tutti, dai giocatori all’allenatore, passando anche per la parte dirigenziale, e molto disponibili a parlare con i giornalisti soprattutto in merito alla situazione di queste ultime settimane, di questa “pareggite” che sta affliggendo i neroazzurri. 

 

MAZZARRI-  L’allenatore, alla vigilia di un match molto importante, rilascia a SkySport24 alcune dichiarazioni. Si parte naturalmente dal prossimo impegno di campionato che vedrà i suoi di scena al San Paolo, stadio ben noto al tecnico: "L'emozione di tornare a Napoli da avversario? Faccio l'allenatore da tanti anni, so che il mio compito è solo quello di preparare la mia squadra durante la settimana. Ora sono l'allenatore dell'Inter ed è a questo che penso. Mi sono concentrato unicamente sugli errori della partita precedente, al resto non ci ho ancora pensato. Probabilmente quando salirò al campo qualcosa proverò, in fondo quattro anni vissuti così intensamente non si scordano, ma ora sono concentrato soltanto sul risolvere eventuali carenze della mia squadra. Dopo il pareggio di domenica sera ho detto ai ragazzi che abbiamo fatto buone cose ma anche che ne abbiamo sbagliate molte, abbiamo cercato di capire e di lavorare sull'approccio alla partita, su come scendere in campo”.

 

Si chiede a Mazzarri anche un parere sule dichiarazioni del Presidente Onorario, Massimo Moratti, che sostiene il passaggio di proprietà un motivo in più di difficoltà per i giocatori: "Il Presidente certe cose le capisce, con tutta l'esperienza che ha. Tuttavia sono situazioni in cui non voglio dare alibi ai miei giocatori, forse qualcosa può aver influito ma bisogna farli concentrare su quello che è successo in campo. Ho cercato e sto cercando solamente di farli lavorare. La Sponsors' Christmas Dinner?  Il calcio è fatto di lavoro quotidiano ma anche di partners legati alla squadra. Nel calcio rientra tutto, come in campo anche questa sera la squadra è unita. Tutto è importante, anche quello che coinvolge la Società stessa”.

 

PALACIO-  Protagonista assoluto di queste ultime prestazioni, nuovamente ai microfoni di SkySport24 si presenta anche Rodrigo Palacio: “È un momento in cui sto bene, sono contento personalmente, ma la cosa più importante resta che l'Inter vinca. È vero che questi pareggi possono averci rallentati, spesso ci siamo fatti raggiungere dopo essere stati in vantaggio, ma adesso è il momento di ripartire, sempre ragionando partita per partita, per quanto sono dell'idea che stiamo facendo un gran campionato. Non so dove possiamo arrivare, dobbiamo puntare il più in alto possibile, sappiamo che ci sono tante squadre forti, non possiamo fare altro che lavorare”.

 

Impossibile poi, anche per la punta neroazzurra, non rivolgere un pensiero al big match di domenica sera a Napoli: "Certamente una gara molto difficile. Il Napoli giocherà in casa ed è una squadra molto forte, con giocatori di qualità. Questa settimana lavoreremo con un solo obbiettivo: provare a vincere. Per il mister sarà una partita speciale, sono sicuro che verrà accolto bene dalla gente”. Infine un pensiero al contratto e all’imminente mercato: “Il rinnovo del mio contratto? Il mio procuratore sta parlando con la società, in questa settimana o nella prossima vedremo. Rinforzi a gennaio? Manca qualcosa e si è visto, anche se abbiamo tanti giocatori forti. Ma sarà il mister a dover decidere in quale reparto la squadra avrà bisogno di rinforzi. Riguardo la mia posizione, mi piace giocare d a prima punta perché posso segnare molto di più, ma posso anche giocare seconda come ho fatto tante volte, come ad esempio nel Boca Juniors. Gli ultimi pareggi? Ora conta solo vincere e portare a casa i tre punti”.

 

ALVAREZ- Sicuramente il giocatore che più ha stupito e soddisfatto tutti per la sua continuità e per le ottime prestazioni offerte, l’11 argentino ci tiene a spiegare il momento suo e dei compagni: "Sappiamo di non aver fatto bene nelle ultime partite, dobbiamo ripartire come avevamo iniziato: per fare i risultati. La sfida col Napoli arriva in un momento dove possiamo fare il salto di qualità, bisogna lavorare tanto questa settimana per fare risultato domenica. Alla fine abbiamo perso solo una partita, non andiamo certo così male. Ci è mancata solo la gestione del risultato, perché spesso siamo stati noi ad andare in vantaggio. Le partite con le grandi squadre sono sempre un po' più aperte perché ti viene lasciato più campo, invece con chi viene a San Siro e si chiude è normale fare più fatica. Ora per esempio è meglio affrontare Napoli e Milan, siamo in un momento dove abbiamo bisogno di partite così. Come stiamo fisicamente? Stiamo lavorando tutta la settimana al cento per cento per arrivare bene alla partita”.

 

FASSONE- Con il mercato invernale in avvicinamento e la condizione non proprio ottimale della squadra, le domande rivolte al direttore generale Fassone non potevano che riguardare il mercato e il lavoro di Erick Thohir per provare a migliorare la situazione: "Serata molto importante, perché per noi molto importanti sono i nostri sponsor. Il presidente Thohir non ha mai fatto mistero di quanto siano determinante il marketing e l'espansione verso l'estero. La pareggite? Siamo la squadra con più cravatte del campionato! Me l'ha detto Thohir! Pareggio e cravatta si dicono nello stesso modo in inglese, ci abbiamo scherzato sopra dopo la gara col Parma. Ora ci sarà il Napoli, una gara sicuramente difficile, ma Mazzarri la sta preparando bene. Prima punta o seconda? Il mercato di gennaio può offrire opportunità come non offrirne, ora vedremo”.

 

CAMBIASSO- Immancabili poi le riflessioni del centrocampista argentino, Esteban Cambiasso, anche lui disponibile a rispondere ai cronisti di SkySport24. Inevitabile partire dalla condizione generale della squadra, dalla sindrome “pareggite” che sembra aver afflitto i neroazzurri: "Non ci hanno allontanati tanto, anche perché pure gli altri non hanno fatto benissimo. Ora dobbiamo ripartire, perché i pareggi contano quasi niente. Ora vogliamo correggere quello che non é andato bene ultimamente, nella scorsa giornata potevamo recuperare punti e non ci siamo riusciti. Adesso affrontiamo il Napoli, un'ottima squadra, ma non so dire se sia meglio o peggio affrontare una grande squadra in questo momento. Certi ragionamenti in realtà è meglio farli dopo le partite, prima di giocare ipotizzi mille cose. Qualche problema comune alla base degli ultimi pareggi? Non credo, il mister analizza le partite singolarmente, ma anche se avessimo vinto le avrebbe analizzate comunque una alla volta. Anche col Parma ci sono state delle cose positive, come ad esempio i gol segnati. Ci sono cose da migliorare, è normale, dobbiamo metterci lì e applicarci”.

 

Momento che, secondo Massimo Moratti, dipende anche dal passaggio di proprietà, questa l’idea di Cambiasso: "Non mi sembra giusto da parte nostra pensare e giudicare le sue frasi. Il Presidente lo ha fatto perché vuole bene all'Inter, se mai ci fosse stato bisogno di dimostrarlo... . Intanto iniziamo a togliere responsabilità a lui, non sarebbe giusto nei suoi confronti fare altrimenti”. Infine, uno sguardo al Napoli e al prossimo importantissimo impegno: "Non credo che il fatto che il Napoli giochi domani una partita decisiva possa rappresentare un vantaggio per noi. Ho vinto un Triplete poco tempo fa, non riesco a pensare di poter essere avvantaggiati o meno per il fatto di giocare in settimana, altrimenti non avrei potuto resistere dieci anni all'Inter", conclude Cambiasso.