Il delicato incrocio di destini in scena al San Paolo premia l’uomo nuovo Benitez e regala al Napoli tre punti che lo rimettono sulle tracce di Juventus e Roma. La vendetta è un piatto che va servito freddo dicevano. Ed è questo quello che Benitez avrà pensato a fine gara. Di certo si sarà tolto quello scomodo sassolino dalle scarpe che si portava dietro dall’esonero subito quando sedeva alla guida dei nerazzurri. È stata una partita apertissima, non c’è dubbio. Poteva andare in mille modi. Per i deboli di cuore una gara da cardiopalma. Tantissime le emozioni, per tutto l’arco dei 90 minuti. Decisive le difese, in ogni senso. Il Napoli ha mostrato ancora tutte le lacune nel reparto arretrato che lasciano qualche dubbio sul mercato da 90 milioni gestito in estate. Ma è davanti che quel mercato si fa valere. I partenopei sono micidiali nelle ripartenze, non è un caso che i primi tre gol siano arrivati dalle tre sole azioni costruite nel primo tempo e lanciate in contropiede. La quarta, solo per un caso, si è infranto all’incrocio dei pali. Benitez si gode Higuain, Mertens, DzemailiIl e Callejon. Poteva essere manita se Handanovic, per salvare la baracca da un parziale ancora più nefasto, non trovasse il guizzo felino sul penalty di Pandev allo scadere.

Il ritorno al San Paolo regala a Mazzarri solo un misto di fischi e applausi che forse, questa notte, gli risuoneranno in testa come un incubo. Certo, non si può dire che l’Inter non abbia giocato, che non ci abbia provato. Anzi. Parte bene l'undici di Mazzarri, con il piglio giusto. Palacio si divora l'1-0 nei primi minuti. E con questa molte altre palle gol, almeno 4. La squadra, in sofferenza dopo lo svantaggio, ha reagito. Ha trovato il pareggio ma poi la difesa traballa e lascia buchi che sono praterie per le cavalcate partenopee. Prendi due gol in 5 minuti e vai in confusione. Reagisci ancora e Nagatomo, allo scadere, ti rida speranza. I buchi neri della difesa però son sempre lì. Prendi il quarto gol e sali a 21 totali incassati in campionato. Troppi per chi ambisce almeno ad un posto Champions. Giuste le proteste per l'espulsione di alvarez al 71' per somma di ammonizioni. Del tutto involontario il tocco di mano dell'argentino. La sconfitta ingabbia i nerazzurri a sette punti dal terzo posto e li pone in una crisi di risultati che parlano di tre pareggi e una sconfitta, questa, nelle ultime quattro gare. L’Inter concede troppo e palesa problemi che pensava di aver lasciato indietro, alla stagione passata. Si prepara al derby di domenica prossima con l’imperativo di ritrovare una vittoria che manca dal 9 novembre per chiudere in bellezza il 2013. Poi sarà gennaio, e Thohir avrà, immaginiamo, il suo bel da fare.

PRIMO TEMPO Minuti di studio e possesso palla. Buon piglio quello dei nerazzurri in avvio che al 6’ trovano la prima occasionissima della partita. Lancio perfetto di Cambiasso da centrocampo per Palacio che, di testa, alza troppo la traiettoria quando, a tu per tu con Rafael, bastava appoggiarla in porta. Passa un minuto e sugli sviluppi di un calcio d’angolo i nerazzurri tornano pericolosi. È uno schema quello dei nerazzurri. Il pallone arriva a Cambiasso che, questa volta, sbaglia e cicca clamorosamente il pallone con il mancino, completamente sbilanciato l’argentino. Nulla da fare dunque ma appare decisamente più in palla l’Inter in questi primi minuti. Molti gli spazi lasciati ad Alvarez sulla fascia destra. In una gara in cui tutto può accadere ecco che il vantaggio arriva però per gli uomini di Benitez alla prima occasione utile. Cross di Inler dalla trequarti, Nagatomo spazza di testa ma direttamente sul mancino di Higuain. L’argentino arriva dal limite dell’area e al volo insacca alle spalle di Handanovic con un siluro imprendibile. Il Pipita non si fa attendere. Al 9’ il Napoli si porta in vantaggio. E sembra svegliarsi.

Un minuto più tardi ci prova Mertens. Il tiro del danese è debole, Handanovic blocca senza problemi. L’Inter, dopo il buon avvio, appare ora remissiva. Evidente il contraccolpo psicologico subito dagli uomini di Mazzarri. Meglio il Napoli ora, rinvigorito dal vantaggio. Nagatomo prova a far reagire i suoi. Il destro dalla lunga distanza del giapponese non impensierisce Rafael. Al 17’ bella azione dei nerazzurri che tutto sommato ci provano. Nagatomo sfonda centralmente e serve in area per il liberissimo Taider, Tagliavento ferma tutto per un fuorigioco giusto. L’Inter prova ora a spingersi all’attacco. I partenopei sembrano lasciar spazio all’iniziativa dei nerazzurri che provano a rendersi costantemente pericolosi. Si fa vedere anche Guarin, botta forte la sua dai 20 metri ma poca precisione. Il Napoli è però letale in contropiede. Alla seconda discesa dei partenopei ci pensa l’incrocio dei pali a salvare Handannovic. Traballa ancora la difesa del Napoli. Higuain anticipa Ranocchia e serve Insigne dentro l’area. Tiro secco con il destro dalla destra e traversa piena. Partita apertissima.

Un minuto più tardi Alvarez va via sulla destra e crossa teso, Albiol anticipa Rolando che non arriva per un soffio sul pallone. Revelliere è in sofferenza, Jonathan riesce sempre ad andare via. Alla mezz’ora di gioco, sugli sviluppi di una punizione, si coordina molto bene Palacio ma poi svirgola clamorosamente il pallone mandandolo altissimo. Altra occasione buttata via. Palla d’oro di Taider a scavalcare la barriera per El Trenza. Gli ospiti pressano, sono tre le palle gol divorate dai nerazzurri, partenopei ora attendisti. Giocano solo di rimorchio gli uomini di Benitez, l’Inter prova ad impostare il gioco. A dieci dal termine il pressing premia e l’Inter trova il pareggio. Guarin bravissimo mette in mezzo dalla destra in orizzontale, velo di Palacio, Alvarez serve Cambiasso che tutto solo batte Rafael da due passi. Difesa partenopea in bambola. Passano quattro minuti ed incredibilmente raddoppia il Napoli. Pungente e concreto in contropiede l’undici azzurro. Buco difensivo dei nerazzurri: Ranocchia si perde Dzemaili che difende palla al limite dell’area e serve Mertens. Il danese si infila centralmente e mette alle spalle di Handanovic. Prova a reagire l’Inter ma al 42’ arriva il tris partenopeo. Ancora voragine difensiva, Insigne scarica a botta sicura, ci arriva Handanovic ma non trattiene. Sulla ribattuta Dzemaili non può che metterla dentro a porta vuota. Il Napoli è devastante in ripartenza. I tre centrali dell’Inter sono allo sbando, il centrocampo non va in copertura. I partenopei sono scatenati e chiudono il primo tempo in attacco. Ma proprio nel primo dei due minuti di recupero, arriva il 3-2 che riapre il match. Tiro-cross dalla destra sul secondo palo, Guarin incrocia ma Rafael non trattiene. Il pallone rimane lì, arriva Nagatomo che insacca a porta vuota. Match ancora tutto da scrivere. L’Inter se la gioca ma palesa problemi di vecchia memoria.

SECONDO TEMPO La ripresa si apre subito con il brivido. Albiol è salva sull’incursione di Alvarez dalla sinistra ma sul capovolgimento di fronte è Rolando a superarsi. Decisivo, al 50’, l’intervento del difensore nerazzurro in scivolata su Higuain lanciato a tu per tu con Handanovic. Provvidenziale ma non è possibile trovarsi sempre 4 contro 4 e lasciare praterie alle ripartenze partenopee. Higuain apre per Insigne che da posizione defilata impegna centralmente Handanovic. Nulla da fare. Sul capovolgimento di fronte, Rafael blocca a terra sull’interno destro di Nagatomo lanciato dalla sponda di Palacio. Match ancora apertissimo e squadre che cercano una maggiore attenzione in fase difensiva. Rolando infatti si supera ancora in scivolata su Mertens. Al 59’, altra deviazione impercettibile ma decisiva, questa volta di Campanaro, che mette in angolo sul destro di prima intenzione di Callejon. Sugli sviluppi Handanovic para in due tempi. Mazzarri richiama uno spento Taider per Kovacic. È il primo cambio della gara. Dall’altra parte, splendido ritorno di Fernandez ad anticipare Guarin che ignora palacio e prova l’azione personale.

Insistono i nerazzurri. Miracolo di Rafael al 66’. Lancio di Jonathan per Palacio che, nettamente in fuorigioco non segnalato, crossa basso per l’inserimento di Guarin che sbaglia tutto tirando in faccia al portiere. Altra palla gol sprecata dall’Inter. Al 71’ Tagliavento svolta la partita. Il direttore di gara giudica intenzionale il tocco di mano di Alvarez espulso per doppia ammonizione. Il pallone in realtà rimbalza sulla mano dopo aver toccato il corpo. Inter dunque in 10. Nonostante l’inferiorità numerica i nerazzurri ci credono e continuano a pressare. Primo cambio anche per il Napoli. Chiede il cambio Higuain, al suo posto Behrami. Al minuto 81’ però il Napoli trova il poker. Insigne dalla sinistra si prende gioco di Jonathan, crossa sul secondo palo per Callejon che batte Handanovic per il 4-2. La partita è chiusa qui. Mazzarri mette Icardi, al rientro, per Campagnaro ma serve a poco. È ancora il Napoli a farsi pericoloso. Callejon serve Mertens che al volo scarica fuori di un nulla. Saranno cinque i minuti di recupero. E proprio al 92’ Ranocchia ferma fallosamente pandev, appena entrato, in area. Per Tagliavento è rigore. Sul dischetto va proprio il macedone che angola insidiosamente ma Handanovic si allunga e nega la manita alla banda di Benitez. Finisce 4-2 per il Napoli. La rivincita di Benitez ha il sapore amaro per il figliol prodigo Mazzarri.