Non è il tempo delle spese folli, nemmeno con Thohir. Il sogno di spendere e spandere a piacimento con i freschi soldi del magnate indonesiano si è spento all'alba della prima sessione di mercato. Come per l'ultima era morattiana, occorre liberare caselle e ingurgitare denaro per poter poi essere protagonisti al rischioso gioco del mercato. Servono tasselli per completare un organico incompleto, serve soprattutto cedere quei giocatori di talento, ma attesi a lungo. Guarin prepara le valigie. Il suo agente ha confermato l'accordo col Chelsea, Mourinho ha intravisto nel colombiano il fosforo giusto per la mediana blues. La strapotenza fisica, unita a una caratura internazionale importante. Serve lavorare sulla mente e sulla continuità dell'ex Porto. Roba per il vate di Setubal, motivatore come nessuno. Via Guarin, per denaro, non per contropartite. Anche se Mata è nome che stuzzica, ma dall'ingaggio proibitivo.

 

Radar puntati su Nainggolan. Prototipo perfetto per un centrocampo perennemente in apnea. Due le controindicazioni. L'alta cifra dell'affare, non meno di 15 milioni, e la prepotente candidatura della Juve. Non per niente Cellino ha sempre messo i bianconeri in cima alla lista delle pretendenti. Ma l'Inter è pronta a piazzare il colpo. Sul tavolo Bardi, campioncino in rampa di lancio a Livorno. Il n.1 dell'Under e dell'Inter del futuro, è pronto a sbarcare in Sardegna, per rimpiazzare Agazzi dirottato alla corte di Spinelli. La metà dell'estremo difensore potrebbe far vacillare il presidente rossoblù. La dirigenza nerazzurra è propensa all'affare. Altri sei mesi da protagonista in Serie A per poi riportarlo a Milano, in caso di uscita di Handanovic. Lo sloveno piace alle grandi d'Europa, ma sembra aver perso le certezze dell'era Stramaccioni. Da baluardo inespugnabile a leader silenzioso, ma balbettante. La papera col Parma, le imprecisioni del San Paolo. Non errori gravi quelli con i partenopei, ma la sensazione di vulnerabilità è apparsa lampante. Le certezze del passato, capaci di reggere una difesa allo sbando, hanno lasciato il posto a dubbi e pensieri. Ecco che di fronte a un'offerta importante, a giugno, l'Inter potrebbe vacillare, avendo in casa un sostituto all'altezza.

 

Il nome per la corsia resta quello di D'Ambrosio. Identikit perfetto. Avvenire luminoso, costo limitato. Il contratto in scadenza, il rifiuto del rinnovo, la voglia di una grande piazza. Qui si profila però un derby di mercato, il Milan, che attende Honda e Rami, ha messo gli occhi sul giocatore. Galliani, maestro dei colpi low cost, vuol chiudere subito, l'Inter vigila. Negli anni del risparmio, si combatte a suon di tempistica e scambi. La dura vita del calcio italiano.