Live LoaderVAVEL Live SmallLive Match

Per questa sera è tutto. Johnathan Scaffardi e Vavel Italia vi ringraziano per aver seguito la partita in nostra compagnia.

Dopo il finale concitato del primo tempo, una ripresa a ritmi blandi. Il Milan gioca meglio, sfiora il vantaggio con Balotelli, ma piano piano cresce l'Inter. L'ingresso di Kovacic accende la luce su una squadra fino a quel momento modesta. L'ultimo quarto d'ora è un monologo nerazzurro. La condizione fisica fa la differenza. In apnea il Milan si ritrae e l'Inter prende fiducia. Guarin mette un ottimo tiro-cross, manna per un fuoriclasse come Palacio che inventa un tacco che sa di poesia. Respira Mazzarri, applaude Thohir. Tre punti fondamentali nella rincorsa all'Europa. Il terzo posto del Napoli dista ora 5 punti. La scalata è difficile, non più impossibile.

90' + 4' - Handanovic!! Sfiora e brucia De Jong!! Finiscee qui!!

90' + 3' - Rosso per Muntari!! Strattona Kuzmanovic che tratteneva il pallone!

90' + 2' - Sponda di Icardi e sinistro alto di Palacio!

90' + 1' - Angolo per l'Inter, ancora tre minuti.

90' - Strappa la rimessa con cuore Icardi! Respira l'Inter.

87' - Ammonito Balotelli per proteste intanto e Pazzini in campo per Poli. Concitato finale!

86' - GOOOOOLLLLLL!!!! Palacio!!! Sempre Palacio!!! Col tacco!! Cross teso di Guarin, gioiello dell'argentino!! 1-0 Inter!!!


Inter 1-0 AC Milan (Palacio) 22.12 ourmatch.net

85' - Juan!! Ferma Balotelli con grande scelta di tempo!

82' - Fuori Cambiasso, dentro Icardi!! Nagatomo capitano!! Se la gioca Mazzarri!

81' - Palacio!! Movimento superbo, ma non riesce a dar forza alla conclusione!! Abbiati arriva!! Poi Kuzmanovic, ma ancora Abbiati!! Solo Inter adesso!!

80' - Nagatomo, sempre presente! Che quantità! Altra conclusione, ancora innocua!

78' - Kovacic!! Alto dal limite! Poteva far meglio!

77' - Ripartenza perfetta dell'Inter, ma all'ultimo De Sciglio anticipa Guarin!

75' - Allegri si gioca la seconda punta. Matri per Saponara.

74' - Squadre lunghe ora. Spazi per tutti. Un episodio può decidere il derby.

71' - Giallo sacrosanto per Rolando. Volontario fallo di mano.

70' - Destro a giro del neo-entrato Kuzmanovic! Fuori misura.

68' - Eccolo il cambio. Out Zanetti, in campo Kuzmanovic. Poche apparizioni in questa stagione per l'ex giocatore della Fiorentina, schierato titolare nella prima di Mazzarri in Serie A sulla panchina dell'Inter.

67' - Solita giocata di Nagatomo, che rientra e calcia, ma ancora nessun problema per Abbiati. Giallo per Juan, che stende Balotelli.

66' - Uscita, finalmente, convincente, di Handanovic! Mentre si scalda Kuzmanovic.

64' - Campagnaro rischia l'autogol!! A fil di palo il pallone che ha incocciato sulla gamba del centrale!

62' - Cartellino per De Jong, che poi colpisce involontariamente Kovacic!! Ma che fiammata del croato!! Energia e qualità.

59' - Giallo per Guarin che colpisce Saponara, ma il pubblico apprezza il sacrificio del colombiano.

57' - Tocca a Kovacic! Mazzarri cambia idea e toglie Taider e non Zanetti.

55' - Balotelli con l'esterno!! Che brivido!! Grande giocata dell'attaccante rossonero!

53' - Handanovic!! Balotelli cerca il colpo da biliardo sul secondo palo, ma arriva il portiere sloveno! Bravo Nagatomo a chiudere su Poli sulla respinta!

50' - Buon avvio dell'Inter. Due corner consecutivi per i nerazzurri. Il Milan sembra far fatica a ritrovare il ritmo del primo tempo.

47' - Meraviglioso controllo di Palacio, che serve Jonathan, il cui tiro, smorzato, non spaventa Abbiati.

46' - Constant non ce la fa. Problema alla caviglia. Tocca a Emanuelson, non al meglio nemmeno l'olandese.

Kovacic è la possibile carta di Mazzarri. Fondamentale aggiungere qualità in mediana. Il croato ha iniziato a scaldarsi già a metà primo tempo.

Termina la prima frazione di gioco. Cinque minuti, quelli iniziali, di buona Inter, poi molto Milan. Due occasioni importanti per i rossoneri, con Kakà e Poli. Clamorosa quella dell'ex doriano, con la porta spalancata e Handanovic ormai fuori causa. Un'Inter timorosa, coperta, troppo. Cambiasso e Zanetti perennemente ancorati a un passo dalla difesa. Jonathan non pervenuto. Applausi per un orgoglioso Guarin e un generoso Palacio. Episodio chiave al quarantesimo. Mazzoleni non rileva il netto fallo di Zapata sul Trenza. L'Inter protesta, ma il rigore resta una chimera. Nel Milan ottimo Bonera, in ombra Kakà.

45' - 2' - Cambiasso tropva l'anticipo, ma non la porta!

45' + 1' - Incontenibile Guarin! Altro giallo, stavolta per Constant!

44' - Durissimo Muntari su Jonathan! che tensione adesso! L'Inter prova a sfruttare il momento!! Totale confusione!

41' - Brutto colpo di Guarin a Bonera! Partita che si infiamma!

40' - Contatto Zapata - Palacio!! Esplode San Siro!! Rigore netto, ma Mazzoleni non fischia!!

38' - Ancora un'incertezza di Handanovic! Involuzione incredibile!

37' - Sgroppata di De Sciglio, che cerca il cross di prima intenzione per Balotelli, ma sbaglia completamente la misura.

35' - Perfetta copertura di Bonera. Anticipa Palacio e lo salta con facilità. Applausi dagli spalti.

33' - Possesso palla infinito del Milan! Muntari salta Cambiasso, ma calcia male.

30' - Poli!! Pazzesco!! Handanovic completamente a vuoto in uscita, Poli si ritrova la palla lì e calcia clamorosamente fuori!!

28' - Nagatomo rientra e prova a calciare di destro, ma palla lontanissima dalla porta difesa da Abbiati.

25' - Primo giallo del match! De Sciglio stoppa la ripartenza di Guarin! Poco prima Balotelli non aveva sfruttato un piazzato interessante.

24' - Nagatomo!! Il solito schema di Mazzarri! Guarin crea superiorità, Taider mette la palla sul secondo palo, dove arriva il samurai che di testa non trova la porta!

22' - Destro dal limite di Muntari, debole. Handanovic controlla il pallone che sfila a lato.

21' - Fraseggi veloci, continui scambi e il Milan fa paura. In sofferenza Cambiasso e Zanetti. Taider molta corsa, a vuoto.

18' - Constant salta bene Taider, ma sbaglia completamente il traversone.

15' - Troppo bassa l'Inter. Quando i nerazzurri recuperano palla faticano a ripartire. Guarin prova a sorprendere Abbiati e sfiora il colpaccio!

11' - Handanovic!! Mette la mano sul sinistro di Kakà, poi Cambiasso subisce fallo! Milan vicinissimo al vantaggio!

10' - Balotelli!! Cresce il Milan! Girata improvvisa appena alta!

8' - Palacio! Destro deviato, che Abbiati controlla senza patemi. Dall'altra parte Juan super su Balotelli, ma che giocata di Saponara!

6' - Idea di Guarin per Palacio, ma non arriva l'argentino!

5' - Inizio di personalità dell'Inter. La squadra di Mazzarri fa la partita e aggredisce il Milan!

1' - Subito Guarin, Muntari lo stende! Il popolo nerazzurro reclama il giallo, ma solo richiamo verbale!

20.45 - Volti tesi, ventidue sguardi fissi, impenetrabili. Trasuda tensione San Siro. La stretta di mano tra i capitani, Zanetti e Kakà. Si parte!

20.40 - Finisce il tempo delle parole. Si scende in campo. Ogni discorso sfuma al cospetto del pallone posto al centro del campo. Inter e Milan tocca a voi. San Siro scalda i motori, si alza il volume, si accendono i riflettori.

20.32 - Un giocatore poco sponsorizzato, ma tremendamente importante in casa Milan è senza dubbio Daniele Bonera. Dal rientro, post infortunio, titolare inamovibile. Ha tolto il posto a Mexes, eliminando le consuete pause del francese. Sul fronte Inter, al centro dell'attenzione Juan Jesus. Il giovane brasiliano, riproposto dopo la panchina del San Paolo, deve fornire risposte importanti.

20.25 - Splendida iniziativa dei giocatori del Milan, che scenderanno in campo con una maglietta dalla scritta "Acerbi non mollare". Situazione complicata quella del calciatore del Sassuolo, che ha vestito il rossonero. La lotta con la malattia si mostra difficile. Tutti con Acerbi!

20.15 - Trenta minuti esatti al fischio d'inizio di Inter - Milan. Analizziamo le rispettive scelte dei tecnici. Mazzarri, dopo gli svarioni dell'ultimo periodo, ha scelto di proteggere il reparto arretrato, infoltendo la mediana con incontristi e distruttori. Un undici fisico, poco tecnico. Allegri ha sorpreso con Saponara. Matri non ha finora convinto e l'inserimento dell'ex Empoli garantisce un prezioso collante con i tre di centrocampo. Chi farà la partita?

20.05 - Anche Galliani è giunto allo stadio. L'amministratore delegato del Milan pronto a prendere posto in uno stadio gremito in ogni ordine di posto. Non sarà un parterre di stelle quello in campo questa sera, ma sugli spalti e tra poco anche sul prato l'atmosfera sarà quella di una grande notte.

20.00 - Già ora di formazioni ufficiali. Nessuna novità nell'Inter. Mazzarri conferma le indiscrezioni della vigilia. Taider e Zanetti in mediana con Cambiasso. Rolando e Campagnaro preferiti a Ranocchia. In panchina Kovacic. Sorprende invece Allegri. Senza Montolivo, sceglie la qualità di Saponara, rinunciando a Matri e al doppio attaccante.

19.50 - Intanto già allo stadio Erick Thohir. Il magnate, in settimana, ha incontrato Mazzarri. Incontro chiaro, sereno. Un'analisi degli attuali problemi dell'Inter. Una serie di valutazioni in vista di gennaio. La necessità di vendere, prima di aprire il mercato in entrata.

19.45 - Inter - Milan, la diretta in tempo reale, che chiuderà la giornata della massima Serie. Interessanti spunti dalle partite del pomeriggio. La Fiorentina, trascinata da Rossi, vince in casa del Sassuolo e si avvicina al Napoli, stoppato nell'anticipo dal Cagliari. La Juve non si ferma più, vince a Bergamo e tiene a bada la Roma di Garcia, che, ritrovato Totti, torna a segnare con continuità. Spettacolo al Bentegodi. Toni stende la Lazio. Pari a Marassi tra Samp e Parma. Vittoria importante per il Bologna. La firma di Diamanti. Il Torino si conferma sorprendente. Va sotto con il Chievo, ma è trascinato da Immobile e Cerci.

19.30 - Continua intanto il derby anche sul fronte mercato. L'Inter non nasconde l'interesse per Naingollan, centrocampista di origini indonesiane, perfetto prospetto per scaldare i tifosi e iniziare l'era Thohir. Il Milan ha accelerato sul fronte belga negli ultimi giorni. 5 milioni più Cristante l'offerta per la metà. I sardi ne chiedono 8. Cellino ha confermato l'addio a gennaio, ma non ha svelato l'arcano. Dalle parole di Beppe Marotta la Juve sembra lasciare la trattativa.

19.15 - Senza pace. Il derby di Milano non riesce a sorridere per la sospensione della squalifica della Nord, che arriva un'altra bordata. Stavolta è la Digos a irrompere nel tifo organizzato. Vietato ai rappresentanti della Sud il trasporto di materiali all'interno dello stadio per allestire le coreografie. Ovvia l'assenza anche sul fronte nerazzurro. Quindi tifosi, ma mutilati. Inter - Milan senza colori, immagini, creazioni.

19.00 - Benvenuti alla diretta scritta di Inter – Milan (20.45), posticipo della diciassettesima giornata di Serie A. Il derby della Madonnina, la stracittadina dei dubbi e degli errori. Senza il fascino, il potere del passato, con intatto l'orgoglio, la voglia di essere superiori. Lontane dalla vetta, dal duopolio Juve – Roma, ma con ambizioni d'Europa. L'Inter di Mazzarri e il Milan di Allegri, un progetto nuovo e uno posto sul baratro, pronto a crollare, per ripartire sotto altre fondamenta, con altri guardiani e volti differenti. Fatica a decollare la squadra del magnate Thohir, simile allo scorso anno, ansiosa, disattenta, povera di contenuti. Prova a stringersi in trincea quella di Berlusconi, pronto a tornare in campo per rendere grande, nuovamente, il diavolo. Non col soldato Max, mai così solo. Ancora con Galliani, ma depotenziato. Sale forte la presenza di Barbara. Donna di teatro e di scena. Da colpi a sensazione, mentre Adriano, uomo di affari silenziosi, stratega del campo e del mercato, prova a reggere l'urto, a vender cara la pelle.

Nove punti a dividere le due squadre. Figli di un inizio lanciato della banda Mazzarri e di un ansimante percorso rossonero. L'Inter aveva illuso. Filotto di vittorie e alta classifica. La sensazione di aver di colpo dimenticato quanto accaduto solo pochi mesi or sono. Un semplice cambio al timone, dall'acerbo Stramaccioni al navigato Mazzarri per tornare club di vertice, come la storia richiede. Ma il campo è giudice che non mente e, dopo la sfuriata iniziale, ha presentato il conto. Con questo organico è vietato sognare lidi dorati. Lo ha ribadito più volte il tecnico ex Napoli. Mancano troppi tasselli a questa Inter per pensare al titolo, forse anche alla Champions, vero obbiettivo dell'era indonesiana. La crescita è lenta, il mercato un'oasi agognata. Lo ha detto a chiare lettere Handanovic “Non siamo una squadra di fenomeni”. Vero.

Strano il destino. Il Milan che boccheggia a 19 punti, sotto al Genoa, a pari punti col Parma, appare più in salute. É gruppo di carattere, privo dei pezzi da novanta di un tempo, ma dalla mentalità importante. Non esistono più a Milanello i Thiago Silva e gli Ibrahimovic, ma la storia è insita in questa società. La Champions è un giardino fiorito, in cui le motivazioni vanno oltre il valore di un gruppo. La sfida con l'Ajax è stato un elogio alla forza e all'ordine, alla voglia di non lasciare il passo. Per questo anche un sorteggio non certo accomodante, spaventa, ma non troppo. L'Atletico fra tre mesi potrebbe non essere il lupo affamato di oggi. Il Milan non cambierà invece pelle. L'Europa è la sua casa.

Nell'ultima sfida di campionato un punto confortante per i rossoneri. Due a due a San Siro con la Roma, imbattuta, di Garcia. Una partita in rimonta, a inseguire Destro e Benatia. Le reti di Zapata e Muntari a tenere in piedi la barca colpita dal fuoco nemico. Sintomatico che a segnare siano stati due giocatori più di lotta che di governo. Certamente poco propensi al bel gioco, ma tremendamente utili. Non i tenori, ma gli operai. Indispensabili.

L'avvicinamento dell'Inter al derby è stato invece più burrascoso. Un calendario favorevole sembrava poter proporre i nerazzurri come outsider per le zone alte. Sono arrivati invece pareggi, sanguinosi. La sconfitta del San Paolo è, paradossalmente, la meno dolorosa delle ultime uscite. Il valore dell'avversario e la prestazione dei nerazzurri lasciano aperti spiragli positivi. In dieci contro undici la squadra di Mazzarri ha attaccato e provato a riaprire l'incontro. Ha subito le letali ripartenze dei velocissimi Mertens e Callejon, soprattutto le leggerezze difensive. Senza filtro, priva di aiuto dalla mediana, la difesa è crollata. Le certezze di inizio anno si sono dissipate nel gelo delle recenti apparizioni.

Inter – Milan, con il pubblico, con la curva. Questa la buona notizia, giunta nella serata di venerdì. La Curva Nord potrà presiedere all'evento più atteso. La sfida con la Sud rossonera, fatta di striscioni, coreografie e sfottò, non sarà deturpata dalle dubbie decisioni della giustizia sportiva. La Corte ha ribaltato la sentenza iniziale. I nerazzurri puniti per i cori, giudicati da Tosel discriminatori, in quel di Napoli, hanno inizialmente visto la squalifica, per due turni, della Nord. Il ricorso è stato però accolto. Sospesa la decisione. Impossibile identificare i pochi coinvolti al San Paolo, soprattutto impossibile ricollocarli nei settori poi chiusi da Tosel. Quindi Inter e Roma attendono, ma, perlomeno per questo turno, potranno contare sull'appoggio dei tifosi. In un derby, fondamentale.

Non solo il problema curve a scuotere la vigilia di un Inter - Milan intriso di polemiche. Il Calcioscommesse ha sconvolto, ancora una volta, il mondo del calcio, italiano. Posizione marginale quella dei nerazzurri. Sotto inchiesta poche gare, con in campo l'Inter. Ben altra storia per il Milan. Non solo la società nel mirino degli inquirenti, ma anche alcuni tesserati, oggi non più in casacca rossonera, ma che con quella casacca hanno scritto pagine di storia. Gennaro Ivan Gattuso, per tutti Ringhio, e Cristian Brocchi. I due hanno, come di consueto, smentito. L'impianto accusatorio è per ora in fase embrionale. Tanti i nomi che stanno uscendo. Una sorte di fiume in piena, tra telefonate, messaggi in codice, denaro, confessioni. Il coperchio, tolto, ha svelato un clamoroso rigurgito di illegalità. Difficile credere al calcio pulito, dopo Calciopoli e le scommesse. Difficile soprattutto capire il limite. Il punto d'arrivo. Con i Mondiali alle porte, il pallone prova a guarire, da una sorta di doping economico.

Diamo un'occhiata anche alle possibili scelte dei due allenatori, in vista della diretta di Inter - Milan. Mazzarri sembra orientato a schierare un'Inter coperta, attenta. Primo non prenderle. Possibile quindi il ritorno in mediana di Zanetti, stavolta da interno. Con Taider e Cambiasso. Davanti Palacio, supportato da Guarin. Il colombiano è sul punto di emigrare a Londra, dal vate Mourinho, ma sogna il colpo nel derby. Gli interrogativi riguardano il reparto arretrato. Campagnaro e Ranocchia hanno stentato al San Paolo e uno dei due potrebbe accomodarsi in panchina. Sicuro il rientro di Juan. Kovacic e Icardi armi da innescare a partita in corso. Sul fronte Milan, Allegri conferma la coppia Zapata – Bonera al centro del reparto arretrato, con Kakà alle spalle di Balotelli – Matri.

Un assente per parte. Difficile capire quale defezione possa incidere di più. Senza Montolivo, il Milan perde geometrie e qualità in mezzo al campo. Un leader, un capitano. Ma, a prima vista, è quella di Alvarez la squalifica che potrebbe condizionare la partita. Da brutto anatroccolo a cigno, questo il percorso dell'argentino, oggi fondamentale. É l'unico, in assenza di Kovacic, in grado di accendere la luce. Palacio vive e si ciba delle intuizioni di Ricky Maravilla. La doppia ammonizione, evitabile, fiscale, del San Paolo, rimescola molte carte in tavola.

Ricordando l'ultimo derby dello scorso anno, sembra di passare a un'altra era calcistica. 1-1, due protagonisti imprevisti e imprevedibili, oggi lontani, dal campo uno, dall'Inter l'altro. El Sharaawy e Schelotto. Il faraone, imperatore nella Milano rossonera dello scorso anno, si è sciolto, come al neve al sole, all'arrivo dell'ingombrante bad boy Balotelli. Da uomo ovunque, finalizzatore, maratoneta, a comparsa. Da lì la sorte ha scelto di aprire anche il vortice inarrestabile degli infortuni. Un dentro – fuori da infermeria e riabilitazioni. Sparute e poco appariscenti apparizioni in questo inizio anno. Il lampo, di testa, del Galgo, entrato da poco, è stato invece l'unico squillo in nerazzurro di un giocatore onesto, ma non in grado di scendere e integrarsi in una piazza così estrema da un punto di vista calcistico. La tranquilla Bergamo prima, l'accomodante maglia del Sassuolo ora. Molto più su misura per l'argentino che corre come un levriero.

Inter – Milan, storia di gol, ma anche di mercato. Tanti i nomi associati alle due società, tanti i clamorosi scambi di maglia. Per restare al recente passato, il grande Milan è nato da due creature nerazzurre. Pirlo, con quello sguardo perso, stralunato, è cresciuto a Milano, con i colori dell'Inter, poi, reinventato regista, in rossonero ha scritto indelebili pagine di storia, prima dell'addio e dell'approdo a Torino. Con lui Seedorf, giunto all'Inter già grande. Gol impossibili, gare da fuoriclasse, alternate a pause consuete. Questa la parabola di Clarence, giocatore da grandi platee, quasi annoiato nella routine del campionato. Sbiadito l'azzurro, acceso il rosso sulla maglietta, ha conquistato l'Europa e il Mondo. Poco fortunata l'Inter. Guly e Coco non hanno certo sostituito altrettanto bene i due partenti. Lo stesso Guly, decisivo in uno scudetto rossonero, con l'Inter è stato poco più di una comparsa. Gli esempi potrebbero essere molteplici. Eclatanti i casi di chi, per vie traverse, ha completato il medesimo peregrinare. A Milano, a casa Inter, mal ricordano la decisione del fenomeno Ronaldo, creatura prediletta del Moratti tifoso e presidente, di approdare, dopo Madrid, alla corte di Galliani. Bobo Vieri, altro bomber di razza, rappresenta invece il prototipo contrario. Più di 100 gol con l'Inter, ha scelto il Milan per l'ultimo cameo importante, l'ultima chance di gloria. Un solo gol, poche apparizioni.

In conferenza stampa Mazzarri è apparso come di consueto carico. Niente mercato, solo campo nelle parole del tecnico. Due i dubbi confermati. Dietro e in mezzo sceglierà solo all'ultimo “O Kovacic trequartista e Zanetti e Guarin mezzali, o Guarin trequartista e Taider – Zanetti mezzali”. Orgoglio per la prova di Napoli, fiducia nella squadra “Io vorrei che la mia squadra giocasse come a Napoli, ma con l'aggiunta di attenzione difensiva”. La conferma che il derby non può essere una partita come le altre. Sempre tre punti sì, ma dal differente peso specifico. La necessità di non sbilanciarsi per non prestare il fianco alle incursioni nemiche. Equilibrio, attenzione, il verbo Mazzarri. Ai microfoni, soprattutto in campo, per chiudere l'anno a contatto con l'alta classifica, in attesa di un regalo, ai primi di gennaio. In attesa del ritorno di Samuel e Milito, colonne, campioni. “Milito sarà a disposizione per la partita con la Lazio”, questa la chisura di Mazzarri.

Tanta l'attenzione intorno a Mario Balotelli. Su di lui i riflettori di San Siro. Il processo di maturazione del ragazzo terribile procede, finalmente bene. L'Italia sa che le spalle possenti di Balotelli sono le uniche a cui aggrapparsi in Brasile per sognare in grande. Dopo un inizio di stagione con le consuete sceneggiate di basso profilo, nell'ultimo periodo una netta inversione di tendenza. La doppietta di Livorno, con tutto il repertorio in esposizione, la prova di sacrificio in Champions, la sensazione di un deciso cambio di marcia. Il Milan ha apprezzato. Prandelli, che potrebbe sedersi sulla panchina di Allegri nel prossimo futuro, gongola (duello tra l'attuale Ct della Nazionale e Seedorf per la panchina rossonera). Il passato non può però essere dimenticato. Balotelli è fiorito nell'Inter, con l'Inter. Dalla Primavera alla notte di Madrid. Da giovane, dotato di una potenza fuori dal comune, alla Coppa più bella. Eppure Mario non è riuscito a godersi appieno quei giorni, proprio per quel carattere bizzoso e difficile. La maglia gettata sul prato di San Siro, nella notte in cui i marziani di Barcellona caddero sotto i colpi di Milito e Snejider, resta l'unico, vero, rammarico di Balotelli. La macchia da cancellare. Questo derby, può essere il suo derby. Lo spera il Milan, lo teme l'Inter.