Dopo le delusione di Roma e Udine, l’Inter di Mazzarri torna in campo lunedì alle 20:45 contro il Chievo per l’ultima giornata del girone d’andata. Alla vigilia della gara di San Siro, il tecnico nerazzurro suona la carica: “Speriamo di svoltare subito, contano i risultati. Domani dobbiamo fare una grande gara, dobbiamo metterla sul piano del gioco, attenzione difensiva, domani ci dovrà essere tutto questo in campo, sperando che gli episodi ci dicano bene”.

La società è vicina alla squadra e ieri è stata una giornata importante in questo senso. Moratti si è presentato al campo di allenamento mentre dall’Indonesia, Thohir ha mandato un messaggio ai nerazzurri. Per Mazzarri la presenza della società ha un significato importante: “Siamo tutti uniti e l'avete visto con la presenza di Moratti e con il messaggio di Thohir. Quest'anno stiamo facendo tante cose, questo è il primo mercato e la società sta cercando di fare i primi interventi, sia a livello di innesti che di scrematura”. Mazzarri, però, non vuole parlare di mercato. “Per favore, parliamo della gara e non di mercato, non vogliamo distrarci. Parliamo del Chievo”.

E allora si parla della gara con il Chievo di Corini, il tecnico nerazzurro è “preoccupato”: “Non siamo brillanti come ad inizio stagione, gli avversari hanno cominciato a studiare il nostro gioco. Ormai sono esperto di questo campionato, anche domani sarà difficile. Sarà una gara da sbloccare con un episodio, ci metteranno in difficoltà. Vogliamo crescere il più possibile”. Niente indicazioni, però, sulla formazione che scenderà in campo domani: “Non chiedetemi indicazioni sulla formazione. Non voglio darle perché non voglio aiutare Corini. E’ un ottimo allenatore”.

L’Inter fatica, la crescita dal punto di vista del gioco stenta a vedersi ma Mazzarri non è affatto deluso: “Conosco il campionato italiano e le sue difficoltà. E' normale che man mano le partite diventeranno più difficili, perchè gli avversari ti studiano, ed il Chievo ci metterà in difficoltà, in una gara da sbloccare con un episodio. Anche a Napoli sono partito agevolmente con tante vittorie, ma per vedere una bella partita c'è bisogno di due squadre propositive, come il derby, dove le squadre erano molto aperte. Se l'avversario è chiuso diventa tutto molto più difficile. Anche a Roma gli episodi tecnici ci hanno detto no. Sicuramente non sono deluso della mia squadra”.

Questo, dunque, per l’Inter è un anno zero, un anno di transizione. Gli obiettivi minimi sembrano ormai svaniti e a gennaio la stagione è in parte compromessa. Mazzarri spiega con chiarezza la sua idea: “Nessuno ha mai parlato di obiettivi. L'importante è crescere, c'era rimasta la Coppa Italia ma avete visto che ho fatto scelte che sapevamo che potevamo essere rischiose, ma lo sapevo. Dall'inizio ho voluto fare un percorso di crescita, dando un'organizzazione ai giocatori, facendo valutazioni per il futuro. Far giocare alcuni uomini in Coppa Italia è servito proprio per l'ottica di mercato, per valutarli. La gara con l'Udinese è stata determinata da questo, ma non si è mai detto che lo scopo era vincere la Coppa, ma andare il più avanti possibile. Nel giro di poche gare gli scenari sono cambiati”.

La situazione dell’Inter attuale è molto simile, secondo Mazzarri, a quella del suo primo anno a Napoli. Il tecnico nerazzurro spiega il perché: “Penso che bisogna rivalutare la rosa dal finale dello scorso anno: questo gruppo è ripartito e lo dico dalla gara con il Cittadella. Bisognava ripartire da tutto, sia tecnicamente che psicologicamente. Anche a Napoli ho dovuto risollevare la squadra, portandola al sesto posto, facendo lo stesso percorso, anche se sono due piazze diverse. Non vorrei più tornare su questo argomento, sperando di essermi spiegato nel migliore dei modi, sperando che siate d'accordo con me, per non parlarne più”.

Questo è anche un anno di crescita per i molti giovani promettenti che l’Inter ha a disposizione, Kovacic su tutti. Mazzarri la pensa così: “A Udine ha fatto (Kovacic) cose ottime a altre meno. Deve migliorare, sia in fase attiva che passiva, ma l'età è dalla sua parte e il suo percorso è normale. Alla base, cosa fondamentale, c'è la qualità. Nell'era moderna certo giocatori devono sapere che c'è bisogno anche in fase difensiva, gli equilibri sono fondamentali. Questo conferma il fatto che l'anno di crescita comprende anche Taider e tutti i ragazzi più giovani. Non so quando torneremo competitivi, ma questa cosa non può avere un arco di tempo preciso”.