Non un venerdì come un altro. Non poteva esserlo per Erick Thohir, non poteva esserlo per l'Inter. Era in programma un Cda fondamentale per le sorti nerazzurre. Un incontro chiave per programmare il futuro e dimenticare, economicamente, il passato. Al termine del consiglio il Presidente si è fermato ai microfoni, raccontando le scelte chiave ratificate durante l'incontro pomeridiano, ma non solo. Inevitabile anche un cenno al mercato e al campo. Tanti i temi in ballo. Si gioca su due tavoli. Quello delicato della gestione della società Inter e quello più strettamente calcistico, caratterizzato dalle voglie di rilancio di una squadra che intravede la luce, dopo mesi di buio. Inevitabile partire dall'analisi del nuovo organigramma, che ha visto l'uscita di Roeslani, le cui quote sono state rilevate dallo stesso Thohir "Abbiamo consolidato la parte sportiva riunendola sotto un unico tetto, la prima squadra, le giovanili, gli osservatori. Sarà tutta un'unica area gestita da Piero Ausilio. La stessa cosa con la parte commerciale. Michael Williamson gestisce la parte legale, finanziaria e delle risorse umane. Certamente stiamo ancora cercando persone per aiutare la società a competere con altre squadre, ad esempio un direttore della comunicazione. Riguardo il consiglio di amministrazione c'è un cambiamento. Grant Ferguson prende il posto di Roeslani".

Sul fronte mercato, il bilancio è positivo. Gennaio ha portato alla corte di Mazzarri D'Ambrosio e soprattutto Hernanes. La mancanza di partenze eccellenti, con la bufera Guarin esplosa e rientrata, ha impedito ulteriori colpi. Senza denaro fresco impossibile chiedere di più. Ecco perché si pianifica per giugno, magari cogliendo qualche occasione a costo zero, come Vidic "Nel mercato di gennaio abbiamo preso Danilo D'Ambrosio, uno dei più bravi giocatori disponibili, perché avevamo bisogno sulle fasce. Jonathan e Nagatomo non bastavano. Avete visto sul campo perché abbiamo preso Hernanes. Avevamo pochi attaccanti, Milito e Icardi sono appena rientrati e Botta può essere una valida alternativa per la squadra. A giugno dovremo rivedere la squadra per puntare a posizioni più importanti. Riguardo Vidic, come sapete abbiamo giocatori in scadenza di contratto, non abbiamo a disposizione Chivu, uno dei nostri migliori elementi. Credo che per costruire una squadra abbiamo bisogno di giocatori giovani e giocatori esperti. Non c'è garanzia che chi è in scadenza rinnovi. Con Vidic porteremmo equilibrio in squadra, è un giocatore di grande carattere. Allo stesso tempo abbiamo molti giovani emergenti che si uniranno alla prima squadra".

Per un caso che rientra, quello di Guarin, visto pimpante e voglioso nelle recenti uscite, uno che si infiamma, Zanetti, corteggiato a gran voce dal Chelsea dell'ex mentore Mourinho "Zanetti l'ho incontrato due mesi fa, la decisione spetta a lui. Vogliamo comprendere cosa abbia in mente. All'Inter lui è una leggenda e bisogna rispettarlo. Quindi o vuole continuare a giocare o ricoprire un ruolo nell'Inter. Quello che è importante, come pensa anche Zanetti, è che la squadra sia solida nei prossimi mesi, ecco perché continuo a dire che dobbiamo essere una sola squadra nella buona e nella cattiva sorte. Quindi è molto importante avere uno scambio di opinioni con Zanetti. Ho incontrato Guarin dopo aver visto Zanetti. Abbiamo parlato, perché a volte nella vita si verificano dei momenti in cui non si comunica abbastanza. Credo che sia positivo trovarlo concentrato sulla squadra e noi rispettiamo tutto ciò. Penso che con Hernanes e Guarin che giocano insieme, l'Inter adesso sia avvantaggiata".

Thohir pensa quindi all'Inter, al nuovo stadio, alla squadra, senza perdere di vista il marchio Inter. L'espansione oltre il suolo italico per rilanciare un campionato mai così snobbato "L'accordo con Vidic potrà essere positivo per il brand sul mercato asiatico, lui lì è molto conosciuto. Continuo a sostenere che la Serie A debba tornare alla ribalta, perché al momento in Asia la Premier è la numero uno. Questo è il motivo per cui stiamo considerando l'opportunità, non solo dal punto di vista sportivo, di rafforzamento della squadra, ma anche come valore per il club. Allo stesso modo speriamo che la Serie A possa essere leader, di modo che sotto la sua egida anche le altre squadre possano aprirsi ai mercati, perché in fondo si tratta di una competizione tra le varie leghe, non solo tra i club".