“ Non so chi ha più da perdere, non mi pongo il problema. Il derby è sempre un’emozione diversa ma questo non mi condiziona nel lavoro. Farò di tutto per dare ai miei ragazzi il giusto input affinché facciano il loro meglio per raggiungere la vittoria. Dopo la gara valuteremo tutto.”

Alle 14:15 Mazzarri si è presentato in sala stampa ad Appiano Gentile.

È durato circa mezz’ora il colloquio tra il tecnico toscano ed i giornalisti e ha visto affrontare molteplici temi.

Il mister nerazzurro è apparso sereno e determinato alla consueta conferenza stampa della vigilia in attesa della stracittadina in programma domani sera, viatico fondamentale in chiave Europa. L’Inter potrebbe infatti consolidare, proprio nell’importantissimo match contro il Milan, ora lontano sei punti, quel piazzamento europeo fondamentale in chiave di bilanci stagionali.

Proprio sull’argomento il tecnico è stato chiaro a più riprese.

“ Ho sempre detto che i bilanci si faranno alla fine. Con la società abbiamo deciso di aspettare il termine del campionato per fare le appropriate considerazioni. Su tutto. Mancano ancora tre partite e sono tutte importantissime. La classifica prenderà una certa direzione e allora dirò tutto quello che penso.”

Bilanci sulla squadra, su se stesso e sui singoli giocatori saranno dunque valutati a fine stagione anche per chi è vicino all’addio come i grandi del Triplete.

“ Nulla è scontato. Bisogna tener conto anche della volontà personale dei giocatori, potranno dire se vogliono rimanere o no. Anche di tutto questo si discuterà a fine campionato. Milito? È un grande campione, un esempio. Ma anche per lui vale quello che dico per tutti gli altri. Decideremo alla fine. Tatticamente dirò la mia. Poi spetterà alla società e al giocatore valutare la soluzione migliore per entrambi.”

Intenzionato a non dare nessun tipo di vantaggio all’avversario in chiave formazione, il tecnico schiva ogni tipo di domanda a riguardo, nemmeno troppo velatamente.

“ Non mi pare che Seedorf abbia detto qualcosa a riguardo, perché dovrei farlo io?”

Tra una risata e l’altra sono tantissimi però i quesiti ai quali provare a dare a grandi linee una risposta.

Jonathan? Devo capire come si sente. È uno dei dubbi che posso avere. Dopo la rifinitura farò le mie valutazioni. Deciderò all’ultimo chi mi sembra più idoneo a partire dall’inizio. Ci sono comunque tre cambi che posso effettuare. Andreolli? Ho parlato con lui a lungo dopo la gara con il Napoli. È importante che dopo un anno in cui non è mai stato impiegato abbia fatto la partita che ha fatto. Poi nel fare le scelte si guarda alla forma, alla continuità. La cosa importante è che si sia avvicinato al rendimento degli altri anche in chiave prossimo anno. Guarin? Potrebbe essere la sua sesta panchina di fila, è vero. Se non giocasse Kovacic mi chiederesti perché non gioca. In una rosa di un certo tipo ci vuole alternanza. Io guardo la forma, il momento, le logiche di squdre. Sono scelte naturali. Ora Kovacic sta bene, tocca a lui. È normale che qualcuno stia fuori. Alvarez? Ha recuperato, ora sta bene ma ancora non so quanti minuti ha. Nagatomo? Ha avuto un buon rendimento, spero sia al top della forma. Quando sta bene garantisce qualità e quantità.”

Su Icardi: “ Io conosco il mio lavoro e ciò che faccio con i ragazzi. Lui è uno di quelli che mi stimolano, non è uno banale. Credo di avere i giusti modi per dargli consigli giusti sia calcistici che nella vita privata. Da quando ha potuto allenarsi con continuità qui si è sempre comportato da professionista, è attento ai nostri suggerimenti.”

È indubbio che la gara di domani sia importantissima soprattutto per le emozioni che da sempre comporta. E Mazzarri non sottovaluta affatto l’avversario.

“ Ho rispetto per il Milan ma non ho paura di nessuno. A Roma, prima del gol di Pjianic, stavano giocando meglio ed il derby ha sempre le sue difficoltà. Loro sono in salute e hanno valori importanti nel gruppo. Honda, Kakà, Balotelli, Pazzini. Sono in un momento di transizione ed è normale che ci sia alternanza di risultati. Il derby è però sempre affascinante. Dobbiamo mangiarci le mani per i troppi pareggi dettati dalla sfortuna e dagli episodi. Per domani abbiamo lavorato guardando il Milan di Seedorf che ha idee diverse da quello di Allegri. Noi cercheremo di fare la nostra partita, di farli giocare meno bene possibile. Credo che in una gara conti tutto. Dipende sia dalla squadra che dai singoli. Anche la difesa può fare la differenza.”

“ A volte abbiamo amnesie che non sono da me, non ero abituato e non è facile capirne il motivo- continua Mazzarri- Succede in certi reparti e questo ha fatto in modo che tanti punti siano andati persi. Ogni volta  devo stare attento e spero che in queste tre partite non ci siano problemi. In certe gare l’attenzione è assicurata, domani sarà un’altra prova, tutti saranno già carichi.”

Mazzarri non si scompone e spiega la sua idea di modulo a chi chiede se fosse intenzionato a sperimentare la difesa a quattro magari avendo visto quanto accaduto giovedì tra Juventus e Benfica.

“ Io guardo il gioco, indipendentemente dal modulo e dalle partite. Quello che conta è soprattutto come gioca la squadra, il modulo poi può essere applicato in modo diverso. Ricordo quando il mio Napoli dominò in casa contro il Chelsea andando a perdere in trasferta. Usammo lo stesso modulo ma le partite furono diverse. Se capisco che gli avversari ti conoscono benedevo essere bravo a provare soluzioni diverse per coglierli di sorpresa. Questa è la mia idea. Ed è per questo che l’anno prossimo proverò dall’inizio a far conoscere altri meccanismi alla squadra, per avere più armi a disposizione.”

Con il tecnico si sposta poi l'attenzione sulla presenza ieri ad Appiano Gentile di Massimo Moratti  per seguire l'allenamento: "Quando in una società c'è coesione e sintonia a livello di intenti è importante, penso che la presenza del presidente onorario insieme a Soetedjo sia stata importante, la squadra ha visto una società unita vicino".

Infine una considerazione sulla situazione del calcio italiano, superato anche dal Portogallo.

“Il calcio sia di club che a livello nazionale non può essere sempre al top. In Italia stiamo attraversando una crisi economica importante da anni. Molti club storici attraversano una fase di transizione, di ripartenza, bisogna cambiare logica di lavoro. Sono però convinto che lavorando bene si possa tornare a livelli competitivi sia in casa che a livello europeo.”