Gli ultimi novanta minuti, con l'emozione, palpabile, al triplice fischio. Sotto la curva, a Verona, Javier Zanetti ha salutato pubblico e addetti ai lavori. Smessi i panni del calciatore, l'argentino è pronto a intraprendere la carriera dirigenziale. Le ultime parole, rivolte al popolo nerazzurro, giungono attraverso il sito ufficiale dell'Inter. 

Lo storico capitano racconta, in una lettera, il momento, l'esperienza italiana, l'avventura con la maglia albiceleste. Ringraziamenti, aneddoti, ricordi. Parole che scorrono, come fiume in piena, appese al saldo filo della realtà. Leader, anche nel momento più difficile, quello dell'addio. 

Questo il messaggio del n.4:

"Cari tifosi dell'Inter, cari sportivi di ogni Squadra: grazie!

Grazie per avere circondato me e la mia famiglia, in un abbraccio di affetto, tifo, stima e amicizia nei giorni delle mie ultime partite in campo. Una bella lezione di sport e di sentimenti!

Grazie!

Nella mia vita di calciatore ho messo tanto impegno, in allenamento, in campo, nei rapporti con i tifosi, in palestra dopo gli infortuni, nelle attività della Fondazione PUPI, pensando che il calcio non sia solo lo sport più bello e il lavoro più felice, ma che il pallone, si giochi in Mondovisione o tra quattro amici, sia scuola di valori e sentimenti.

Così mi ha insegnato mio padre quando lavoravo con lui da operaio. Così mi avete insegnato voi con il vostro affetto!

Cari tifosi dell'Inter, sarete sempre nel mio cuore, con i nostri colori, le nostre bandiere, il nostro stile. Spero di servire il club da dirigente come in campo con il numero 4, Capitano in campo e fuori. Nei giorni delle Coppe e nei giorni da dimenticare, siamo sempre stati insieme, da interisti, e sempre resteremo insieme.

Cari tifosi dell'Argentina, ho l'onore di avere vestito la maglia albiceleste da Capitano, aspetto con voi la nuova vittoria, sarò tifoso sempre, in prima linea, come da bambino a saltare sul divano di mamma a un gol.

Cari amici campioni che mi avete salutato con l'abbraccio che tante volte ci siamo dati in campo, magari dopo una bella sfida, cari tifosi delle altre squadre, la rivalità sportiva rende grandi le vittorie e accettabili le sconfitte. Confrontarsi in campo rende lo sport modello di vita. Dove non conta il singolo ma la squadra e dove gol fatti e gol subiti insegnano sempre una lezione.

Grazie dunque. Il Capitano saluta ma non appende le scarpette a nessun chiodo: la Partita Infinita per uno sport di ideali è appena iniziata!

Javier Zanetti 4 Ever".

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo